sabato 22 gennaio 2022

Quasi niente

Si parte ogni giorno; da quello che resta.

Dobbiamo imparare a fare le cose come se fossero le ultime.

La nostra vita è piccolissima, sta nel palmo di una mano, sta a noi decidere se chiuderla a pugno o tenerla bene aperta.

Non parlo del futuro dell'umanità, parlo della qualità delle nostre vite che per un cinquanta per cento dipende da noi.

I miei più cari amici, per esempio, sono stati maestri nel vivere partendo ogni giorno da ciò che restava. Forse io l'ho capito troppo tardi.

Loro sono stati per me dei filosofi involontari, filosofastri.

Diceva Macedonio Fernandez: "Guarda quello lì, un povero diavolo, un misto di buffone e filosofastro".

Credevo fossero dei rinunciatari, oggi ho capito che erano loro i vincenti. Avevano saputo indirizzarsi verso la 'pacifichezza' del vivere, rifiutavano il combattimento, hanno vissuto senza il bisogno di farsi vedere, senza dover passare dall'eccitazione degli altri per guadagnarsi la propria.

Io li vedevo come dei perdigiorno (lo sono stato anch'io), invece avevano capito tutto, avevano capito che non serve questo combattimento perenne.

San Paolo lo chiama 'il buon combattimento'.

Loro ci avevano rinunciato e anch'io ho imparato che in quella lotta non c'era nulla di buono.

Il 'buon combattimento' di san Paolo oggi giorno è diventato feroce combattimento.

Tu pensa a quante teste sarebbero capaci di offrire sapienze esistenziali al genere umano.

Se sei un pensatore, scrittore, filosofo, cosa devi fare?

Devi mettere a disposizione degli altri quello che hai acquisito.

La tua filosofia e il tuo pensiero devono essere pratici, utili a qualcuno.

Soprattutto espressi in modo semplice.

Ho sempre creduto che il valore più grande stia dell'utilità di ciò che si dice.

Certo, se qualcuno mi fa: "Vuoi più soldi?", non è che me ne vado schifato voltando le spalle. Ma come diceva Giovanni Verga: "In fondo in fondo ci porteremo via solo ciò che abbiamo dato".

Questo principio è spesso assente nel mondo della cultura, nella classe pensante, ed è un impoverimento inaccettabile.

Se i grandi filosofi e pensatori di oggi non riescono ad aiutare il prossimo con ciò che dicono allora non resta che tenere occhi e orecchie ben aperti per capire le lezioni di questi filosofi di strada, che non monetizzano ciò che dicono, non predicano per vanità o per successo.

Mauro Corona - Luigi Maieron Quasi niente - chiarelettere


© Tora Kan Dōjō














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