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Proponiamo la traduzione di un interessante articolo apparso sulla newsletter internazionale della IOGKF (dicembre 2013) a firma di Stuart Read, membro dell' IOGKF - Canada.
Questo simbolo apparentemente semplice è diventato un punto fondamentale in due ambiti molto importanti della mia vita, quello del mio percorso marziale e quello dei miei studi di operatore di Medicina Tradizionale Cinese. I miei maestri mi hanno gentilmente dimostrato la natura fluida di questo simbolo attraverso le sfumature delle movenze contenute nelle forme del Qi Gong e del Tai Chi. Le prime righe del libro di studio di medicina tradizionale cinese descrivono così la sua importanza:
Proponiamo la traduzione di un interessante articolo apparso sulla newsletter internazionale della IOGKF (dicembre 2013) a firma di Stuart Read, membro dell' IOGKF - Canada.
Questo simbolo apparentemente semplice è diventato un punto fondamentale in due ambiti molto importanti della mia vita, quello del mio percorso marziale e quello dei miei studi di operatore di Medicina Tradizionale Cinese. I miei maestri mi hanno gentilmente dimostrato la natura fluida di questo simbolo attraverso le sfumature delle movenze contenute nelle forme del Qi Gong e del Tai Chi. Le prime righe del libro di studio di medicina tradizionale cinese descrivono così la sua importanza:
Il concetto di Yin e Yang è probabilmente il concetto
più importante e caratteristico della medicina cinese. Si può dire che la
fisiologia, la patologia e la cura nella medicina cinese possono tutte essere
ricondotte e spiegate per mezzo del concetto di Yin e Yang. Questo concetto è
estremamente semplice, ma anche molto profondo. Per quanto uno possa averlo
appreso a livello razionale, continuamente ne trova nuove forme ed espressioni
nella pratica clinica e nella vita.
L’ Autore (Maciocia) passa poi a descrivere la scuola
Yin e Yang (o scuola naturalistica) risalente al periodo degli Stati
Combattenti (476-221 a.C.), e a come tale dottrina sia stata portata in tale
periodo al suo grado più alto. Questa scuola affondava le radici nel taoismo
che è un modo particolare di osservare l’universo. Ogni cosa esistente è
bilanciata con l’esistenza del suo opposto, al fine di raggiungere l’unità.
Questa filosofia viene illustrata dallo schema dello Yin e Yang, che col
contrapporre un elemento ad un altro elemento li definisce così entrambi (per
esempio la notte ed il giorno non potrebbero esistere l’uno senza l’altro).
Andando ancora oltre troviamo che gli elementi dello Yin e Yang esistono in un
continuo dove essi sono: 1 interdipendenti 2 in un rapporto di reciproco consumo
e sostegno 3 opposti e 4 continuamente in trasformazione. Questi sono gli
aspetti del modello Yin e Yang sul quale questo articolo si vuole soffermare, e
io voglio condividere quanto ho capito di essi attraverso la mia esperienza
marziale.
Lo stile di karate che pratico si chiama Goju-Ryu. Go
significa duro o resistente, Ju significa morbido o cedevole. Quindi Goju-Ryu
si traduce come la scuola del duro/morbido. Questo dualismo paradossale è
rilevante sia per le caratteristiche tecniche dello stile sia per la filosofia
che ne è alla base. Il fondatore, il Gran Maestro Chojun Miyagi, scelse questo
nome in quanto rappresenta bene l’essenza di quanto aveva prima appreso e poi
insegnato. Viene dal terzo degli otto precetti che compongono il
classico scritto cinese Kempo Hakku che troviamo nel Bubishi, che recita ho wa go ju wo donto
su, la via dell’inspirare e dell’espirare è la durezza e la morbidezza
[tutto nell’universo respira dura e morbido].
