giovedì 6 giugno 2019

L'Amore senza barriere




L’amore non ha bisogno di essere riconosciuto: non ha bisogno di riconoscimenti, di certificati, di qualcuno che lo assapori.
Il riconoscimento dell’altro è accidentale, non è essenziale all’amore; l’amore continuerà a fluire. Anche se nessuno lo assapora, se nessuno lo riconosce, se nessuno si sente felice, deliziato per causa sua, l’amore continua a fluire, perché nel fluire stesso c’è una gioia, una beatitudine immensa.

Nel fluire stesso… quando la tua energia fluisce…
Sei seduto in una stanza vuota e l’energia fluisce e riempie la stanza del tuo amore; non c’è nessuno –le pareti non diranno «grazie» –nessuno che lo riconosca, nessuno che lo assapori, ma questo non ha alcuna importanza. La tua energia che si libera, che scorre… ti senti felice.

Il fiore è felice quando la sua fragranza si diffonde nel vento, anche se il vento ne è inconsapevole.
E infine chiedi: E tu chi saresti senza discepoli che ti amano? Io sono quello che sono. Che i discepoli ci siano o no, è indifferente; io non dipendo da voi. E tutto il mio sforzo qui tende a fare sì che anche voi diventiate indipendenti da me. Sono qui per darvi libertà. Non voglio imporvi alcunché, non voglio menomarvi in alcun modo; voglio solo che siate voi stessi. E il giorno in cui sarete indipendenti da me, allora mi amerete veramente… non prima.

Io vi amo, non posso farne a meno. Il punto non è se io vi possa amare o no, semplicemente vi amo. Se voi non foste qui, questo auditorium sarebbe pieno del mio amore; non farebbe alcuna differenza. Questi alberi, questi uccelli continuerebbero a ricevere il mio amore. E anche se tutti gli alberi e tutti gli uccelli scomparissero, non farebbe alcuna differenza; l’amore fluirebbe comunque. L’amore è, quindi fluisce. L’amore è un’energia dinamica, non può essere statico. Se qualcuno vi attinge, bene. Se nessuno partecipa, va bene lo stesso.

Cosa disse Dio a Mosè… lo ricordate? Quando Mosè incontrò Dio, naturalmente Dio gli diede dei messaggi da portare alla sua gente. Mosè era un vero ebreo, e chiese: «Signore, ti prego dimmi il tuo nome! Chiederanno: “Chi ti ha dato questi messaggi?”. Chiederanno il nome di Dio, quindi dimmi: come ti chiami?». E Dio disse: «Io sono colui che sono. Va’ dalla tua gente e di’ loro che “io sono colui che sono” ha detto questo. È un messaggio che viene da “io sono colui che sono”». Sembra assurdo, ma è incredibilmente significativo: io sono colui che sono. Dio non ha nome, nessuna definizione, solo essere.


Osho
Tratto da ‘Con te o senza di te’ ed.Mondadori


© Tora Kan Dōjō




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