Vi spiego la differenza tra sport e arte marziale con
una storiella che potrebbe essere realmente accaduta...
Su un campo di tiro in occasione di una manifestazione
si incontrano un maestro di kyudo giapponese (l'arte del tiro con l'arco
asimmetrico) e un arciere sportivo americano.
Il maestro di kyudo tira con il suo arco sgembo in
legno, che ha costruito con le sue mani e che pochi riuscirebbero a tendere
senza la giusta pratica, tanto è tirata la corda e tanto particolare è la
tecnica dell'arco asimmetrico che richiede perfetta unificazione di mente e
corpo attraverso il respiro.Si esercita tirando a pochi metri da un grosso
bersaglio in paglia di riso (makiwara) perchè la sua principale preoccupazione
non è tanto raggiungere il centro del bersaglio quanto unificare
corpo-mente-cuore in quel gesto...Ogni tiro richiede un tempo molto lungo,
lunghe pause di concentrazione, lenti gesti rituali che si ripetono da secoli.
Intanto l'arciere americano scocca numerose le sue
frecce con il suo arco perfettamente bilanciato, in alluminio leggerissimo,
supertecnologico, dotato di frecce altrettanto perfezionate da altissima tecnologia.
Tira contro un bersaglio lontanissimo e coglie il
centro molte volte....
L'arciere americano sorride al vedere il rudimentale
arco giapponese e, soprattutto, lo diverte la vicinanza al grande bersaglio
tenuta dal maestro giapponese.
Dopo aver anticipato la sua intenzione ai suoi amici,
va verso il giapponese e con aria di sfida gli dice: 'vogliamo scommettere a
chi coglie il centro di quel bersaglio laggiù?' Il maestro giapponese declina
l'invito affermando che non è interessato a tale prestazione.
L'americano insiste facendosi più insolente e afferma:
'non sarà che con quel tuo arco storto e preistorico non riusciresti mai a
colpire il bersaglio ?' tra le risate dei suoi amici.
Il giapponese allora replica:'Va bene accetto la sfida
ma tiriamo secondo i principi della mia arte' 'benissimo' risponde l'americano
'dimmi dove devo tirare e centrerò il bersaglio'.
'Prendiamo due frecce per uno, tu con il tuo arco, io
con il mio, ci allontaniamo di 10 passi, ci giriamo e tiriamo l'uno contro
l'altro...' replica il giapponese
L'americano rinuncia alla sfida dando del pazzo al
giapponese.
L'americano con tutta la sua ipertecnologia e
raffinata tecnica non ha avuto il 'cuore' di mettere la sua vita in gioco
mentre l'arte marziale è tutta nel saper mettere costantemente in gioco la
propria vita.
La sua grande abilità tecnica è completamente inutile
di fronte alla Grande Questione di vita-morte, il suo polso trema di fronte alla
determinazione e all'abbandono di sè dell'arciere giapponese.
L'Arte Marziale è perfezionamento dello spirito, del
cuore e del corpo nel confronto tra la vita e la morte e in questo confronto è
lo spirito che, affilato come una spada dalla pratica, ha il sopravvento.
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