Buon Inizio di Settimana
lunedì 21 maggio 2012
lunedì 14 maggio 2012
martedì 8 maggio 2012
Tanden
Nakamura Sensei durante il suo recente Gasshuku condotto in Roma ha incessantemente portato l’attenzione sulla ‘vera potenza del Goju-Ryu’ che deriva dalla capacità di chiudere e riaprire il tanden (e con esso rilassare e contrarre in un istante tutto il corpo) in relazione al tipo di azione offensiva o difensiva.
Vi
proponiamo un altro breve post pubblicato da Krista De Castella (vedete il post
precedente: Il Diario del Dojo e la tecnica delle 10.000 ore) che si riferisce
proprio al Tanden.
Krista, australiana, si è trasferita ad Okinawa ed ha scritto un diario dei suoi
giorni di pratica all’Honbu Dōjō di Higaonna Sensei su di un Blog in internet
che potete trovare qui: http://memoirsofagrasshopper.blogspot.com/
Krista così apre il suo Blog:
Alcuni anni fa, un amico mi ha chiesto cosa farei se avessi un milione di dollari. Non dovetti pensare per rispondere – “Mi trasferirei ad Okinawa, in Giappone, per praticare sotto la guida del grande Maestro, Morio Higaonna Sensei”. Fu solo in seguito che mi resi conto di non aver bisogno di un milione di dollari per realizzare il mio sogno…
Così ora sono qui, vivendo in un piccolo appartamento sopra un affollato ristorante giapponese a meno di due minuti di cammino dall’Honbu Dojo di Sensei. Mi sto allenando con lui quotidianamente da sei mesi e ho deciso di cominciare a prendere nota di alcune delle mie esperienze e momenti speciali.
Cos’è questo
misterioso ‘tanden’ di cui sentiamo parlare così frequentemente nelle arti
marziali ?
丹
– tan, ‘color ruggine’ o ‘rosso’o ‘cinabro’ e 田 – den ‘campo’.
Insieme tanden (丹田) letteralmente
traducibile con ‘Campo Rosso’ o ‘fornace dell’energia’ o ‘Campo di Cinabro’.
Talvolta
Sensei (n.d.t. si riferisce ad Higaonna Sensei) parla di Kikai (気海) tanden dove i caratteri di ki 気 ‘spirito’ ‘energia’ e kai o umi 海 ‘oceano’ descrivono il tanden come
il ‘mare dell’energia’ del corpo.
Dire
che il
tanden è importante nelle arti marziali sarebbe un eufemismo pittosto grande.
Nelle
tradizioni
orientali, il tanden (o dantian in cinese) è
stato per lungo tempo considerato il centro fisico di gravità del corpo umano e la fonte di ogni potere interno, energia o Chi.
Il
punto
è considerato essere delle dimensioni di un pompelmo e si trova tre dita
sotto e due dita dietro l'ombelico.
In molte arti tradizionali giapponesi - shakuhachi (flauto
giapponese), shodo (calligrafia), Kyudo (tiro con l'arco),
kendo (scherma) e persino Chado (cerimonia del tè) - Agli allievi è insegnato ad agire dal tanden. Questa zona
è anche considerata un punto focale
dalla filosofia taoista e buddista e nella meditazione Zen ed è considerata fondamentale per centrare
la mente e nel gestire pensieri ed emozioni.
Nelle arti marziali, si ritiene che l’energia interna sia generata dal tanden e viene spesso espressa attraverso il kiai, che deve essere sincronizzato
con le tecniche fisiche e con il kime
(un momento di tensione totale del corpo)
per generare la massima potenza.
Sensei fa spesso riferimento all'importanza del
tanden in questo modo:
"La potenza esteriore ashi kara (proviene dai piedi); il potere interiore tanden kara (proviene dal tanden). Kime e kiai devono unirli ! "
"La potenza esteriore ashi kara (proviene dai piedi); il potere interiore tanden kara (proviene dal tanden). Kime e kiai devono unirli ! "
Che tu creda nell’ energia interna
o Chi o no, la maggior parte dei praticanti di arti marziali riconoscono
l'importanza del tanden come
centro di gravità del corpo e il suo ruolo nel generare
il movimento.
Lo
storico e praticante delle arti marziali, Charles Goodin
ha recentemente descritto la sua esperienza nel generare l’ energia dal tanden o koshi (bacino) ed il suo
ruolo nel prevenire il telegrafare
il movimento:
"Quando la
potenza viene dal
koshi (la parte fondamentale del corpo), è molto più difficile prevedere il movimento che ne deriva ...
Quando si tira indietro il braccio destro, è molto probabile che si stia
per tirare un pugno destro (o qualche altra
tecnica con la mano destra). Quando
l’azione si genera "comprimendo" o "ruotando"
il koshi, il
movimento potrebbe venire da
qualsiasi parte del corpo "(Goodin, 2009).
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