venerdì 13 maggio 2016

Trentennale - Messaggio di auguri da Sensei Sydney Leijenhorst / Message of Congratulations from Sensei Sydney Leijenhorst



Quando ho iniziato la pratica delle arti marziali, ero un giovane ragazzo di 12 anni, lo feci proprio come Sensei Paolo Taigō Spongia con una grande passione ed uno smisurato interesse.
Ho provato soddisfazione nel diventare forte e abile, e  venni attratto immediatamente dalla lettura di libri sul Buddhismo e su altre tradizioni sapienziali, ho fatto poi esperienza delle brevi fiammate di eccitazione vincendo medaglie, ho cominciato a meditare quando avevo 16 anni e ho sviluppato un profondo interesse per le arti terapeutiche e per la loro relazione con le arti marziali.
Non in tutti i luoghi dove mi sono allenato ho ritrovato questo profondo e vasto interesse. Ho dovuto mettere in pratica una sorta di istinto da “cacciatore-raccoglitore” per soddisfare le mie esigenze, passioni ed interessi. Mi sono allenato perciò in differenti arti marziali nello stesso momento e ho incontrato molti, differenti, insegnanti. Quest'azione di “caccia-raccolta” mi ha condotto al Goju-Ryu di Okinawa. Anche se non ha soddisfatto immediatamente tutti i miei interessi, era davvero un “pacchetto completo” rispetto a quel che avevo incontrato fino ad allora ed è stato in questo contesto che Sensei Paolo ed io ci siamo incontrati. Io penso che entrambi apprezzavamo profondamente l'arte per quel che aveva potuto offrirci e condividevamo la “fame” di approfondire, arricchire e perfezionare la pratica dell'arte quanto più potevamo.
E' raro e prezioso quando si riesce ad incontrare un collega, un allievo o un insegnante, che è interessato a tutte le dimensioni dell'arte. Quando mi è capitata la fortuna di incontrarne uno, ho avuto l'impressione di incontrare un vecchio amico. Qualcuno che ti sembra di conoscere da sempre e che parla la tua stessa “lingua interiore”, anche se non vi siete mai incontrati prima in questa vita.
Sensei Paolo Taigō Spongia è stato un tale collega ed amico per me. Quando ci incontrammo, sull'autobus che ci portava (attraverso la foresta di Sherwood) al Gasshuku Europeo IOGKF a cui avremmo preso parte a Sheffield, immediatamente e in modo molto naturale ci riconoscemmo amici.
Da allora ci siamo incontrati moltissime volte. In molte località del mondo e anche nelle nostre rispettive città e nei nostri Dojo. La nostra amicizia in modo naturale si è estesa e ha incluso molti altri. Molti dei miei allievi adorano incontrare Sensei Paolo e ogni volta che vengo in Italia non vedo l'ora di incontrare i membri della famiglia del Karate di Sensei Paolo.
Attraverso gli anni, quasi due decadi ora, Sensei Paolo ed io abbiamo condiviso moltissimo. Le gioie e le benedizioni e i dolori e la fatica della vita ordinaria, la profondità e l'ampiezza della nostra condivisa visione dell'arte e la nostra visione dell'educazione, dell'allenamento, dell'organizzazione e molti altri argomenti. Il valore di questi scambi ci ha ispirato a creare opportunità per incontrarci, e questi incontri sono occasioni che aspettiamo sempre con gioia. Sensei Paolo è venuto in Olanda per tre o quattro volte, per offrire la sua esperienza e intuizione negli eventi che denominammo “Ken Zen Ichinyo Gasshuku”, attraverso i quali esplorammo in che modo queste due importanti tradizioni sono “unità” e in cosa invece sono differenti e possono offrire l'una all'altra importanti strumenti di pratica ed ispirazione. Quando io a mia volta son venuto a Roma, si sono spesso create opportunità in cui potessi immergermi profondamente negli aspetti più profondi dell'arte e delle sue valenze energetiche attraverso il Sanchin, Tensho e Kiko.
So bene cosa significhi condurre un’organizzazione come la IOGKF Italia e un dojo. Ho avuto modo di vedere Sensei Paolo in azione, in un modo che mi ha sempre ispirato. L'infinita dedizione dei suoi allievi e di lui stesso, la continua ricerca del perfezionamento, della stabilità e dell’armonia dell'organizzazione anche in periodi turbolenti e la calda amicizia che lega i suoi allievi sono solo pochi, alcuni degli aspetti che hanno suscitato in me rispetto e mi hanno ispirato, ogni volta che ho avuto occasione di essere in Italia per insegnare. So per mia personale esperienza e per la conoscenza che ho della sua vita quanto lavoro nascosto, quanto sforzo e resistenza siano richiesti ad un uomo per creare qualcosa di magnifico come lui ha fatto. E la capacità richiesta per mantenere quel livello di impegno, coinvolgimento e qualità per 30 anni è degna di una grande celebrazione e di un profondo inchino!
_/\_ con amore, gioia e rispetto,
Sydney Leijenhorst 
capo Istruttore IOGKF Olanda
VI Dan



