domenica 19 maggio 2019

La vera Compassione

Taisen Deshimaru Roshi

Davanti a Pilato, Cristo disse:
La tua giustizia non può nulla: tutto viene dall’alto”(1). 
Così affrontò il suo sacrificio per gli altri.
Quando ci si siede in Zazen, che se ne sia consapevoli o no, la nostra pratica è a vantaggio degli altri. Gli altri sono tutti i fenomeni; tutti i fenomeni sono Buddha, Dio.
Quando si pratica Zazen, si pratica (per) la Via del Buddha. 
E ad un Cristiano direi: si pratica (per) Dio.
Soli, non si può cogliere la verità. E’ necessaria molta compassione, che è il vero Satori dello Zen: compatire, condividere l’esperienza/la passione altrui.
Tutto è com-passione. Le piante, gli animali, il vento la manifestano continuamente. 
Non è qualcosa di emotivo, non ha nulla a che vedere con il sentimentalismo, con un pietismo affettato. E’ la natura dell’uomo, la natura di tutte le cose. Ma noi ci opponiamo.
Sin dall’inizio, tutte le esistenze sono dirette dal karma, che alcuni chiamano ‘destino’. 
Allo stesso tempo però si è diretti anche dal voto di Buddha, che spinge al Risveglio(2). 
In condizioni favorevoli o sfavorevoli, tutti siamo su questa strada, che non ha limiti di lunghezza né di larghezza. Non serve preoccuparsi di dove vada a finire.

Shujō Muhen Seigandō” (“Per quanto innumerevoli siano gli esseri faccio voto di salvarli”) non è un voto impossibile: semmai è inesauribile. Comprendere che è inesauribile è il Satori. Apparentemente è di un’ampiezza che mette terrore, ma è anche la gioia più ampia, inesprimibile. Manifestare una devozione che non avrà mai fine è rendere assoluta ed eterna la nostra esistenza relativa ed effimera.

Far voto di salvare’ significa ‘innumerevoli’, che a sua volta significa ‘tutti gli esseri’; ‘Shujō’ significa Muhen, che significa Seigandō
La vera Compassione non ha oggetto e non ha bisogno di soggetto. 

“Io provo compassione per” è troppo limitato. C’è completa libertà nella frase “Shujō Muhen Seigandō”, ed è molto importante l’eguaglianza a cui ho accennato.
Il nostro cervello, il nostro linguaggio è povero. 
Faccio voto di salvare tutti gli esseri” è un periodo semplice, ma per considerare contemporaneamente i tre elementi della proporzione deve intervenire una coscienza più ampia.
Far voto” significa riconoscere il proprio volto originale, fare l’esperienza autentica di , il vuoto.
Noi immaginiamo il vuoto come un buco nero, una sagoma geometrica. Non è così.
E’ come se ci fosse una grande torta. È una torta enorme, oppure non è grande affatto. 
Non c’è nulla dentro e non c’è nulla fuori. C’è la torta. Chi ha grandi ideali prende una grossa fetta. Chi è minuzioso, raffinato, ne prende piccole fette, una per volta. 
Poi c’è chi prende soltanto le briciole e c’è chi, non preoccupandosi affatto di prendere o non prendere, prende tutta la torta insieme.
Siamo proprietari del cosmo, ma per sentirci proprietari di qualcosa diciamo “ questo è mio!” Eppure tutto è già nostro. 
Di questo tutto, prendiamo solo un pezzettino, lo recintiamo e alla fine crediamo di possedere quel piccolo spazio recintato, che invece è in balia del tempo…
Non si può “avere compassione per qualcuno”. Compassione significa non-separazione
lui, io, gli altri siamo tutti la stessa esistenza. 
E’ impossibile comprenderlo razionalmente; si può solo praticare uno Zazen di non-convenienza, ricordare sempre i quattro voti del Bodhisattva(3).


Shujō Muhen Seigandō”: “ Per quanto innumerevoli siano gli esseri, faccio voto di salvarli”.

Bonnō Mujin Seigandan”: “ Per quanto infinite siano le illusioni, faccio voto d’illuminarle”.

Hōmon Muryō Seigan Gaku”: “ Per quanto incommensurabili siano i Dharma, faccio voto di comprenderli”.

Butsu Dō Mujō Seigan Jō”: “ Per quanto perfetta sia la Via del Buddha, faccio voto di realizzarla”.


-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Note al Lavoro

(1)  “ (…) Pilato (…) chiese a Gesù: /Donde sei tu?”. Ma Gesù non gli diede risposta. Allora Pilato gli disse: “Non parli a me? E non sai che io ho il potere di rilasciarti o di crocefiggerti?” Gesù rispose: “Non avresti alcun potere sopra di me, se non ti fosse dato dall’alto (…) ”. (Matteo XXVII)
(2)  “ Faccio voto di salvare tutti gli esseri e non ottenere l’illuminazione prima che tutti gli esseri l’abbiano ottenuta ”.
(3Bosatsu: è la figura centrale del Buddhismo Mahāyāna: un individuo la cui essenza (sattva) è la Bodhi (la Saggezza). Il Bodhisattva è colui che potrebbe già essere un Buddha, ma non si preoccupa di coltivare la propria Illuminazione, e piuttosto dedica ogni sua azione o pensiero a condurre gli altri esseri nella Via.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tratto da:
Il Pensiero Religioso di Taisen Deshimaru Roshi, 
Maestro Zen del XXI° secolo 
di Taiten F. Guareschi
Ed. il Cerchio 






(

Nessun commento:

Posta un commento