domenica 24 settembre 2023

Nulla che nasce, nulla che muore

Questo insegnamento è stato offerto da Taigō Kōnin Sensei durante un incontro di pratica online che si tenne durante il primo lungo lockdown per l’emergenza Covid del 2020.

 

Continuate a mantenere la vostra attenzione sulla vostra postura e sul respiro.

Lasciate che le mie parole vi attraversino senza che ci sia da parte vostra intenzione di trattenere, di comprendere … come se ascoltaste il vento o il canto di un uccello.

Se imparate ad ascoltare con questa attitudine il vostro ascolto è molto più efficace perché le parole, i pensieri, le riflessioni bypasseranno e scavalcheranno la vostra volontà di analizzare, di comprendere, di giudicare, di scegliere, di trattenere; quello che deve rimanere rimarrà, e questo sempre, non solo durante lo Zazen … quando ascoltiamo dobbiamo imparare ad ascoltare essendo completamente aperti, completamente disponibili, come una porta che si apre ad una folata di vento.

Adesso di fronte a me, di fronte alla postazione in cui sono seduto in Zazen c’è il mio piccolo altare domestico su cui è accesa una candela.

Sapete che uno degli appellativi del Buddha è Tathagata.

Tathagata è un termine onomatopeico che può essere tradotto approssimativamente come “colui che così viene, colui che così va”, “colui che così appare, così scompare” …

La fiamma della candela che noi possiamo immaginare fissa e permanente, è lì, accesa, brucia e in questo momento non è disturbata dal vento, per cui è apparentemente ferma. Ma in realtà, quello che noi riconosciamo come fiamma, non è altro che un apparire ed uno scomparire di una forma che si manifesta grazie a delle condizioni, come ogni altra forma sensibile.

La candela che è composta di cera, la mia mano che con un gesto ha acceso lo stoppino, l’aria che la circonda e nutre la fiamma … senza l’ossigeno il fuoco non si manifesterebbe.

Anche soltanto senza una sola di queste condizioni: la cera, lo stoppino, l’ossigeno, la mia mano, il fiammifero… la fiamma non potrebbe manifestarsi.

Di momento in momento la fiamma non è mai la stessa fiamma. Noi abbiamo l’illusione che ci sia qualcosa di stabile, che si muove appena quando c’è un po’di aria, di vento, ma in realtà è un apparire ed uno scomparire continui.

Anche se la candela è spenta in qualche modo la fiamma è già presente nelle condizioni che preludono al suo manifestarsi, possiamo dire che non si è ancora manifestata, non si è ancora resa visibile, ma la fiamma è già lì in tutte le sue componenti, finché ci sarà come ultimo fattore il mio gesto dell’avvicinare il fiammifero allo stoppino per dare il via a questa manifestazione.

Così quando seminiamo un pianta; la seminiamo in aprile o in maggio, e poi la pioggia, il calore del sole, tutti gli elementi del terreno faranno si che appaiano i germogli che poi offriranno i loro fiori; ma possiamo dire che prima della sua manifestazione nella forma del fiore il fiore non esisteva? Possiamo pensare che ad un certo punto è nato un fiore dal nulla? Quello che vale per la fiamma e per il fiore vale anche per noi …

Noi per questioni pratiche immaginiamo la vita come un processo lineare: un giorno siamo nati, un giorno moriremo. Decidiamo che in tale giorno a tale ora un bambino è nato ma in realtà il bambino non nasce in tale giorno e in tale ora; per i giapponesi un bambino nasce circa un anno prima perché sono considerati già parte della sua vita i nove mesi della gravidanza. Il bambino non nasce al momento del concepimento, le condizioni della sua presenza erano già presenti nella madre e nel padre e nelle generazioni che hanno dato vita a sua madre e suo padre; il bambino è sempre stato lì, nelle condizioni che preludevano al suo manifestarsi, era solo in attesa di manifestarsi, come la fiamma di questa candela, come il fiore.

È la nostra mente limitata, la nostra piccola mente che necessariamente, anche per questioni pratiche, legate alla necessità di rifarsi ai sensi, che ci fa cadere nell’illusione che il bambino nasca in quel momento, che la fiamma si accenda ed esista soltanto nel momento in cui io con la mia mano gli do avvio, o che il fiore esista solo dal momento in cui sboccia … è una convenzione dettata dai nostri sensi limitati.