When I started martial arts as a young, 12 year old boy, I did so, like Sensei Paolo Taigo Spongia, with great passion and a broad interest. I enjoyed becoming strong and able, I soon read books on Buddhism and other wisdom traditions, experienced short bursts of excitement when winning medals, started meditation when I was 16 and got interested in the healing arts and how they related to the martial arts. Not everywhere where I trained this broad and deep interest was common. I had to be a kind of ‘hunter-gatherer’ to satisfy my needs, passion and interest. I therefor trained different martial arts at the same time and met many different teachers. This hunting and gathering also led me to Okinawa goju-ryu. Even though it did not satisfied all my interest right away, it was much more of a complete package then what I had encountered so far and it was in that context that Sensei Paolo and I met. I think we both deeply appreciated the art for what it had to offer us and shared a drive to deepen, enrich and improve the practice of it as much as we could.
It is rare and precious when one finds a colleague, a student or a teacher that is interested in all the dimensions of the art. When I meet one, it feels like I meet an old friend. Someone you somehow already know and speaks your ‘underlying language’, even though you have never met in this life. Sensei Paolo Taigo Spongia was such a friend and colleague for me. When we met, in the bus to the European Gasshuku in Sheffield, we immediately and naturally became friends. Since then we have met each other many times. In various places in the world and also I each other’s home towns and home dojos. Our mutual friendship also extended to include many others. Many of my students love to see him and when I come to Italy I always long to see the members of Sensei Paolo’s karate family.
Throughout the years, almost two decades now, Sensei Paolo and I have shared a lot. The blessings and struggles of ordinary life, the depth and breadth our shared art and our views on education, training, organization and other topics. The value of these exchanges inspired us to create opportunities to meet each other more often to which we always look forward. Sensei Paolo came to the Netherlands for three or four times, to offer his experience and insight at our Ken Zen Ichinyo Gasshukus, on which we explored how these two traditions are ‘one’ or how they are different and can offer each other something of use and inspiration. When I came to Rome, I have often delved deeply into the kinetic and energetic aspects of the art through sanchin, tensho and kiko.
I know what it takes to run an organisation and a dojo. I have seen Sensei Paolo doing that in a way that has always inspired me. The never ending dedication of his students and himself, the ongoing search for improvement and the organizational stability in turbulent times and the warm friendship amongst his students are just a few aspects that awoke both respect and inspiration in me, whenever I visited his home country to teach. I know from my own experience and his life how much hidden work, effort and endurance it demands from a person to do it as good as the way he did it. Being able to maintain that level of effort, involvement and quality for 30 years is worth a big celebration and a deep bow!
_/\_ with love, joy and respect,

Sydney Leijenhorst 
capo Istruttore IOGKF Olanda
VI Dan


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