Si è concluso oggi presso il Tora Kan Dōjō il Kangeiko 2017. Una settimana di pratica condivisa nei giorni che dovrebbero essere i più freddi dell'anno, di mattina presto con le finestre aperte (o all'aperto) per accogliere il freddo dell'inverno. Riceviamo il ringraziamento di Emilio, uno dei partecipanti.
Non è che la follia sia meno folle se viene condivisa. Potrebbe sembrare che un azione perda del suo valore eccentrico se a compierla non è un pazzo isolato ma piuttosto una schiera di pazzi.
E potrebbe anche risultare
più confortevole sapere di non essere soli nel cammino. E realizzare che quanto
abbiamo creato con la nostra sana follia si concretizza anche per altri e che il
sogno acquisisce peso e sostanza perché respirato e incarnato anche da altri
compagni di viaggio.
Ma il gesto folle rimane comunque
azione straordinaria, senza appigli, senza sicurezze, aperta ad ogni esito.
Ora non è che il Kangeiko
di per se sia questa grande azione folle, alla fine si tratta di cinque giorni
di pratica con orari sballati che ci costringe a fare pace e ad accettare
quello che la temperatura esterna ci offre, che ci scuote dalle abitudini
confortanti della vita quotidiana, che ci crea qualche fastidio nella simpatica
routine che ci siamo apparecchiati, ciascuno a proprio modo. Ma è comunque l'espressione di un sogno. Risvegliati prima dell'alba, immersi nel sogno.
Sogno appassionato, immaginare
una vita dedicata alla pratica e alla creazione di un Dojo, luogo di ritrovo e
illuminazione per generazioni di viandanti, che sedimenta una serie di buone
abitudini che lasciano il segno nella vita di molte persone. Lascia un eredità
tangibile, lascia le solide mura di un Dojo, che è la casa, o la via, di quelli che quel
sogno vivificano, ognuno a proprio modo. Persone molto diverse l'una dall’altra,
che probabilmente non si sarebbero neanche mai incontrate altrove. Sogno che
si fa sudore, sveglie all’alba, vesti imbrattate di sabbia o sporcate del verde
dei prati. Il Dojo che vive fuori dal Dojo, che ce lo portiamo a spasso in vacanza, a
casa nei giorni felici, e soprattutto in quelli difficili. Bussola e timone di
un cammino impegnativo e gratificante.
Il Sogno di un pazzo,
che si fa vivere da altri pazzi “tutti insieme, insieme a Tutto in cammino
sulla Grande Via”. Per questo oggi, ultimo giorno di Kangeiko, mi sento di
dover ringraziare dal profondo del cuore la sana follia di un ragazzo che
qualche annetto fa decise di intraprendere il primo passo, al quale ha aggiunto
mille altri passi (e mille altri pugni) con incredibile e magnifica costanza. Grazie giovane Sensei!
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