Naturalmente
la vita è una sfida, una sfida multidimensionale. Per questo la vita non è
statica, bensì incessantemente dinamica. Chi non prende la vita come una sfida
non vive affatto: sta solo morendo lentamente. Per tutta la vita, dalla nascita
alla morte, sarà orientato in un’unica direzione, verso la morte. La sua
destinazione è prefissata perché la morte è la sua meta. La vita è incerta,
ogni momento è nuovo, impossibile da pianificare, inaspettato. Non si possono
fare previsioni sulla vita; per ciò che la concerne non esiste alcuna
previsione astrologica. L’astrologia riguarda la morte; ed è proprio per questo
che la vita è una sfida, mentre la morte è riposo. La vita è faticosa, è una
lotta, ma la morte è riposo solo per chi ha vissuto la fatica della vita. Per
chi non ha vissuto veramente, la morte non porta altro che paura. Per chi è
vivo la morte semplicemente non esiste. Il riposo che porta la morte si
guadagna con la fatica e la lotta del vivere si guadagna vivendo. Pertanto, chi
se lo è guadagnato morendo consegue l’immortale, come Gesù, come Socrate.
Guadagnarsi la morte: questa è l’unica sfida essenziale della vita.
Osho
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