Sebbene il metodo di insegnamento sistematizzato dal
Goju-Ryu abbia origine con Miyagi Sensei negli anni ’30 in Okinawa (Giappone),
le sue radici affondano negli insegnamenti del Maestro del Maestro Miyagi
[Kanryo Higaonna] che studiò in Cina sotto un Sensei che era anche un esperto
erborista cinese. Dal momento che il taoismo è la radice filosofica
fondamentale della medicina cinese classica, ha senso quindi sostenere che gli
insegnamenti che costituiscono il sostrato del Goju-Ryu possano essere stati
fortemente influenzati dal taoismo e in particolare dal modello dello Yin e
Yang. Alcuni degli insegnamenti di Sensei Miyagi che formano il cuore della
filosofia del Goju-Ryu, lo esemplificano chiaramente: “flessibile come il
salice solido come il monte Tai”, è quando i due
estremi di duro e morbido sono pienamente uniti come un corpo che l’armonia di
cielo e terra potrà svilupparsi; più forte si diventa,
più si deve riuscire ad esprimere il proprio aspetto gentile; lo scopo più
importante del karate è di sviluppare l’equilibrio dentro di noi così che
possiamo manifestare la nostra vera natura e diventare esseri umani migliori,
e infine per
raggiungere l’armonia... ogni cosa deve esprimere una natura equilibrata.
Il verso 8 del Tao recita “colui che vive
secondo natura non va contro lo stato di cose (il fluire delle cose). Si muove
in armonia con il momento presente, sapendo sempre cosa fare” Gli obiettivi
che Miyagi Sensei si era prefissato di raggiungere attraverso il Goju-Ryu sono
un chiaro riflesso di questo verso. Questi obiettivi mostrano anche come i suoi
praticanti siano attesi a sviluppare il proprio carattere attraverso
l’allenamento della mente oltre che attraverso l’allenamento del corpo. Per
cominciare chiamerò la mente come elemento Yin e il corpo come elemento Yang,
dato che l’aspetto Yin sullo stesso continuum tende ad essere di natura più
ricettiva rispetto al suo corrispettivo elemento Yang, che è relativamente più
aggressivo. Questa classificazione di Yin / Mente e Yang / Corpo è una
esemplificazione della interpretazione comune di Yin e Yang intesi come notte e
giorno, estate inverno, acqua e fuoco.
Il kata più importante del Goju-Ryu è il Sanchin kata
che è una specifica sequenza di movimenti lenti e potenti. Il suo obiettivo è
di generare forza interiore attraverso il sistema muscolare mentre allo stesso
tempo si tiene rilassato il respiro e pulita la mente. Tradotto in tre battaglie
Sanchin fa riferimento all’equilibrio delle forze opposte del corpo e della
mente per conseguire una più alta consapevolezza spirituale.
Ho anche capito attraverso il Goju-Ryu il principio di
reciproco consumo e supporto tra gli elementi del modello Yin e Yang (2) e iI
principio della loro continua trasformazione (4), comprendendo innanzitutto
come ogni elemento Yin (ed ogni elemento Yang) possono essere suddivisi a loro
volta in altri elementi Yin e Yang. Richiamando l’acqua, vediamo che essa è Yin
in relazione all’energia Yang dell’elemento fuoco ma che può essere anche
pensata come insieme, come l’unità dell’elemento Yin del ghiaccio e l’elemento
Yang del vapore. La filosofia del tanto flessibile come
il salice e tanto duro come il monte Tai può essere applicata sia
all’elemento mente che all’elemento corpo creando così uno Yin e Yang specifico
sia della Mente che del Corpo.
Sensei Chojun Miyagi insegna Sanchin |
Allo stesso tempo bisogna mantenere i muscoli
principali attivi e pronti al fine di conservare la postura e l’equilibrio:
ecco il principio degli opposti Yin e Yang applicato all’elemento Yang / Corpo.
Se l’evasione non è possibile allora i muscoli interessati dovranno diventare
più rilassati (Yin) per assorbire l’attacco o rigidi abbastanza (Yang) per
bloccarlo. Ecco evidenziato il principio della continua trasformazione dello
Yin e Yang (4) nell’elemento Yang / Corpo.
