La
tua lettera così colma d’amore mi ha fatto piacere.
Possa
la tua fiamma vitale ergersi nitida verso la verità: questo è il mio unico
augurio.
Per
conseguire il divino occorre trasformare la propria vita in un fuoco ardente:
mi auguro tu possa ricordarlo sempre.
Che
tu sia addormentato o sveglio, se questo anelito, questa sete, questa
rimembranza sarà presente in ogni tuo respiro –se sarà la focalizzazione della
tua visione –, non sarà necessario fare altro. La sete, e quella sete da sola,
sarà sufficiente per conseguirlo.
L’oceano
è così vicino… ma in noi non c’è sete alcuna.
Quella
soglia è così vicina… ma noi neppure bussiamo.
L’unica
cosa necessaria è la capacità di vedere che il divino è sempre presente.
Purtroppo
i nostri occhi si focalizzano su altre cose e la nostra mente è piena di tutto
ciò che è inutile: ecco perché siamo incapaci di vedere ciò che è. Il cuore è
coperto da altro, e il Sé è dimenticato. Questo rivestimento dev’essere
rimosso: le alghe e i rifiuti che ricoprono le acque pure e limpide del lago
devono essere eliminati; allora vedremo che nulla è mai stato perduto, nulla
può essere perduto.
Io
vivo costantemente nella verità, nell’essenza. È ciò che sono. E lo stesso vale
per te: Tattvamasi, Shvetaketu; quello sei tu, Shvetaketu. Svegliati e ricorda:
in ogni tua azione, ricorda colui che la sta osservando. In ogni tuo pensiero,
fa’ in modo che la tua messa a fuoco sia su ciò che si trova dietro di esso.
Devi
risvegliarti a quello spazio in cui non c’è né azione, né pensiero, né movimento.
Lo si trova tra lo spazio e il tempo; lo si trova dove dimorano la pace, la
beatitudine e il nirvana. Una volta trovato quello spazio, non occorre
conseguire altro.
Trasmetti
il mio amore a tutte le persone che amo.
Osho
Tratto
da ‘Lettere d’Amore all’Esistenza’ ed. Feltrinelli
Nessun commento:
Posta un commento