COGLIERE L'ENERGIA VITALE
(Tratto da "Lo
sviluppo dello Shodoka" di Kodo Sawaki Roshi)
I diciassette caratteri cinesi da "Non vedi" a "il vuoto corpo dell'illusione è il corpo del Dharma" possono essere considerati l'introduzione di Yoka Daishi.
I Maestri del passato
ritenevano anche che soprattutto i due versi "la vera
natura dell'ignoranza è la Natura di Buddha" e "il vuoto corpo
dell'illusione è il Corpo del Dharma" sono la sintesi dello Shòdòka. Una
sintesi che ha la forma di una coppia di versi.
Due frasi per una
sintesi. Cioè:
"L'assoluta natura
del sè, vuota, viene e va Il corpo illusorio, vuoto, nasce e muore".
Solo per un Buddha gli esseri illusi ed il Buddha sono una cosa sola. L'Uno prende contemporaneamente la forma degli esseri illusi e del Buddha. Il Corpo del Buddha ed il corpo vuoto dell'illusione non sono separati, ma sono la stessa natura del sè.
Il Corpo del Dharma è il
corpo vuoto dell'illusione.
Il corpo vuoto
dell'illusione è il Dharma.
Non è difficile tenere conferenze a proposito dei Sutra, Non richiede una grande formazione accademica; Penso che, con l'evolversi della cultura, probabilmente si creeranno delle stazioni radio per la registrazione su nastro dei testi accademici. Non ci vorranno certo diecimila anni: forse solo cento o duecento.
È una noia leggere i libri. L'unico sistema che ci permette di chiudere gli occhi ed ascoltare anche in pubblico quello che vorremmo leggere, è una buona registrazione. Come girando il sintonizzatore di una radio, classificando adeguatamente queste registrazioni, saremo in grado di rintracciare esattamente il capitolo, il paragrafo e la frase che desideriamo ascoltare.
Poi gli apparecchi si
faranno sempre più piccoli. Forse potremo metterceli in tasca ed
ascoltare un testo accademico ovunque lo desideriamo, in piedi o
sdraiati. In vista di un esame, non avremo più bisogno di
raccogliere grandi quaderni di appunti e memorizzarli alla
perfezione, come accade oggi. Quando le cose saranno a questo livello,
non sarà più un problema imparare.
E tuttavia siamo noi, noi
stessi, al di fuori dei cosiddetti "oggetti di studio" che
possediamo il Buddha-Dharma. La scolastica che viene definita
Buddha-Dharma, quella può facilmente essere incisa su nastro, ma la
nostra autentica natura di Buddha-Dharma, che è la reale vitalità umana, quella
non potrà mai essere incisa su un nastro.
Un proverbio: "Anche se non ha mangiato nulla, il Samurai porta dignitosamente uno stuzzicadenti tra le labbra".
Le gesta dei Samurai
erano molto interessanti. Avevano vita.
Penso non sia mai
esistita un'educazione pari a quella dei Samurai Giapponesi. Nella
loro vita, non avevano bisogno di nulla. Se avevano lo
stomaco vuoto, lo sopportavano così. Se non avevano mangiato nulla,
non si lamentavano comunque. Perciò esistevano uomini come
Senmatsu, che diceva: "Anche se il mio stomaco è vuoto, non
dirò che ho fame".
La vita dei Samurai era
gioiosa. E non si trattava solo di gioia.
In questo atteggiamento
scoprivano il trucco di una solida chiarezza.
È il risultato
che ha avuto la pratica Zen sui Samurai.
A questo proposito, i vari
clan si disputavano circa il modo di intendere il Bushido - la
Via del Samurai.
Anche se si creasse una
perfetta stazione radio per registrazioni di tipo accademico, lo
Zen - con la sua speciale trasmissione al di fuori delle scritture,
e la sua non-dipendenza da parole e lettere- non potrebbe mai essere
registrato.
I Samurai, appunto, erano in possesso di questa natura non registrabile, questa energia vitale di esseri umani.
Nel Bushido Hagakure c'è un detto: "Fare il bene è sopportare". Se
volessimo dare una complicata spiegazione etica o psicologica di questo,
saremmo talmente fuorviati da non poter più muovere neppure un
dito. Non c'è fine a questo.
Quando ci interroghiamo per sapere
che cosa è veramente una buona azione, ci troviamo in un vero e
proprio impasse. Perciò, per questo dilemma, la risposta più
sensata forse è proprio: "Fare il bene è sopportare".
Questa
è la speciale trasmissione al di fuori delle scritture e indipendente
da parole e lettere dello Zen "La vera Natura 'dell'illusione è
il Corpo del Dharrna" significa proprio questo.
Qui troviamo il
sentimento di Yamamoto Jocho, l'autore dell'Hagakure, quando
scrisse:
"Quanto dista dal
nostro mondo fugace, questo ciliegio di montagna?".
Il corpo vuoto dell'illusione ed il Corpo del Dharma sono ad una distanza infinita. È la differenza tra la presenza della vita e la sua assenza. È la distanza con il Paradiso.
Ci si aspettava che
Yamamoto Jocho si suicidasse quando il suo signore morì, e
invece continuò a vivere, ritirandosi dal mondo.'
Veramente aveva colto la
vita.
Il profondo significato
di "Quanto dista dal nostro mondo fugace questo ciliegio di
montagna?" non può essere compreso da coloro che non sanno
cogliere il respiro della vita.
Questo genere di
individui sono contenti solo quando parlano di soldi ...
"Quanto dista dal
nostro mondo fugace, questo ciliegio di montagna?". Bene,
qualcuno riesce a percepire che questo verso esprime la vera sostanza
dello Shodoka.
Non solo la sostanza dello Shodoka, ma
l'essenza stessa dello Zen, ed il valore assoluto del Buddha-Dharma.
Veramente, è un verso
molto delicato.
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