sabato 11 febbraio 2023

Tutto è miracolo

Qualcuno ha affermato che si può vivere con la consapevolezza che tutto quello che incontriamo sia un miracolo oppure che non esista alcun miracolo.

In qualche modo questi due estremi si incontrano.

Effettivamente quello che spesso viene definito un miracolo è qualcosa che non comprendiamo e che ci sorprende.

A mio parere, essere consapevoli, aprire gli occhi, affinare i sensi e vedere ogni cosa e ogni esistenza come un miracolo è la forma più alta di consapevolezza.

Guardare alla vita con la sorpresa, l’entusiasmo e lo stupore di un bambino sarebbe la guarigione definitiva da tutte le malattie umane.

Stamattina ci siamo svegliati e siamo qui ora seduti nel Dōjō, insieme, è un miracolo...

Non so quante milioni di persone questa mattina non si sono svegliate nel mondo e anche loro erano convinte di avere tanti impegni il giorno dopo, di avere molti appuntamenti, ognuno di loro probabilmente era convinto di poterli onorare.

Ognuno era convinto di essere immortale così come inconsciamente ne siamo convinti ognuno di noi e questa illusoria idea che abbiamo di noi stessi non ci fa comprendere e godere di quanto sia miracoloso ogni risveglio in questa forma umana.

Mentre noi siamo seduti in Zazen e siamo convinti di essere immobili stiamo in realtà girando vorticosamente nell'universo, il nostro pianeta gira su se stesso vorticosamente e si muove ad una velocità impensabile attorno al sole...non è un miracolo?

Giorni fa, mentre camminavo con il mio cane, ad un certo punto ho guardato intorno a me e ho visto, come fosse la prima volta, una moltitudine di forme e di colori, fiori, erbe, piante di tutti i tipi e ho pensato quanto noi diamo per scontato tutto questo.

Quando questo pianeta meraviglioso ha preso forma è stato generato e plasmato da un’infinita serie di ‘casualità’, è un vero miracolo che da una combinazione di concause e di elementi semplici, che si sarebbero potuti non incontrare mai, da delle semplici forme sia nato tutto questo caleidoscopio di vita, una miriade di forme straordinarie ed irripetibili.

Questa moltitudine di colori e di odori, di sapori e profumi, di vita, è un vero miracolo.

Poteva rimanere un pianeta arido e desertico come Marte, eppure per miracolo gli elementi si sono incontrati ed hanno creato questa miriade di forme di cui noi possiamo godere, non era scontato che accadesse.

Cos'è il paradiso terrestre se non questo?  Dove lo stiamo cercando?

Per secoli ci hanno convinto che bisogna aspettare di morire per trovare il paradiso... eppure il paradiso è qui, davanti ai nostri occhi, sotto ai nostri piedi. Lo stiamo distruggendo, incapaci di vedere, ciechi, insensibili, sordi, anestetizzati, profondamente malati... non riusciamo ad aprire gli occhi su questo miracolo.

Viviamo addormentati, con gli occhi chiusi e ci aggiriamo con gli occhi chiusi nel paradiso senza riuscire a gustarne profondamente le forme, i colori e i profumi, affannati corriamo verso non si sa dove... per lo più con in mente obiettivi e progetti ridicoli, insignificanti.

Ci affanniamo a sopravvivere come mendicanti mentre potremmo vivere come dei re, degli imperatori in mezzo a questo paradiso.

Basterebbe aprire gli occhi e spalancare il cuore.

Il fine della nostra Pratica è tutto qui, aprire gli occhi, rivitalizzare i sensi e scoprire questo nuovo sguardo sul mondo. Quando toccate un oggetto, quando accendete un incenso e toccate un fiore aprite gli occhi, aprite il cuore e rimarrete ogni volta sorpresi e commossi da questo miracolo. Dovremmo essere costantemente preda di commozione, non quella commozione superficiale, pornografia di sentimento, che si vende nelle nostre televisioni, ma una profonda, vera commozione, come chi riconosce il volto della propria madre per la prima volta.

Come può mancare gioia nelle nostre vite?

Come possiamo essere così ottusi e così malati da non provare gioia almeno mille volte al giorno per la nostra fortuna e per la nostra benedetta condizione? Anche in mezzo alle difficoltà dovremmo riuscire a scorgere questa bellezza e questa benedizione, anche nella malattia. Nulla ci può privare della possibilità di vedere tutto questo e di goderne in qualsiasi condizione ci troviamo.


Se la Pratica non ci insegna questo c'è qualcosa che non va, stiamo sbagliando strada, stiamo perdendo il nostro tempo.

Queste facce lunghe, questa angoscia continua... se il risultato della Pratica è questo, c'è qualcosa di malato. La Pratica deve farci aprire gli occhi di fronte al miracolo della vita, svegliarci e richiamarci a quella presenza e quell'attenzione che permettono di godere di tutto questo, altrimenti non serve a nulla, è un'ulteriore malattia, una delle tante che abbiamo accumulato nei secoli...

Ci sediamo in Zazen, in ascolto, in contemplazione; stiamo contemplando il miracolo della vita che scorre in noi e in tutte le cose. Che altro c'è da capire? Tutta la nostra cosiddetta cultura e massa di informazioni non serve a nulla di fronte a questo, non ha alcun significato. Potete studiare in tutte le università del mondo e avere venti lauree ma non avrete mai guarito questa malattia se non sapete sedere in contemplazione, in silenzio di fronte a questa bellezza. Quando cantiamo i nostri Sutra dopo esserci seduti in Zazen lo facciamo per esprimere la gioia e la gratitudine, la nostra profonda commozione per aver scoperto tutto questo.

Gasshō 

Taigō Kōnin Sensei











#karatedo #okinawagojuryu #artimarziali #torakandojo #torakan #taigospongia #iogkf  #karateantico #karatetradizionale #zen #zazen #zensoto #karate #artimarziali #budo #kenzenichinyo #bushido #dojo #taigosensei #gojuryu #karatedo #meditazione #buddhismo #kenzenichinyo #kenzenichinyoblog #taigokoninsensei

Nessun commento:

Posta un commento