Condividiamo una riflessione di Sensei Taigō sulla
Pratica dell’Arte Marziale
Mettendo da parte la mia mancanza di simpatia per
questo animale da ring (Mike Tyson n.d.r.) la sua frase ha un significato molto
più ampio per coloro che praticano l’Arte Marziale....
“Tutti hanno un piano fintanto che non prendono un
pugno in faccia”
Prendere un pugno in faccia o al corpo di tanto in
tanto fa molto bene e insegna moltissimo (non troppi che fa male e significa
che non siamo molto preparati a schivarli e bloccarli).
Oggi il contatto fisico, il rischio di subire dei
colpi, è accuratamente evitato dagli odierni cosiddetti cultori delle arti
marziali che ormai si limitano a mimare il combattimento senza mai affrontarlo
davvero, eliminando dal proprio allenamento la dura pratica che prepara allo
scontro reale.
Questo li condanna ad una pratica per lo più insignificante ed inefficace sotto
il profilo marziale e sotto il profilo formativo ed educativo.
Uno degli apprendimenti fondamentali della vera Arte
Marziale è quello di imparare a ricevere
un colpo.
Saperlo assorbire con disinvoltura (Tai Atari, pratica fondamentale del Goju-Ryu di Okinawa) quando lo abbiamo intuito per approfittare dell’occasione che si crea per chiudere la distanza sull’avversario o non essere sopraffatti dal dolore e, soprattutto dalla sorpresa quando arriva inatteso.
Saperlo assorbire con disinvoltura (Tai Atari, pratica fondamentale del Goju-Ryu di Okinawa) quando lo abbiamo intuito per approfittare dell’occasione che si crea per chiudere la distanza sull’avversario o non essere sopraffatti dal dolore e, soprattutto dalla sorpresa quando arriva inatteso.
Ricevere un colpo durante la Pratica, insegna a controllare il
fisiologico shock e la sorpresa che ne derivano per non lasciare ulteriori
spazi all’avversario che ne possa approfittare in uno scontro reale.
Insegna a gestire le proprie emozioni e a non far
condizionare la propria azione dalle stesse, capacità fondamentale nella vita
quotidiana, nelle relazioni e nel lavoro.
Così nella vita, puoi fare tutti i piani che vuoi ma
solo se sei capace di rimanere in piedi e mantenere la lucidità quando ricevi
un forte colpo inatteso potrai avere la lucidità per capire quel che c’è da
fare per non soccombere.
Questo insegnano le vere Arti Marziali il resto è un
gioco.
Citando il Maestro Deshimaru dal suo ‘Zen e Arti
Marziali’:
".... così riducono le arti marziali a semplici
discipline sportive. Quelli invece che vogliono cogliere una dimensione più
elevata del proprio essere, della propria vita, non devono imitarli.
Non si può costringere né criticare nessuno. Tuttavia potrei dire che i primi sono come bambini che giocano con le macchinine, gli altri ne guidano di vere.”
Non si può costringere né criticare nessuno. Tuttavia potrei dire che i primi sono come bambini che giocano con le macchinine, gli altri ne guidano di vere.”
© Tora Kan Dōjō
Bellissimo articolo, non solo nelle arti marziali, ma anche nella vita!
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