Le tecniche di risposta richiedono la velocità che
viene dall’uso dell’estremità del corpo in un movimento frustato. Ma al punto
di esecuzione o di contatto, il corpo deve essere immediatamente irrigidito
altrimenti l’esecuzione della tecnica perderebbe di efficacia. Una corda non ha
potenza se è ferma o se è semplicemente spinta in avanti. Così c’è bisogno che
il corpo si tramuti da salice flessibile a montagna per la frazione di secondo
del contatto, per tornare poi ad essere salice. Sebbene il salice può essere
considerato Yang rispetto alla meno mobile montagna, in realtà in questo
contesto l’immobile montagna è molto più energetica di quello, esprimendo lei,
quindi, l’elemento Yang.
Rendere il proprio corpo duro come una montagna è il
risultato di numerose reazioni chimiche che causano la contrazione di tutta la
muscolatura scheletrica così che ogni articolazione ed ogni superficie
articolare si fissano. Senza questa rigidità la tecnica portata sarebbe
assorbita o nullificata dal corpo del karateka, l’equivalente dell’usare
un’arma che si pieghi o che abbia degli ammortizzatori. Questo rigido stato
Yang richiede molta energia e senza la transizione e un ritorno ad uno stato
Yin, i muscoli contratti si affaticherebbero (l’energia Yang si consumerebbe)
lasciando il karateka con i meno energetici muscoli Yin. Ecco illustrato il
principio del consumo e sostegno reciproco dello Yin e Yang.
L’allenamento della mente è l’altro aspetto
fondamentale delle arti marziali. Si devono imparare, allenare e sviluppare le
tecniche, rendendole automatiche attraverso la continua ripetizione. Questo
processo mentale richiede molti sforzi e capovolge l’etichetta precedente di
Yin e Yang, mostrandoci un aspetto Yang / Mente in relazione ad uno Yin /
Corpo.
Una volta rese automatiche, comunque, queste tecniche
possono essere portate inconsciamente anziché consciamente così che la mente
può tornare di nuovo ad uno stato Yin. Da quel punto nuove tecniche possono
essere apprese e sviluppate ripetendo il ciclo. Ecco di nuovo illustrati i
principi dello Yin e Yang del consumo-sostegno reciproco e quello della
continua trasformazione.
Avere una mente attiva e Yang durante un confronto
sarebbe deleterio, (per esempio pensando se lui porta questo
tipo di pugno allora blocco in questo modo e poi contrattacco con questa
tecnica) rendendoci statici e obbligandoci ad una prestabilita linea
d’azione.
Qualsiasi altra cosa accadesse anziché quella
aspettata, dovremmo prima arrestare il nostro flusso di pensieri e poi dovremmo
decidere cosa fare, e molto probabilmente verremmo colpiti per essere stati
troppo lenti a reagire. Mantenere una mente chiara e pronta a rispondere ed ad
adattarsi è il prodotto di una mente ben rilassata Yin che si sviluppa
attraverso le fatiche di uno stato di allenamento Yang.
L’ultima correlazione che vorrei condividere è
evidente nel saluto finale di ogni classe di Goju-Ryu che si conclude con la
recita dei Dojo Kun, 5 esortazioni che vogliono rafforzare il carattere di chi
pratica, uno di questi recita, tradotto “Allena il corpo e la mente e sforzati
di raggiungere l’essenza del Goju-Ryu karatedo”. L’essenza del Goju-Ryu giace
vicino alla parte spirituale, o meditativa, dell’allenamento nella quale
proviamo ad essere in equilibrio con la nostra natura e con la natura
dell’universo.
Il modello Yin e Yang offre un quadro che illustra
come questo obiettivo è ottenibile equilibrando gli opposti elementi che sono
indipendenti, in trasformazione continua e in reciproco ssostegno e consumo. La
mia pratica marziale rende semplice l’apprezzare i vantaggi dell’utilizzo di
questi elementi dicotomici con il fine dell’autodifesa; essere capace di
scorrere attraverso un Corpo duro (resiliente) e morbido (cedevole) e una Mente
dura (attiva) e morbida (recettiva). La pratica del Sanchin kata, dove questi
paradossi sono enfatizzati, è la via attraverso la quale ho meglio
interiorizzato i precetti della scuola naturalista per l’apprendimento del
modello Yin e Yang. Lo Yin e Yang del Goju-Ryu.
