Perché gli uomini hanno paura? Perché dipendono solo
dalla propria individualità.
Quando, durante la guerra, ero in Cina, le mie
mani ovunque andassi erano in gasshô.
Quando uno fa gasshô, colui che lo
incontra fa automaticamente gasshō.
Se avessi agitato un pugno o impugnato una
pistola, non sarebbe mai successo.
Assumere gasshō è smettere di sparare.
Le notizie del nostro mondo di oggi sono trasmesse per immagini.
Queste
immagini frenetiche sono quelle dell'azione dei nostro bonnō (attaccamenti/illusioni) e
delle nostre complicazioni. E sono queste complicazioni che chiamiamo civiltà,
sviluppo e progresso.
Ma dal punto di vista del Buddha, questo non è progresso
ma piuttosto degenerazione.
Sebbene gridiamo "civiltà, civiltà", in
realtà incontriamo solo troppi fenomeni accecanti.
Lasciare la radio accesa, addormentarsi con la bocca aperta... svegliarsi,
ascoltare un po'... alla cieca. Per le strade, i semafori rossi e quelli verdi
non ci lasciano tregua.
Senza questa 'civiltà', possiamo entrare in intimità con la
nostra naturale propensione alla liberazione.
Tratto da ‘Conferences de Maitre Kodo Sawaki’
traduzione del Dojo Zen Chushin
© Tora Kan Dōjō
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