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Sensei Bakkies Laubscher |
Pubblichiamo l'interessante intervista a Sensei Bakkies apparsa sul numero di dicembre 2015 dell' IOGKF Magazine in occasione del conseguimento del 9° Dan.
Letteralmente migliaia di ore spese nel Dojo, viaggi
che hanno macinato chilometri spalmati su 50 anni e passa di pratica, Sensei
Bakkies Laubscher è stata una figura centrale del Goju Ryu e della IOGKF
per più di mezzo secolo. Il Karate è l’arte della sfida continua con se stessi
per diventare ogni giorno un uomo migliore. A 67 anni e con una carriera così intensa alle
spalle non avremmo potuto immaginare un'altra
montagna da scalare per Sensei Bakkies Lauscher. Eppure nell’ottobre del 2015 ha
raggiunto un’altra pietra miliare quando è diventato il primo a ricevere il
nono dan dal Maestro di una vita Sensei
Morio Higaonna. Un momento che finirà nei libri di storia. IOGKF Magazine ha incontrato
Sensei Bakkies per raccogliere le sue sensazioni su questo incredibile risultato.
Come
è cominciato il processo di graduazione? E’ stato qualcosa di preannunciato o è
stata una sorpresa?
Domanda
interessante, credo che il processo di graduazione non è realmente cominciato
per
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Sensei Bakkies (9° dan) e Sensei Spongia (7° dan) Roma 2003 |
me in nessun momento specifico, mi alleno quotidianamente e mi sforzo in
ogni momento di mantenermi nello stato di forma migliore possibile, tenendo in conto
chiaramente le malattie e gli infortuni. Ho conseguito il settimo dan nel 1993, sono
passati 22 anni e un passaggio di dan da allora, e sono sempre stato felice di continuare ad
allenarmi e crescere. La mia convinzione è, e lo è stata per tutti i 52 anni e passa che ho praticato karate, che
la mia pratica, il mio budo, richiede un allenamento quotidiano disciplinato, un
buon stato di forma e di concentrazione, per mantenersi al meglio, pronti, forti e
preparati in ogni momento. Io credo che uno dovrebbe sentirsi pronto per la
prossima graduazione in ogni istante! Comunque ebbi una sorta di preavviso
circa tre mesi prima.
Molti
ricorderanno uno dei miei detti preferiti, “che tu vali tanto
quanto la tua ultima sessione d’allenamento”, intendendo con questo che uno
deve essere sempre in un’eccellente condizione mentale e fisica e sempre
pronto, per qualsiasi cosa!. Non ha senso allenarsi intensamente con il fine
della classifica o del grado, questo atteggiamento tradisce il senso proprio
dell’arte marziale, credo.
Essere
il primo tra gli occidentali a raggiungere il 9 dan nella Iogkf, il pensiero di
arrivare dove nessuno era mai arrivato prima è stato pesante? E come ti sei
preparato per questo?
Non
ho nessun certificato di graduazione appeso al muro nel mio dojo, la mia
abilità sul tatami dovrebbe ancora confermare il livello al quale appartengo.
Per essere sinceri io sono molto critico riguardo alle mia abilità e
standard e quindi mi impegno sempre duramente per limare i miei difetti.
Sinceramente l’idea di "arrivare dove nessuno
prima è mai stato", non mi
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Sensei Bakkies e Sensei Spongia - XXVII Gasshuku Europeo 2011 Portogallo |
aveva mai sfiorato, fino a quando alcuni compagni di pratica e carissimi amici
non me lo hanno fatto notare dopo l'ultimo Gasshuku dei Capo Istruttori.
Semplicemente da quando ho cominciato a
praticare karate mi è sempre piaciuto allenarmi tanto che i traguardi non
sono mai stati realmente i miei fini o obiettivi.
