Nella Bibbia si legge:
È un'immagine usuale a molte religioni.
Sedere durante una sesshin è come sedere dentro un fuoco che purifica.
Eido Roshi diceva: "Lo Zendō non è un paradiso di pace ma una fornace dove
vengono bruciate le illusioni egoistiche".
Lo Zendō non è un luogo di beatitudine e di rilassamento, ma una fornace per
bruciare le illusioni dell'io. Di che attrezzi abbiamo bisogno? Di uno
soltanto: ne abbiamo sentito parlare, ma lo usiamo raramente. È l'attenzione.
L'attenzione è la spada affilata e rovente, e la pratica sta nell'usarla il più
possibile. Nessuno è troppo disposto a usarla;
ma se la impugniamo, anche per pochi minuti, qualcosa viene tagliato e
bruciato.
La pratica vuole renderci sempre più attenti,
non solo in Zazen ma in ogni momento della giornata. Sedendo comprendiamo che
il pensiero concettuale è una fantasia; più lo capiamo più aumenta la capacità
di prestare attenzione alla realtà.
Un grande maestro cinese, Huang Po, diceva:
"Se soltanto vi potete liberare dal pensiero concettuale, avrete realizzato ogni
cosa. Ma se voi studiosi della Via non vi liberate in un lampo dal pensiero
concettuale, anche se vi sforzaste per un eone dopo l'altro, non lo realizzerete
mai."
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