sabato 25 aprile 2020

Per non dimenticare

Avevamo già pubblicato questo articolo (a firma di Taigō Sensei)  nel Dicembre 2010 lo riproponiamo in occasione della celebrazione del 25 Aprile di quest’anno in questo momento così difficile per il nostro Paese e per il Mondo intero.

Consideriamo queste testimonianze dei preziosi tesori che ci ricordano da dove veniamo e dove dobbiamo dirigerci per onorare il sacrificio di tante giovani vite.

Sofia, la madre di Alfredo, è accolta dai Bersaglieri quando giunge sul luogo della sepoltura.
Gli sguardi sono straordinari, esprimono compiutamente lo sgomento e il dolore di quei momenti
 Qualche settimana fa ho postato la cartolina funebre che scrissero i miei nonni per annunciare la morte, nella Battaglia di Montecassino, di mio Zio Alfredo che fu, all’età di vent’anni, il primo a cadere nella terribile Battaglia.
Potete leggere qui l'articolo:  
Lo scorso 8 Dicembre (il giorno successivo alla ricorrenza della morte di Alfredo) mia madre mi ha fatto dono di un altro prezioso e toccante documento che desidero e ritengo doveroso condividere con tutti voi perché la memoria della lealtà, coraggio e nobiltà di questi uomini non vada persa.
Qui potete visionare e leggere il documento originale:
In un momento come quello che sta vivendo il nostro Paese ormai povero di esempi di lealtà, coraggio e onore, la memoria di questi uomini, delle loro gesta, emozioni, ideali, può essere la scintilla che risvegli ad una nuova consapevolezza gli spiriti anestetizzati. 
Si tratta di una lettera recapitata ai miei nonni, scritta dal Sergente Riccardi, nella quale descriveva gli ultimi momenti di Alfredo.
La lettera giunse quando già i genitori di Alfredo avevano raccolto le sue spoglie.
Ma quel che è più toccante di questa lettera è che il Sergente Riccardi non ebbe  la possibilità di spedirla e morì pochi giorni dopo sul campo di battaglia (come scrive a matita in calce il sergente che l’ha inoltrata).
Il Sergente Riccardi scrisse, il giorno prima di morire, una struggente lettera alla madre in cui le dà il suo addio usando parole di grande coraggio e nobiltà.
Questa la lettera del Serg. Ricccardi alla madre  (già pubblicata sul sito www.dalvolturnoacassino.it che ringraziamo) :

Giuseppe Riccardi
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Sergente del LI° Battaglione
Bersaglieri A.U.C. *Montelungo*
- figlio di emigrati in Francia -
prima di partire per Montelungo
….. scrive alla mamma …..

S.Agata dei Goti, 6 dicembre 1943

Carissima Mamma,
quando queste mie ultime righe ti giungeranno, io sarò andato a raggiungere Papà.
Questa sera sono stanco. Quattro vecchi amici bersaglieri, ma di quelli di una volta, ci hanno lasciato congedati; domani sera entriamo in azione, non sarà per me la prima, comunque c’è un pò di nervosismo in me.
Non mi allungo a parlare di interessi.
Altro non ho se non qualche centinaio di lire in tasca: per i miei indumenti militari, poca roba mia, se possono i miei compagni te li faranno avere.
Per gli interessi ho finito e parliamo un pò di noi.
Carissima Mamma, mai come in questi momenti ti ho sentito così vicino a me come pure al mio caro Papà ed ai miei cari Nonni.
Le Zie mi aiutano con le loro Preghiere e non credo di avere dei nemici. Ove sono passato io sono, ringraziando Voi miei cari e parlo anche a Papà, sempre stato stimato, se non altro per la mia onestà e lealtà.
Possa il mio sacrificio servire a qualche cosa per la salvezza dei nostri piccoli e per la grandezza della nostra cara ITALIA che ho tanto amato. Oggi è avvilita ma un giorno verrà, e di questo ne sono certo, in cui ritroverà il suo posto al sole e non saremo più schiavi.
Non piangermi Mamma perché non piango nemmeno io.
Tutto ho donato e ciò che mi dispiace e di non aver fatto abbastanza: non è colpa mia e ciò mi consola.
Alle care Zie Suore non so come ringraziarle di tutto ciò che hanno fatto per me. Non una ma tre Mamme ho avuto la fortuna di avere e questo vuol dire tutto. La buona Madre di Genova, Suor Angela, il Padre Ambrogio di San Remo, i miei cari amici montanari di San Remo e Moresco di Genova un mio gentile pensiero.
Una bimba di Marostica, il cui indirizzo troverai nel mio libretto rosso, fu per me una cara sorella.
Gli amici d’armi sono troppi per elencarli: il mio povero tenente Nai che ho dovuto lasciare a Cellino, il mio caro Capitano Castelli, che fu per me un Padre molto più giovane di me e caro Fratello più che Superiore. A tutti grazie.
Alla mia cara Giorgetta che mi perdonerà se non ho potuto fare realtà il nostro sogno, desidero e voglio sperare che sarà più felice nell’avvenire e questo glielo auguro di tutto cuore, perché è l’unica, la sola per me, la quale avrei voluto fare la compagna della mia vita.
A tutti i miei amici di Francia i miei pensieri affettuosi con l’augurio e la certezza che come l’Italia nostra, la Sua sorella rinascerà dopo questa dura prova.
Mamma, ti bacio caramente, sorridi e non pensare a me che sono felice.
Baciami Giorgetta e ogni tanto prega per me e Papà.