We propose an interesting article from the IOGKF international newsletter (december 2013). IOGKF Canada member Stuart Reid writes a very informative article on the Ying-Yang and its relationship to Goju-ryu.
This deceptively simple symbol has become a focal point for two very important aspects of my life – my martial arts training and my studies in becoming a Traditional Chinese Medicine practitioner. My teachers gracefully demonstrates the fluidic nature of this symbol in the nuances of the movements throughout our Qi-Gong and Tai-Chi forms. The opening lines of my Traditional Chinese Medicine textbook describes its importance as
follows:
The concept of
Yin-Yang is probably the single most important and distinctive theory of
Chinese Medicine. It could be said that all Chinese medical physiology,
pathology and treatment can, eventually, be reduced to Yin-Yang. The concept of
Yin-Yang is extremely simple, yet very profound. One can seemingly understand
it on a rational level, and yet, continually find new expressions of it in
clinical practice and, indeed, in life.
Maciocia (the
author) then goes on to describe the Yin-Yang School (or the Naturalist
School), that dates back to the Warring States period (476-221 BC), and how
they developed the theory of Yin-Yang to its highest de-gree. This school was
rooted in Taoism which is a philosophy to observe the way of the universe.
Everything in existence is balanced with the existence of its opposite in order
to achieve unity. The Yin-Yang Model dem-onstrates this philosophy by
contrasting one element against another element thereby defining both. (ex.
night and day cannot exist without the other) Further to this, however, is that
yin-yang elements exist in a dynamic continuum where they are 1) interdependant,
2) mutually consuming-supportive, 3) oppositional, and are 4) constantly
transforming. These are the aspects of the Yin-Yang Model on which this article
will focus, and I will share my understanding of them through my martial arts
experience.
The style of karate
that I am practicing is called Goju-Ryu. ‘Go’ means hard or resilient; ‘Ju’
means soft or yielding. Therefore, Goju-Ryu translates as the Hard-Soft School.
This paradoxical dualism is relevant to both the technical characteristics of
the style and to its underlying philosophy. The founder, Grand Master Chojun
Miyagi, chose this name as it represented the essence of what he learned and
subsequently taught.
It came from the
third of eight precepts of the classic Chinese writing the Kempo Hakku found in
the Bubishi. It states: Ho wa goju wo donto su: The way of inhaling and
exhaling is hardness and softness.
Though the
systemized teaching structure of Goju-Ryu originated in Okinawa, Japan with
Miyagi Sensei in the 1930s, its roots came from Miyagi Sensei’s Sensei who
studied in China under a Sensei who was also an ac-complished Chinese
Herbalist. Given that Taoism is a fundamental root philosophy of Classical
Chinese Medicine, it makes sense that the teachings that made up the groundwork
of Goju-Ryu would have been heavily influenced by Taoism and, namely, the
Yin-Yang Model. Some of Miyagi Sensei’s teaching that form the core of
Goju-Ryu’s philosophy exemplifies this nicely:
‘As supple as a
willow, as solid as Mount Tai.’ It is when the two extremes of hard and soft
are wholly united as one body that…the harmony of heaven and earth will evolve;
the stronger one becomes, the more that person should express their gentler
side; the most important purpose of karate is to develop balance within
ourselves so that we may express our true nature and become better human
beings; and to achieve harmony… everything must express a balanced nature
Verse 8 of the Tao
states, ‘One who lives in accordance with nature does not go against the way of
things. He moves in harmony with the present moment, always knowing the truth
of just what to do.’ Miyagi Sensei’s goals through Goju-Ryu are a clear
reflection of this Verse.
These goals of
Goju-Ryu also show how its practitioners are expected to improve their character
by training their minds as well as their bodies. As a starting point, I will
assign one’s mind as ‘yin’ and one’s body as ‘yang’ given that the yin aspect
of the two elements on the same continuum tend to be of a more receptive
na-ture to its yang element that is relatively more aggressive. This assignment
of yin-mind and yang-body is an extrapolation of such common determinations of
yin to yang as night to day, winter to summer, and water to fire.
