giovedì 7 settembre 2017

Jizō o dei ciliegi che vegliano sui bimbi

Pubblichiamo un estratto dall'articolo tratto dall'interessantissimo blog di Laura Imai Messina: 'Giappone Mon Amour' che vi invitiamo caldamente a seguire e che ringraziamo.


Questo il link diretto all'articolo:


 <...>Il tempio Zojo-ji è circondato adesso da un rosa che si fa sempre più fino, impalpabile. Si inspessisce invece il verde e il marroncino. Sono gli steli che restano, le foglioline che sgorgano senza timidezza dopo il tripudio della fioritura dei ciliegi a fine marzo.
  Ne ho percorso lo scorso anno a maggio la superficie – con Ryosuke al mio fianco – andando verso la Torre di Tokyo per ammirare le carpe appese alle sue pendici nel Giorno dei Bambini. So perciò, scattando questa fotografia, cosa vi è sotto parte dei corridoi di chiome rosa.
  Sotto i ciliegi riposano decine e decine di Jizō, un sentiero ne è pieno su entrambi i lati, tutti in fila ordinatamente uno accanto all’altro. È un angolo dedicato ai genitori che hanno perso bimbi, agli aborti spontanei, ai piccini nati morti, alle complicazioni che ogni gravidanza comporta, a quelli che hanno accennato pochi passi o pochi anni prima di cadere.
 Un bavaglino, un copricapo, girandole che soffiano del vento che le investe. Frrrrr, frrrrrr suonano leggere. A volte il movimento rotatorio si fa più vivace, a volte accenna un giro e si placa all’improvviso.
  Su un bavaglino c’è scritto “capo” 社長, su un altro “il migliore del Giappone” 日本一, a volte pupazzetti ne accompagnano il viaggio e stanno accanto al piccolo tondo della testa, alla postura placida della pietra. In vasi fiori di visite antiche o recenti. Strisce che richiamano il nome della madre o quello della famiglia. Dall’alto i caratteri, cadendo verso il basso.
 I ciliegi vegliano su quelle delicate statuine dall’aspetto infantile ed è lieve il tocco dei petali su di loro. Scendono più radi in questa fase, ormai alleggeriti del carico della loro bellezza. Bellezza e tristezza, titolo di un celebre libro di Kawabata.
 E così mentre guardo altri bimbi correre sotto ai ciliegi cercando di intercettare il volo dei petali e di coglierne uno tra i palmi, mentre mi accorgo di quanto sia complesso, di quanta gioia scorra sui loro volti intenti, là d’un tratto capisco infine il simbolismo dei ciliegi per i giapponesi.
L’estrema bellezza e, insieme, la caducità. La straziante brevità della vita.

Il tempo consola?<...>


© Tora Kan Dōjō





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