Forse
quando ero più giovane, avevo bisogno di vincere medaglie nei tornei ma ho
realizzato presto, prima dei miei 30 anni e dopo aver combattuto in due WUKO
World Championships (nel 1972 a Parigi, dove sono arrivato 5° nel kumite
individuale e nel 1975 a Long Beach, dove facevo parte della squadra
sudafricana che perse di poco contro quella inglese), che questa fosse una
falsa strada, così ho smesso quando ho realizzato che stavo giusto rincorrendo
il vento e che stavo allontanandomi dal karate tradizionale. Devo anche
ammettere che la mediocrità non è mai stata un’opzione per me! Cerco di
praticare karate al meglio delle mie capacità, apprezzo e rispetto la
gerarchia del karate, ma la vedo anche non come un semplice ottenimento, piuttosto come un
“devi guadagnarti la tua posizione e il rispetto”, non sono cose che ottieni
una volta per tutte, questa è la via più dura e vera!
Dopo
tutto quello che hai raggiunto e fatto nel karate tradizionale, cosa significa
per te il conseguimento di questo grado?
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Sensei Morio Higaonna, al centro, alla sua destra Sensei Bakkies e alla sua sinistra Sensei Nakamura |
Personalmente
significa che ho una responsabilità enorme nei confronti del mio Maestro Morio
Higaonna, e verso tutti quelli che sono venuti prima di me, di riconoscere e
giustificare il loro sacrificio, la loro passione e i loro sforzi pioneristici:
sono stati loro che hanno raggiunto per primi una terra di nessuno. Ci sono poi
anche altre persone che consapevolmente o inconsapevolmente mi hanno
influenzato e guidato attraverso gli anni, inclusi alcuni capi con i quali ho
lavorato durante la mia carriera militare. Sento anche una grande
responsabilità verso tutti i miei colleghi , molti dei quali non ci sono più.
Senza il cameratismo dei membri anziani della IOGKF, senza i paesi che mi
invitano regolarmente per i Gasshuku e che credono in me, e senza gli amici e i colleghi
di altri stili e organizzazioni, sarebbe stato in realtà un viaggio ben solitario:
spero un giorno di poter contraccambiare. Poi, certamente, anche verso i miei
studenti, nel mio Dojo, specialmente gli anziani, e verso gli studenti
seri in giro per il mondo che ora possono vedere come sia possibile arrivare più
in alto con uno sforzo adeguato e con l’impegno. Ultima ma non ultima la mia
famiglia che mi ha sostenuto nel perseguire i miei sogni!
Raggiunta questa pietra miliare, cosa riserva il 2016 per Sensei Bakkies?
Alla
mia età, uno deve guardare seriamente al proprio TR=Tempo Rimanente, e alla sua
gestione. Ovviamente continuerò ad allenarmi per migliorare, allenarmi più
duramente (e credetemi, diventare vecchi significa veramente allenarsi più
duramente), ma soprattutto trovare la via migliore per preparare e guidare le
prossime generazioni. Sfortunatamente molto di quello che io conosco e faccio
non è replicabile: ognuno segue il proprio istinto e la propria direzione, così si deve sperimentare la via migliore e il metodo migliore per assicurarsi che
il trasferimento delle conoscenze e delle informazioni accumulate attraverso mezzo
secolo di duro lavoro, di ascolto e di osservazione, di sacrifici, di delusioni, facendosi
strada in una giungla di disinformazione
e di deviazioni lungo la via; sia pianificato ed eseguito nella maniera più
efficace per preservare l’essenza di ciò che io ho sperimentato nella mia breve
carriera.
Congratulazioni Sensei Bakkies!
ENGLISH VERSION
Literally
thousands of hours in the Dojo, journeying countless miles and spread out over
50 years, Sensei Bakkies Laubscher has been a powerhouse figure of Goju-ryu
Karate and IOGKF International for over half a century. Karate is the art of
constantly challenging ones self to become Better each day. At 67 years of age
and with such and an extensive career it would be hard to believe that there
would be any more Karate mountains left for Sensei Bakkies Laubscher to climb.
Yet in October 2015, Sensei Bakkies achieved yet another milestone when he
became the first ever person to achieve the rank of 9th Dan from his life long
teacher and supreme master Sensei Morio Higaonna. A moment that will go down in
the history books, IOGKF Magazine caught up with Sensei Bakkies to get his
feeling on this incredible achievement.
How did the whole process of your
grading test start? Is it something you were informed of prior or was it a
surprise?