Chojun Miyagi Sensei teaching Sanchin |
I have also
realized the mutual consumption-supportive and trans-formational principles of
the Yin-Yang Model through Goju-Ryu by first understanding that every
yin-element (and yang-element) can are be subdivided into furhter yin-yang
elements. Recalling that water is yin relative to fire’s yang energy, water can
also be thought of as both yin-ice and yang-steam. ‘As supple as a wil-low, as
solid as Mount Tai’ philosophy can be applied to both the mind and the body
thereby creating a yin-yang within the mind and a yin-yang within the body.
Martial Arts help
to train a person to defend him/herself by being relaxed when confronted so
that quick movement of whole body or part of one’s body is possible. Having
tight or flexed arm and leg muscles would inhibit avoidance manoeuvres.
At the same time,
one must keep core muscles active in order to maintain posture and balance.
Opposition principle of yin-yang within the yang-body. If avoidance is not
possible then the affected muscles need to ei-ther become more relaxed (yin) to
absorb the attack or rigid enough (yang) to block it. Transitional principle of yin-yang within the
yang-body.
Countering
technique require speed that comes from using one’s body extremities in a
whip-like motion. But at the point of execution or contact, one’s body needs to
be instantly rigid or the technique would be ineffective. A rope (whip) has no
strength if stationary or if pushed upon. So to does the body need to turn from
a supple willow to a mountain for that split second of contact then back to a
willow. Though the willow could be consid-ered yang to the relatively less
mobile mountain, in this context, the immobile mountain is far more energetic
and would be the yang element. Making one’s body as rigid as a mountain is the
result of numerous chemical reactions causing contractions of almost all the
skeletal musculature so that every joint and articulating surface is fixated.
Without such rigidity, the delivered technique would be absorbed or nullified
within the karateka’s body; the equivalent of using a weapon that is
collapsible or has shock absorbers. This rigid yang-state re-quires a lot of
energy and without transitioning back to a yin state, the contracted muscles
would fatigue (yang-energy would be consumed), leaving the karateka with less
energetic yin-muscle. Mutual consumption princi-ple of yin-yang.
Training one’s mind
is the other important element of martial arts. One must learn, train, and
develop tech-niques that are repeated so often that they become automatic. This
mental process requires much effort and would result in reversing the previous
yin-yang labels to yang-mind to a relatively yin-body. Once automatic, however,
those techniques can be delivered reflexively instead of consciously so the
mind would now be back in a yin-state. From that point, new techniques can be
learned and developed, repeating the cycle. Mutually supportive and
transitional principles of yin-yang. Having a yang-active mind during a
confrontation (eg. think-ing along the lines of ‘if he throws this type of
punch then I will block in this fashion then counter with this tech
nique…’) would
render that person fixed on one course of action. If anything other than the
anticipated attack occurs, that person now has to first break his/her train of
thought and then think of what to do, all the while probably getting hit for
being too slow. Keeping a clear mind that can reflexively respond is the
product of a very relaxed yin mind that came from the consumption of a yang
state of training.
The last
correlation that I would like to share is evident at the closing ceremony of
every Goju-Ryu class with the recital of the Dojo Kun. Composed of 5 ways to
improve one’s character, one of the Dojo Kun translates to ‘Train your mind and
body, strive to reach the essence of Goju-Ryu.’ The essence of Goju-Ryu lie
within the spiritual or meditative side of training in which one tries to be in
balance with one’s own nature and the nature of the universe. The Yin-Yang
Model provides a framework that illustrates how this goal is obtainable by
bal-ancing opposing elements that are independent, transitional and mutually consuming
and supportive within a person. My karate training makes it easy to appreciate
the advantages of utilizes such dichotomous elements in order to defend myself;
being able to transition between a hard (resilient) and soft (yielding) body
and a hard (active) and soft (receptive) mind. Practicing Sanchin kata, where
this paradox is the focus, is the way that I best internalize the Naturalists
School’s requirments for applying the Yin-Yang Model. The Yin-Yang of Goju-Ryu.
© Tora Kan Dōjō