venerdì 29 marzo 2024

La Via della non-paura

Pubblichiamo l'estratto di un Insegnamento offerto da Taigô Kônin Sensei durante la Pratica Zen.

Si dice che il grande dono che offre la Pratica Zen sia quello della non-paura.
La non-paura può verificarsi soltanto se si vive completamente nel presente.
Nel presente non può esserci paura, quanto meno non la paura che irretisce, che offusca il pensiero, offusca le scelte, irrigidisce il corpo.
La paura è una conseguenza della mente che è rimasta legata e condizionata da eventi passati o che è in ansia e proiettata verso il futuro. Se la mente è completamente concentrata sul presente non c’è spazio per la paura perché davanti ai nostri occhi appare chiaro quello che c'è da fare, e siamo spinti alla giusta fermezza, alla giusta determinazione.
Senza fermezza, senza determinazione, senza energia, non esiste nessuna pratica e nessuna vita degna di tale nome.
La vita non deve essere subita, deve essere vissuta... in ogni condizione possibile, nella salute come nella malattia. Non c'è nulla che siamo costretti o tenuti a subire; ogni occasione è occasione di pratica ed espressione  della realtà del momento presente.
Non c'è occasione che non sia una buona occasione, anche nelle condizioni apparentemente più svantaggiose e disagevoli. Il resto sono tutte scuse, siamo dei campioni nel trovare giustificazioni, vie di fuga...
La Pratica Zen, quella vera, autentica, spazza via la nostra necessità di trovare delle scuse.
Ogni mattina sedendo in Zazen riconosciamo la nostra fragilità, la nostra insicurezza, e contemporaneamente percepiamo il fondo di solidità che sostiene la nostra vita che non è limitata a noi, alla nostra fittizia identità e ritroviamo così la giusta fede e la giusta determinazione.
La cosa più importante è ricordarci costantemente, tutti i giorni, che non viviamo solo per noi stessi. È qualcosa che va ben oltre le nostre responsabilità familiari, nei confronti dei nostri compagni, dei nostri figli, dei nostri amici... ovvero questo ne è solo una naturale conseguenza.
Spesso anche le nostre relazioni diventano una buona scusa, una buona giustificazione.
La nostra responsabilità è quella di spazzare via dalla nostra mente ogni piano b, ogni possibilità di fuga; non esistono piani b nella vita... esistono solo soluzioni valide nel momento, che possiamo vedere solo con gli occhi della concentrazione, della presenza e della compassione e approfittandone istantaneamente, automaticamente, inconsciamente. Tutti i piani che sono nella nostra mente sono destinati a saltare in aria di fronte alla realtà, soprattutto le vie di fuga.
Il mio primo Maestro  diceva:
Quello che imparerete domani non vi potrà essere utile oggi…’
Ho notato che quando prendete una decisione vi lasciate sempre una via di fuga, un piano b, e questo, vi assicuro, genera sofferenza, disperde molta della vostra energia. L'80% della vostra energia è dispersa verso il piano b, e quindi anche quando fate un'esperienza la vivete in maniera molto limitata, nella vostra mente avete già preventivato la possibilità di sfuggire e quindi in parte siete già sfuggiti a quella esperienza, non siete totalmente presenti e disponibili.
Dovete bruciare completamente nell'esperienza che fate, come fosse l'ultima cosa fate nella vostra vita, il vostro testamento. Se foste impegnati a scrivere il vostro testamento, se foste consapevoli che quel gesto che state compiendo è l'ultimo della vostra vita, non pensereste minimamente a progettare un piano b. Capireste cosa vuol dire essere completamente presenti, implicati. Abbandonarsi totalmente al momento presente.
Senza questo atteggiamento (che va educato e coltivato) non esiste nessuna pratica, vi state prendendo in giro.
Vi esorto, ed è mio compito farlo, ad essere determinati, che non significa assolutamente infliggersi una pratica mortificante da cui metto sempre in guardia.
Essere determinati significa vivere la vita pienamente, e vi assicuro che è il modo migliore per trovare la massima energia che avete disponibile e vincere la paura.
La mia tentazione sarebbe quella di non dire nulla, non voglio forzare la mano in nessun modo, ma devo essere sincero ed onesto anche per la responsabilità che ho nel sedere qui con voi e farvi da guida come sembrate chiedermi.
Vi assicuro che la vita diventa molto facile quando non ci permettiamo vie di fuga e questo non significa essere rigidamente proiettati verso un progetto futuro senza avere la capacità di modificare le nostre azioni. Cammin facendo, se c'è necessità di cambiare, si cambia, ma si cambia nel presente, nel momento in cui la possibilità, il bivio, appare chiaramente, e allora si sceglie... intuitivamente, spesso non è neanche una scelta difficile da compiere.
Quando abbiamo chiaro l'orientamento nel nostro cuore e non vogliamo svicolare, allora tutto ci guida nella direzione giusta, eventualmente ci suggerisce anche gli eventuali cambi di direzione. È proprio tutto il contrario dell'essere rigidi.
Fate attenzione a non fraintendere queste parole, è difficile esprimere questi concetti, difficile anche comprenderli e afferrarli se non siete completamente disponibili e aperti; buttate via i vostri pregiudizi anche nei confronti delle parole, ascoltate col cuore, non col cervello.
Io riconosco in ognuno di voi questo potenziale... ed è doloroso vedere che spesso non viene espresso per paura, perché avete predisposto nella vostra mente un piano b, avete preventivato una via di fuga, sprecando un sacco di energie.
Tutte le persone che vivono con soddisfazione e pienezza la propria vita, lo fanno perché la loro passione per la vita non ha previsto nessun piano b.
C'è una frase che tempo fa avevo suggerito: "Quando senti di non avere scelta vuol dire che stai andando nella direzione giusta", molti non l'hanno capita, la gente ascolta col cervello, con tutti i suoi pregiudizi e filtri, è difficile comprendere questa frase se non si è fatto un certo genere di scelte ed esperienze nella propria vita.
Invece questa frase esprime proprio la massima libertà.
Ci priviamo della libertà quando non siamo determinati, quando non rispondiamo alla nostra vocazione, a quello a cui siamo chiamati, non siamo più liberi.
La nostra libertà si esprime solo in quello che noi, proprio noi, siamo chiamati a fare, tutto il resto è tempo, energia, vita persa... e quanta ne abbiamo persa fino ad adesso!
E’ per questo che Dōgen Zenji ci esorta continuamente... "Praticate con vigore, non sciupate il vostro tempo."
Dobbiamo spronarci ad uscire dalla nostra zona di comfort,  sono stato costretto a farlo tante volte nella mia vita e mi sono reso conto che ogni volta si è rivelata una benedizione. L'unico modo per fare un passo in più, un vero passo, nella direzione verso cui siamo chiamati.
E se abbiamo la fortuna di avere un Maestro che ci esorta ed insegna a farlo siamo molto fortunati e sarà un tesoro prezioso per il resto della nostra vita.

(registrazione e trascrizione a cura di Monica Tainin)

Tratto da : 'La Forma del Vuoto: Riflessioni su Zen e Arti Marziali' di Paolo Taigô Spongia ed. Mediterranee

disponibile per l'acquisto in tutte le librerie e online: https://www.amazon.it/forma-vuoto-Riflessioni-arti-marziali/dp/8827232230/




© Tora Kan Dōjō





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