sabato 7 dicembre 2024

Il peccato originale

 

Prima del Concilio Vaticano II i bambini venivano battezzati immediatamente subito dopo il parto. Erano ancora epoche in cui la mortalità infantile era elevata, i bambini morivano spesso dopo il parto e si credeva che i bambini morti senza battesimo andavano all’inferno per sempre. Nel Medioevo un teologo innamorato (e l’amore fa sempre bene perché chi ama capisce meglio Dio) si chiese: è possibile che queste creature soltanto per il fatto di non essere state battezzate e sono morte finiscono all’inferno tra i tormenti per tutta l’eternità? Allora questo teologo, Abelardo, creò la categoria del limbo, cioè un luogo che non era il paradiso (non c’era la pienezza della gioia), ma non era neanche inferno (non c’era il tormento), era una zona grigia, una zona neutra. Questa teoria fu seguita fino al Concilio Vaticano II. Si credeva che ogni bambino che nasceva portava in sé la macchia di quello che veniva chiamato “peccato originale”, qualcosa di perverso che soltanto una mente perversa io credo possa concepire. Per la colpa di due persone che non ci si sono neanche parenti, ogni bambino che nasceva, portava questa colpa. Allora c’era bisogno di un rito che togliesse questa colpa. Quando celebro i battesimi, prendo sempre il pupo, lo mostro alla gente e dico: guardatelo, chi di voi ha il coraggio di dire che adesso con questo rito gli togliamo il peccato? Se qualcuno lo fa, chiamo il 113 o il 118 perché è matto! Uno che ha il coraggio di dire che questa creatura ha un peccato? No! Poi metto giù il pupo e mi rivolgo ai genitori e dico: adesso guardiamoci noi in faccia. Noi sì, dai nostri volti si vede che abbiamo fatto delle stupidaggini, abbiamo fatto degli errori, abbiamo commesso a volte delle ingiustizie che ci hanno segnato profondamente. Allora cosa succede? Questa creatura che è venuta al mondo ha il diritto alla pienezza di vita. Ma noi a causa dei nostri errori, a causa dell’ingiustizia, a causa del nostro egoismo gli trasmettiamo una vita già inquinata. Questo è inammissibile. Il rito del battesimo: il momento centrale (di per sé lo dico esagerato, ma spero che mi capite… nel battesimo il bambino potrebbe anche non esserci che tanto non gli succede niente) sono i genitori, il padrino e la madrina che rappresentano la comunità che devono fare una conversione: le famose rinunce al male etc.. e l’adesione al bene. Quindi nel battesimo non c’è da togliere una colpa alla creatura che, ripeto non ce l’ha, ma sono i genitori e la comunità che decide di togliere le proprie colpe, i propri atteggiamenti negativi che possono influire negativamente sul bambino. Allora, se vogliamo trovare il peccato originale in questo senso, dobbiamo andare nel vangelo di Giovanni dove si parla di peccato del mondo, non peccati del mondo, ma il peccato del mondo (Gv 1, 29b)


Alberto Maggi

© Tora Kan Dōjō

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