"...perchè è proprio nelle zone segrete della
coscienza, attraverso l'oscura dialettica degli ideali e delle passioni, che si
elabora (addirittura) il destino del mondo e le forze nuove che fanno crollare
gli Imperi sono quelle stesse che ogni uomo affronta nelle tenebre del suo
cuore complice."
Daniel Rops
L’8 Febbraio del 1600 Giordano Bruno, al cospetto dei
Cardinali inquisitori e dei Consultori, è costretto ad ascoltare inginocchiato
la sentenza di condanna a morte per rogo; si alza e ai giudici indirizza la
storica frase: “Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego
accipiam” (“Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io
nell’ascoltarla”).
L'educazione e la pratica religiosa non possono essere
concepite solo con il "dare dei begli esempi, edificanti" e imporre
dei precetti morali.
Si deve insegnare il coraggio della responsabilità e
della propria coscienza.
Il 17 Febbraio di 421 anni fa, veniva bruciato
Giordano Bruno, un uomo di grande sapienza e spirito religioso che venne ucciso
da chi ritenne che non stesse dando un bell'esempio.
L'uomo, per essere uomo, quando la sua coscienza
glielo impone ha necessità di fare cose che possono essere considerate
tutt'altro che 'edificanti' dal potere e dalla massa, al punto da mettere in
gioco la sua stessa vita.
I veri religiosi sono sempre stati degli anarchici
rivoluzionari, niente a che vedere con dei pretini consolatori (cattolici o
buddhisti non fa differenza).
La religione e l'educazione che si limita a dire alle
persone : 'state buoni' è solo uno strumento del potere.
Se la religione e l'educazione si riducono a questo
hanno mancato il loro scopo.
Anche le grandi trasformazioni sono dovute ad un
risveglio della nostra coscienza. Le trasformazioni sociali etc... Non sono
semplicemente fatti oggettivi.
C'è una continuità tra la nostra coscienza e la
realtà.
Taigō Kōnin Sensei

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