sabato 4 settembre 2021

La Trasmissione nella relazione

 


Pubblichiamo l'estratto di un Insegnamento offerto da Paolo Taigō Kōnin Sensei durante la Pratica Zen.

E’ la condizione di spirito dell'allievo e l'atteggiamento che ne deriva che permette di innescare quella reazione alchemica che permette una vera trasmissione e non un rapporto di dipendenza tra Maestro ed Allievo.

Pochi oggi comprendono di cosa parlo.

Mi si chiede di insegnare e si comincia dettando condizioni, contrattando già i confini del proprio impegno, della propria disponibilità

Prima ancora di iniziare si stabiliscono i limiti del proprio sforzo, una roba fallimentare che non ha alcuna efficacia.

Gente che vorrebbe imparare in qualche week end, con qualche sporadica apparizione al Dōjō, quando non ci sono altri impedimenti o cose più importanti da fare...ma come si fa a chiamare lontanamente questa cosa 'pratica'?

Ricordo che non mi bastava piú frequentare le Sesshin e per avere 'tutto per me' il mio Primo Maestro cominciai ad organizzare io stesso delle Sesshin (ritiri intensivi di pratica) da lui condotte intorno a Roma, prendendo in affitto locali adeguati, rischiando le mie risorse fisiche ed economiche molte volte in mezzo a mille difficoltá.
Una cosa molto impegnativa e rischiosa che ebbe sempre un grande successo e se anche avessi fallito, il successo sarebbe stato comunque nel poter condividere giornate intere col mio Maestro prendendomene cura in ogni modo e ricevendo da Lui Insegnamenti preziosissimi (che spesso passavano attraverso sonori cazziatoni, che pochi oggi sarebbero disposti a tollerare).

E quante cose ho imparato in quelle occasioni in cui mi sono totalmente esposto!

In cui ho accettato di correre il rischio della relazione abbandonando la condizione di 'fruitore' e mettendomi al servizio.

Il mio Maestro mi disse fin dall'inizio, dal mio primo invito, che non mi poteva garantire la sua presenza e che dovevo solo concentrarmi sul prendermi cura delle condizioni che avrebbero fatto sì che Lui non potesse non essere presente... Cosi feci, Lui fu sempre presente e mi aveva cosí insegnato che non si dettano condizioni ma si fa generosamente il proprio meglio e allora un Maestro non può fare altro che riconoscerti e insegnarti.

Allora vieni pure qui e se trovi chiuso, sii capace di aspettare e ti farò entrare. Ma devi essere capace di venire fin qui, con decisione, aspettare se serve e quanto serve ed entrare con le tue gambe.

Vieni con la disposizione di spirito di chi può trovare la porta chiusa e non recrimina per questo.

Spostarsi fisicamente per venire fin qui é gia indice di un'apertura interiore, di una disponibilità che favorisce l'incontro e non devi pretendere nulla né dettare condizioni.

Allora se c'è questa disposizione intima non ci sarà mai problema e tutto quello che potrá 'passare' passerà, da cuore a cuore, o, come insegna Dōgen Zenji, come dell'acqua si passa da un recipiente ad un altro.

Se vai davanti all'oceano con un cucchiaino ti riporterai indietro un cucchiaino d'acqua e non puoi incolpare l'oceano.

(registrazione e sbobinatura a cura di Monica De Marchi)


© Tora Kan Dōjō







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