domenica 20 febbraio 2022

Il vero spirito del Kata e del Dôjô

 



"I moduli costitutivi della vostra esperienza, che voi potete vivere nel Dōjō, sono molto importanti e quelli che vi si trasmettono nei kata lo sono altrettanto. Fare un passo avanti, avvicinarsi, mettersi in ginocchio sono moduli costitutivi, il kata è tale nella sua complessità - tutto è significativo: un passo, uno sguardo, tutto quanto. Il rituale non è un "sovrappiù". A volte l'impacchettatura è più importante del contenuto. Lo dimostra anche la nostra moderna civiltà che spesso, non sempre per ragioni buone, ha privilegiato la confezione. Che adesso ci siano confezioni "mal confezionate", cioè che abbiano preso un'importanza eccessiva, è vero, perché si è perso di vista il senso della confezione, ma la confezione resta molto importante, moltissimo.

Quindi riassumendo, le cose più importanti che sono emerse sono: il luogo, dove si trasmettono i moduli costitutivi di una tradizione; la figura dell'insegnante come veicolo autorevole di quella ed infine la funzione di ciascuno, che diventa a sua volta attivatore di una comunione di intenti, per cui tutti sono dall'inizio alla fine coinvolti.

E questo coinvolgimento, questa implicazione è fondamentale.

L'altra prospettiva è quella di andare a pagare la quota in un posto che chiamiamo Dōjō, dove c'è qualcuno che viene pagato per fare le pulizie e dove possiamo andare quando ne abbiamo voglia. Una prospettiva che, comunque, non funziona, degenera fino a che sparisce, si trasforma in un'altra cosa, perché non è equilibrata.

Indipendentemente dalla nostra volontà, le cose si rimettono da sole in equilibrio, perciò quel modo di fare karate o judo si trasformerà e sparirà da solo, non c'è neppure da preoccuparsi. Perché fra un pò di tempo andare a fare judo come un passatempo ci costerà un milione di dollari. Non sarebbe strano. Se pensate di andare in palestra per sfruttare una situazione, lo pagherete caro. Negli Stati Uniti d'America già si paga solo per assistere a una lezione di judo, per guardare si paga. Anche da noi può diventare così.

In Giappone era un po' diverso. Pensate a che cosa può significare, culturalmente, la storia di quel Maestro che non permetteva a suo fratello di assistere alla lezione, perché per lui il Dōjō non è un luogo dove si va ad assistere se non si hanno certe capacità. E il fratello spiava le lezioni del proprio fratello dalla finestra.... Sembra assurdo, ma erano dei grandi.

E' esattamente la dimensione opposta del karate-dance, che si sta affermando In America: si fanno dei kata al ritmo di musica, tirando dei colpi in tutte le direzioni. Sono straordinari, da un certo punto di vista, l'efficenza legata allo spettacolo è perseguita al massimo in quell'ambito. L'arte marziale in America è diventata così. Ma quando quell'americano si trova davanti il Vietkong - piccolo, nero, arrabbiato - si trova in una certa difficoltà (come in effetti è stato!), Da un punto di Vista culturale-antropologico, non c'è rapporto, non si possono neanche paragonare."

Tratto da un Insegnamento del Maestro F. Taiten Guareschi


© Tora Kan Dōjō


#karatedo #okinawagojuryu #artimarziali #torakandojo #torakan #taigospongia #iogkf  #karateantico #karatetradizionale #zen #zazen #zensoto #karate #artimarziali #budo #kenzenichinyo #bushido #asdtorakan #taigosensei #gojuryu #karatedo #taitenguareschi #budo

Nessun commento:

Posta un commento