giovedì 2 aprile 2020

Il significato della Via




Dō significa via, come Marga in sanscrito, senonché nella tradizione indiana é più evidente che chi intraprende un marga, una"via", lo fa perché cerca il senso ultimo delle cose, mentre si può intraprendere un'arte marziale per essere capaci di performances spettacolari ed efficaci, come vincere una competizione, o solo battere un avversario.

Forse il Kyu-dō, la via dell'arco, insegna, più che a colpire un bersaglio, a guardare uno che ti mira contro e a veder arrivare la freccia con spirito consapevole dell'illusorietà di vita e morte.
Ecco l'equivoco dell'occidente obiettivista: dell'evento Kyu-do, per non fare che un esempio, coglie solo l'aspetto più appariscente e "sportivo", la freccia nel centro; dell'evento Ju-dō, la caduta dell'avversario o la sua immobilizzazione e, dell'Aiki-dō, le leve articolari e le proiezioni rotonde e spettacolari.

Arte Marziale é sicuramente combattimento, come la parola stessa "marziale" sta a significare, ma é ben più di questo. 

"Sotto la spada levata dell'avversario,
le tue ginocchia tremano
ti senti mancare...
Ma vai avanti e troverai
la terra della beatitudine!"

Miyamoto Musashi
Non credo che Arte Marziale sia neppure rischiare la vita da incoscienti.
La vita é una miracolosa opportunità di manifestazione di qualcosa di ancor più sorprendente: la consapevolezza. Eccoci tornati a Marga e a Dō.

"Quale evento soprannaturale,
E quale miracolo é questo!
Io attingo l'acqua dal pozzo,
Io porto la legna!"

P'ang Yun

Maestro Franco Bertossa
Fonte ASIA


















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