mercoledì 16 settembre 2020

Lo Spirito della Sesshin

Taizan Maezumi Roshi

“Che cos’è lo spirito?” È uno dei termini più ambigui che esistano. 
Lo spirito: ne possiamo parlare in maniera ordinaria, o secondo dei concetti filosofici, da un punto di vista metafisico o utilizzando dei termini psicologici, ma che cos’è realmente? 
Noi parliamo del nostro spirito, dello spirito degli altri, dello spirito universale o cosmico o dello spirito con la S maiuscola. Collegarsi o connettersi allo spirito: trasmettere, ricevere o preservare lo spirito. Adesso, potete scorgere il significato di Sesshin.
È' diventare autenticamente Uno con lo Spirito.
Esiste un bellissimo passaggio di Dôgen Zenji sullo Spirito. 
Dice: “Lo Spirito sono le montagne, i fiumi, gli alberi e l’erba. 
Lo Spirito è il sole, la luna e le stelle.” 
Ciò vuol dire che l’universo intero è lo spirito stesso. E noi ne facciamo parte.
Pensiamo di avere uno spirito. D’accordo, ma che cos’è? 
Qual è quello spirito di cui parla Dôgen Zenji? Che cos’è lo spirito universale? 
Unire tutti questi spiriti, collegare il nostro spirito allo Spirito dell’universo, tale è il senso di Sesshin.  Ci identifichiamo nello Spirito universale, nello spirito di Buddha. 
Tale è il senso di Sesshin. Facciamo Zazen. In Zazen, realizziamo l’unità di un tale Spirito.
Ci identifichiamo nello Spirito universale, nello spirito di Buddha. 
Tale è il senso di Sesshin. Inoltre, noi trasmettiamo, riceviamo, diventiamo realmente coscienti di questo stato d’identità del nostro spirito, della nostra esistenza quanto tale e di quella di tutte le cose.  Anche questo è il senso di Sesshin.
Setsu significa allo stesso modo “controllare”, “aggiustare, o “comprendere”.  
Abitualmente la nostra coscienza è troppo occupata, correndo sempre in tutte le direzioni come una scimmia su di giri. Il nostro spirito è così. Qualcuno dice qualche cosa, noi ne siamo attratti e diciamo: “È davvero una buona idea, ecco un buon modo di agire.”
E poi qualcun altro dice un’altra cosa e noi diciamo: “Oh! Questa è migliore, facciamo così.” In tal modo ci dibattiamo senza sosta anche per una piccola decisione. 
La nostra coscienza è sempre molto instabile, perciò controllarla, regolarla e farla funzionare correttamente è un altro significato per Sesshin.
Il primo senso, collegare il nostro spirito allo Spirito dell’universo è piuttosto attivo mentre il secondo, controllare e assimilare (o comprendere, come sopra) il nostro spirito cosciente è, bensì, passivo. Il primo è l’identificazione con lo Spirito, ossia con la natura di Buddha o la natura del dharma, quale che sia il nome che gli si vuole dare, mentre il secondo tende verso la tranquillità, la calma e la riconciliazione. L’uno e l’altro sono sufficientemente giusti.
La ragione è semplice.
Quale che sia il nostro stato di coscienza, infatti, quello spirito è già unito a tutte le cose, connesso a tutto, uno con tutto. Ecco perché diciamo: “Tutti gli esseri viventi sono originariamente dei Buddha”. E poiché noi siamo originariamente dei buddha, siamo già nello stato dello spirito di Buddha.
La sola cosa che dobbiamo fare è lasciare che sia.
È la nostra coscienza egocentrica che impedisce a questo spirito di Buddha di agire come tale. A causa di questa coscienza dell’ego, che è uno spirito estremamente parziale, limitato, incontrollato e sregolato, noi siamo confusi. 
Provare a calmare questo spirito sfrenato e selvaggio, questo è il senso di Sesshin.

Taizan Maezumi Roshi

(Traduzione a cura di Arianna Carlesi)





Versione originale Francese

"Qu'est-ce que l'esprit ?" C'est l'un des termes les plus ambigus qui soit. L'esprit : nous pouvons en parler d'une manière ordinaire, ou selon des concepts philosophiques, d'un point de vue métaphysique ou en utilisant des termes psychologiques, mais qu'est-ce réellement ? Nous parlons de notre esprit, de l'esprit d'autrui, de l'esprit universel ou cosmique ou de l'esprit avec un E majuscule. Se relier ou se connecter à l'esprit ; transmettre, recevoir ou maintenir l'esprit. Maintenant, vous pouvez entrevoir la signification de sesshin.
C'est devenir véritablement un avec l'Esprit.
Il existe un très beau passage de Dôgen zenji sur l'Esprit. Il dit : "L'Esprit, c'est les montagnes, les rivières, les arbres et l'herbe.
L'Esprit, c'est le soleil, la lune et les étoiles." Ce qui veut dire que l'univers entier est l'esprit lui-même. Et nous en faisons partie.
Nous pensons que nous avons un esprit. D'accord, mais qu'est-ce que c'est ? Quel est cet esprit dont parle Dôgen zenji ? Qu'est-ce que l'esprit universel ? Unir tous ces esprits, relier notre esprit à l'Esprit de l'univers, tel est le sens de sesshin. Nous nous identifions à l'esprit universel, à l'esprit de Bouddha. Tel est le sens de sesshin. Nous faisons zazen. En zazen, nous réalisons l'unité d'un tel Esprit. Nous nous identifions à l'Esprit universel, à l'esprit de Bouddha. Tel est le sens de sesshin.
De plus, nous transmettons, nous recevons, nous devenons réellement conscients de cet état d'identité de notre esprit, de notre existence elle-même et de celle de toutes choses. C'est également le sens de sesshin.
Setsu signifie également "contrôler", "ajuster" ou "assimiler". Habituellement notre conscience est très occupée, courant toujours dans tous les sens comme un singe excité. Notre esprit est ainsi. Quelqu'un dit quelque chose, nous sommes attirés et nous disons : "C'est une très bonne idée, voilà une bonne façon d'agir." Et puis quelqu'un dit autre chose et nous disons : "Oh! C'est mieux, faisons comme ça." Ainsi nous nous débattons sans cesse même pour une petite décision. Notre conscience est toujours très instable, donc la contrôler, l'ajuster et la faire fonctionner correctement est une autre signification pour sesshin.
Le premier sens, relier notre esprit à l'Esprit de l'univers est plutôt actif tandis que le second, contrôler et assimiler notre esprit conscient est plutôt passif. Le premier est l'identification avec l'Esprit, c'est-à-dire avec la nature de Bouddha ou la nature de dharma, quel que soit le nom qu'on veuille lui donner, alors que le second tend vers la tranquillité, le calme et l'apaisement. L'un et l'autre sont assez justes.
La raison en est simple.
Quel que soit notre état de conscience, cet esprit est en fait déjà uni à toute chose, relié à tout, un avec tout.
C'est pourquoi nous disons : "Tous les êtres vivants sont originellement des bouddhas". Et puisque nous sommes originellement des bouddhas, nous sommes déjà dans l'état de l'esprit de Bouddha.
La seule chose que nous avons à faire est de le laisser être.
C'est notre conscience egocentrique qui empêche cet esprit de Bouddha d'agir comme tel. En raison de cette conscience de l'ego, qui est un esprit très partial, limité, incontrôlé et déréglé, nous sommes confus. Essayer de calmer cet esprit déréglé et sauvage, tel est le sens de sesshin.


Taizan Maezumi Roshi



© Tora Kan Dōjō















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