Una volta Katagiri Roshi si mise in piedi davanti all'altare nella
nostra sala di meditazione e disse: "Allineate l'incensiere al naso del
Buddha, centro della statua del Buddha. Se li mettete in linea retta, la
vostra mente sarà retta". Allinearli esattamente corrisponde all'arrivo
della vostra energia. In questo modo vi appellate al vostro rapporto col
Buddha. Non appena fate questo sforzo, la vostra mente e il vostro cuore sono
in linea col Buddha. Non è che allineiate questi oggetti e poi, dopo, a risultato
di questo sforzo, la vostra mente si metta in linea. Nell'istante stesso
dell'allineamento, la vostra mente è retta e onesta, La mente retta è la mente
di un bodhisattva. Questa retta mente non si aspetta nulla in cambio del suo
essere com'è. Essere com'è è la sua ricompensa, la sua realizzazione della
libertà dalla sofferenza. Infantili gesti di devozione, come riordinare oggetti
su un altare, sono, immediatamente e inconcepibilmente la realizzazione del
perfetto risveglio. Il nostro sforzo, fatto con tutto il cuore, di allineare un
incensiere con il naso di una statua è la suprema gioia sconfinata dei Buddha
nelle dieci direzioni, passati, presenti e futuri. Eppure, la mente umana può
dubitare che questo rettificare sia la liberazione stessa. Una volta Suzuki
Roshi ci parlò di un giovane monaco il cui padre era, anche lui, un prete zen.
Quando il ragazzo era sul punto di iniziare il periodo di pratica a Eiheiji, il
Monastero della Pace Eterna, suo padre gli diede questo consiglio: "Quando
arriverai a Eiheiji, vedrai che c'è una grande campana. Probabilmente avrai
l'opportunità di suonarla, al mattino presto, Suonerai la campana, e dopo ogni
colpo t'inchinerai. Quando suoni la campana, suona la campana e basta.
Tuttavia, quando la suoni, ricordati che, a ogni rintocco della campana, la
grande ruota del Buddha Dharma gira di un grado". Il ragazzo andò a
Eiheiji, ed ebbe la sua opportunità di suonare la campana. La suonò pieno di
gioia, con tutto il cuore, proprio come gli aveva insegnato suo padre. Quando
l'abate udì il suono della campana, ne rimase profondamente impressionato.
Volle sapere chi stesse suonando la campana in quel modo, e chiese d'incontrare
il giovane monaco. In seguito il ragazzo divenne un grande maestro.
Tratto da :
Meditazione Zen, la via del Bodhisattva’
ed. La Parola
© Tora Kan Dōjō
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