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Sensei Bakkies e Sensei Spongia - XXVII Gasshuku Europeo 2011 in Portogallo |
Interesting question – I guess the grading process did not really
‘start’ for me at any time or point specifically as I train daily and attempt
all the time to stay in the best possible shape, taking illness and injuries in
consideration, of course. I tested for Nanadan in 1993 – 22 years and one
grading since then, so I have always been content to just continue to train and
grow. My philosophy is, and has been for the 52 plus years that I have been
practicing Karate, that I practice a Martial Art or Budo, which implies
disciplined daily training, shaping and concentrating to keep oneself as alert,
conditioned and prepared as can be at all times. I believe you should be ready
for your next grading at any time! I was kind of pre-warned about three months
prior though. Many members will recall one of my favorite sayings that ‘you are
as good as your last training session’ - with this implying that one always has
to be in excellent condition, mentally and physically and always ready for,
whatever! There is no purpose to train intensely solely for a next rank or
grade, that kind of defeats the point of practicing a Martial Art, I guess.
Being the first ever western 9th Dan in IOGKF, was the thought of trying to go
'where no man has gone before' overwhelming to you? And how did you prepare
yourself for this?
I do not have any grading certificates in my Dojo on the
walls - my ability on the floor should confirm what level I am. To be honest, I
am very critical of my own ability and standard and therefore try as hard as I
can daily to iron out the flaws in my make-up. I have sincerely never given the
‘going where no man has gone before’ idea any thought, until some of fellow
practitioners and close friends pointed it out to me following the result at
the Chief Instructor Gasshuku in Okinawa. I have simply enjoyed training so
much ever since starting Karate, that achievements have never really been my
goals or objectives. Maybe when I was younger, I needed to win medals in
tournaments but I soon realized, before I was 30 years old and having fought in
two WUKO World Championships (in 1972 in Paris, I came joined 5th in the
individual Kumite and in 1975 in Long Beach, I was in the South African team
that narrowly lost to England who won), that this was a ‘false’ road, so I gave
it up when I realized it was just chasing wind and deviating from traditional
Karate. I must also admit that mediocrity has never been an option for me! I
try to do Karate to the best of my ability and appreciate and respect the
Karate hierarchy, but also see it as not just a given – you need to earn your
position and respect, you don’t just get it – this is the hardest and true way!
After all you have accomplished and done in traditional karate, what does
achieving this grade mean to you personally?
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Sensei Morio Higaonna, al centro, alla sua destra Sensei Bakkies e alla sua sinistra Sensei Nakamura |
Personally, it means that I have a
tremendous responsibility to my Teacher, Higaonna Morio Sensei, and all those
who ‘went before me’ to acknowledge and justify their sacrifices, passion and
pioneering efforts – they were the ones hacking into ‘no man’s land’. There
were also a few prominent people knowingly and unknowingly influencing me and
guiding me along the way through the years, including some remarkable leaders I
worked alongside during my military career. I also see a big responsibility to
all my colleagues, some of who are not around anymore. Without the camaraderie
of the IOGKF seniors, the countries that regularly invite me and believe in me,
as well as some close acquaintances, friends and colleagues from other styles
and organizations, it would have been a truly lonely journey – I hope I can
someday reciprocate! Then of course, my own students in my Dojo, especially the
seniors, and also all serious students around the world that now can see that
it is possible to go higher with the necessary effort and commitment. Last, but
not least, my family, who supported me to pursue my dreams!
Now that you have
achieved this milestone. What is next for Sensei Bakkies in 2016 and beyond?
At
the age I am now, one has to look seriously at your possible TR = Time
Remaining, and the management thereof. I obviously am going to keep on trying
to get better, train harder (and believe me, getting older definitely means
training harder!) but most important, find the best way to prepare and guide
the next generation(s). Unfortunately a lot of what I know and do is not
duplicable – one followed one’s own instinct and self-direction, so one has to
experiment the best way and method to ensure that the transfer of knowledge and
advice accumulated through half a century of hard training, listening and
observations, sacrifice, disappointments, hacking through a ‘jungle’ of
misinformation and deviations along the way, is planned and executed in the
most efficient way to ensure the preservation of the essence of what I have
experienced in my short career.
Congratulations Sensei Bakkies Laubscher!
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Sensei Bakkies (9° dan) e Sensei Spongia (7° dan) Roma 2003 |
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Qu© Tora Kan Dōjō
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