Ti voglio tanto bene.
tuo Peppino

Questo il testo che vi ho trascritto della lettera inviata ai miei nonni:
Caro signore, il compito da lei richiesto non è certamente uno dei meno gravosi ma è con orgoglio di soldato e per i vincoli di affetto che ad Alfredo mi legavano che mi accingo a farlo sicuro di adempiere così uno dei più sacrosanti doveri derivanti dall'amicizia confermata sui campi di battaglia. 
So che in certi frangenti a nulla contano le parole voglio però pregarla di essere forte e fiero che suo figlio abbia compiuto sino all'ultimo il suo dovere di soldato.
Il nostro battaglione entrò in linea il giorno 6 dicembre 1943 e la notte del 7 il piombo nemico volle consacrare in Alfredo il primo caduto dell'esercito di questa Nuova Italia.
Una scheggia di mortaio lo colpiva all'altezza del cuore;
subito venne soccorso da noi tutti che ci trovavamo vicini ed immediatamente trasportato all'infermeria.
Nulla fu lasciato intentato ma il destino purtroppo doveva avere il sopravvento.
Causa la mortale ferita ed il centro vitale colpito brevissima è stata la sua sofferenza, infatti durante lo stesso trasporto al pronto soccorso soccombeva lasciando un vuoto incolmabile nella famiglia della nostra 3a moto dove era da tutti stimato e benvoluto.
I pochi oggetti personali furono consegnati ad un suo carissimo amico che devi averli presso di sé ed il cui indirizzo è il seguente: …………
Altro materiale, cioè oggetti di corredo personali borghesi, si trova tutto ora alla nostra base di Airola (?) e sarà cura mia farglielo pervenire non appena detta base si raggiungerà.
Le trascrivo inoltre l'indirizzo del nostro caro Capitano Castelli che potrà confermarle quanto sopra e che fu particolarmente colpito dalla scomparsa di uno dei suoi migliori capi-squadra ed allievi.
Capitano castelli Enea 51º battaglione bersaglieri.

Il corpo di Alfredo è stato sepolto nel cimitero di guerra di (…?...) Valle di Lauro presso Mignano (davanti Cassino) croce n. 3 o 4.
Gli eventi bellici ( dal 6 febbraio con un altro battaglione ) non mi hanno permesso di recarmi personalmente da Lei ma pur sembrando forse gelide le parole vorrei rassicurarla che sono sempre felice di poter dare un minimo di consolazione al suo cuore di padre.
Il ricordo del nostro Alfredo ci accompagnerà ovunque e sarà per noi sempre di incitamento a meglio fare seguendo le sue orme d’avanguardia sulla via del dovere e dell’onore.

Vostro Sergente Riccardi Giuseppe

in calce a matita:

Egregio Sig. Aguzzi,
siccome il sergente Riccardi non ha potuto inviarvi prima la lettera perchè come ben sapete le lettere non sono ammesse, con piacere oggi, per mezzo di un amico, vi faccio recapitare questa lettera e con vero dolore vi comunico che il sergente Riccardi è caduto in combattimento qualche giorno dopo aver scritto la presente.
Questo è il nostro destino.

Tante cordialità e le mie più sincere condoglianze.

Sergente Menichini (?) Paolo


 
Mia Nonna Sofia, madre di Alfredo, giunta sulla tomba del figlio.



© Tora Kan Dōjō



#karatedo #okinawagojuryu #artimarziali #torakandojo #torakan #taigospongia #iogkf #moriohigaonna #karateantico #karatetradizionale #zen #zazen #zensoto #karate #artimarziali #budo #kenzenichinyo #bushido #dojo #taigosensei #gojuryu #karatedo #meditazione #buddhismo #kenzenichinyo #kenzenichinyoblog#25aprile #liberazioneditalia #venticinqueaprile #battagliamontecassino #montecassino #alfredoaguzzi

Nessun commento:

Posta un commento