In questo momento in cui sediamo in Zazen siamo circondati ed attraversati da un’infinità di onde magnetiche, di radiazioni, di onde radio, e anche se non le percepiamo non possiamo dire che non esistono; e quanto della vita sfugge ai nostri sensi e noi viviamo come se questo non esistesse ? Questa è anche la causa della distruzione che l’uomo ha creato su questo pianeta proprio perché la sua mente limitata non gli permette di andare oltre la percezione dei immediata dei sensi, oltre l’illusione dell’apparenza.

Quando noi sediamo in Zazen, possiamo vedere tutto questo, possiamo guardare in profondità in noi stessi e nella realtà; è quello che ha vissuto il Buddha al momento del Risveglio di fronte alla Stella del Mattino.

Quindi proprio perché in Zazen noi acquisiamo e abbiamo modo di fare esperienza di questa visione profonda, capiamo quanto sia importante prenderci cura di ogni cosa, e non solo della sua manifestazione immediata, quella che ci appare davanti agli occhi, ma ci dobbiamo prendere cura di ogni cosa nel suo divenire, nel suo apparire e scomparire continuo e simultaneo. Prenderci cura delle condizioni che permettono il manifestarsi di ogni cosa. La nostra natura, come la natura della fiamma, è la natura del  non venire e del non andare. Venire ed andare, apparire e scomparire …

Il mio Maestro diceva “La forma di ogni cosa è bella perché è rara e preziosa” … è unica, non c’è un foglio di carta uguale ad un altro, non c’è fiamma di candela uguale ad un’altra, non c’è un essere umano uguale ad un altro.

Consapevoli di questo, come possiamo non prenderci cura con tutto il nostro amore e la nostra compassione di ogni espressione della vita, qualunque essa sia? Imparare ad apprezzare e a vedere in profondità quanto in ogni cosa che viene offerta ai nostri sensi, al nostro sguardo, sia presente tutto l’universo. Tutto l’universo ha contribuito perché il foglio di carta sia qui in questo momento, e quella fiamma si sia manifestata, la persona che abbiamo davanti  … è un miracolo … un miracolo continuo del quale noi siamo chiamati a testimoniare.

Se spengo quella fiamma, la fiamma comunque ancora esiste … il suo calore è ancora presente, ma in un’altra forma. Se io do fuoco al foglio di carta il suo calore entrerà in me, entrerà nel cielo, entrerà nella terra … la carta bruciata diventerà concime per l’erba, la sua forma sarà andata e sarà venuta, e avrà assunto un’altra forma; non c’è nulla che nasce, nulla che muore.

Adesso ho 57 anni, se guardo sull’altare c’è una foto di me bambino mentre do la mano al mio amato Nonno.

Dov’è finito quel bambino? io sono ancora quel bambino o sono un’altra persona?

Se io prendo un’altra candela adesso ed accendo con la fiamma che adesso è presente un’altra candela, è la stessa fiamma? È un’altra fiamma? È un’altra cosa, è la stessa cosa?

Non posso dire che quel bambino non esiste più, nello stesso tempo non posso dire di essere ancora quel bambino.

Questo è il mistero meraviglioso della vita, questo è il mistero che noi viviamo profondamente in Zazen. Semplicemente tornando al respiro, alla nostra postura.

Allora possiamo vedere ancora quel bambino che vive in noi, i nostri genitori, i nostri antenati … non c’è cosa nell’universo che non viva attraverso di noi.

Per questo la nostra Pratica è così importante, perché insieme a noi praticano tutte le esistenze.
Sulle nostre gambe camminano tutte le esistenze.

Insieme a noi in questo preciso momento praticano i nostri antenati, i nostri genitori, il Buddha e i Patriarchi …

E quindi noi pratichiamo anche per loro, proseguiamo il loro cammino, proseguiamo i loro sogni … Possiamo ancora prenderci cura delle loro ferite anche se non ci sono più; lo facciamo prendendoci cura della nostra Pratica, di noi stessi.

Questo è veramente molto importante … perché getta una luce completamente diversa sulla nostra vita, sulla nostre aspirazioni, sulla nostra stessa Pratica.

Vi prego di tenere sempre a mente questo e grazie a questa comprensione profonda orientare  la vostra vita.


© Tora Kan Dōjō

www.iogkf.it

www.torakanzendojo.org










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