mercoledì 30 gennaio 2013

Uno o dieci non fa differenza



'Poco dopo essere arrivata in America per riunirsi al marito, la moglie di Suzuki Roshi gli disse: "Perchè ti da tanto da fare per preparare il discorso? Piove, e l'ultima volta che è piovuto sono venute solo due persone. Speriamo che questa sera ne venga almeno una decina".
Suzuki rispose: "Uno o dieci, non fa alcuna differenza".
 tratto da 'Lo Zen è Qui' ed astrolabio

Commento di Taigō Sensei:


Dovremmo chiederci:
Qual'è la vera motivazione che ci spinge a 'condividere' lo Zazen ?
Mi è capitato spesso che qualche praticante più anziano del Dojo si proponesse per offrire altre occasioni di pratica, poi, quando si trovava con poche o nessuna persona desisteva...
Se vuoi offrire lo Zazen devi essere disposto a sedere da solo.
Non si tratta di cercare consenso o tantomeno autoaffermazione.
Creare l'occasione è già il tuo servizio, far sì che tutto sia pronto per ricevere un ospite che non hai nessuna garanzia che accolga il tuo invito.
Allora, il tuo invito, sarà fatto ad ogni esistenza ed ogni esistenza, in quel momento, sarà seduta con te.


© Tora Kan Dōjō

sabato 19 gennaio 2013

Raccogliti !

«Anche se tutto è inganno e illusione
e la verità sempre ineffabile,
pure la montagna mi guarda
dentellata, tutta riconoscibile.

Cervo e corvo, rosa rossa,
mare azzurro, mondo screziato:
raccogliti – e tutto si sfalda
nell’informe innominato.

Raccogliti, entra in te,
impara a guardare, a leggere.
Raccogliti – il mondo è apparenza.
Raccogliti – l’apparenza è l’Essere.»

Hermann Hesse

domenica 13 gennaio 2013

Accettiamo di tutto, mangiamo di tutto



" Un noto maestro Zen Rinzai giapponese venne a Sokoji per incontrare Suzuki Roshi.
Dopo aver recitato un Sutra assieme, il maestro in visita chiese di vedere il libro dei Sutra posato sull'altare.
Lo guardò, poi esplose all'improvviso, pestando i piedi per terra e urlando:
'Questo non è Zen !'.
Strappò il libro in due e lo scagliò sul pavimento.
Suzuki si chinò e raccolse i pezzi.
'Questo libro di Sutra è stato donato al Tempio in occasione di una cerimonia funebre per un'anziana signora di un'altra scuola', disse.
'Qui accettiamo di tutto. Recitiamo di tutto. Mangiamo tutto'.
L'ospite continuò a mantenere un'espressione irata per qualche istante, poi Suzuki disse:
'Prendiamo un té'.
Tra loro nacque un'amicizia che durò finchè entrambi furono in vita. "

tratto da 'Lo Zen è Qui' incontri con Shunryu Suzuki Roshi ed Astrolabio

Commento di Taigō Sensei:

Zen è accettare di tutto, digerire ogni cosa.
Si dice che la mente (e lo stomaco) di un monaco Zen sia come una fornace, può bruciare qualsiasi cosa, senza lasciare scorie.
Récipe, Utere, Trade
Ricevere: con riconoscenza,
usare: con cura e perizia,
restituire: gratuitamente e possibilmente migliorato quel che abbiamo gratuitamente ricevuto.
Se sapremo vivere così sarà davvero una vita piena e soddisfacente, la vita di un Buddha.

© Tora Kan Dōjō

giovedì 10 gennaio 2013

Esseri vivi è sufficiente




"Un giorno uno studente praticava Zazen nella sala di meditazione di Sokoji, quando Suzuki Roshi si avvicinò.
" Essere vivo è sufficiente" disse.
Poi si voltò e se ne andò.

tratto da 'Lo zen è Qui' incontri con Suzuki Roshi ed. Astrolabio

 
commento di Taigō Sensei:
 
Zazen è tornare all'essenziale, alla vita nuda, alla santa povertà di Francescana memoria.
Non si tratta di acquisire qualcosa di speciale ma di essere capaci di sentirsi vivi senza attributi esteriori, di godere della vita, così com'è, senza aggiungere nulla... cosa affatto speciale per illusi esseri umani come noi.


© Tora Kan Dōjō





sabato 5 gennaio 2013

Un'espressione Afflitta




Qual è il significato di lamentarsi con una faccia avvilita: "Non ho soldi, niente da mangiare, solo debiti..."? E' perché sei meschino che pensi che dovresti divertirti di più e avere una vita più felice, e questo è il motivo per cui ti lamenti sempre della tua miseria.
Non hai nemmeno fame, eppure ti lamenti di non avere niente da mangiare! E' così che ti verrà veramente fame. Siamo tutti tratti in inganno dalle parole. I nomi e le parole sono la causa della nostra confusione.
Anche i mendicanti ridono, e i milionari piangono. Ma allora da che dipende tutta questa agitazione?

Kodo Sawaki Roshi

© Tora Kan Dōjō