"Ieri mi sono
comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il
giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività
quotidiane,
come se ciò fosse tutto
il dovuto.
Inspirazione,
espirazione, un passo dopo l’altro,
incombenze,
ma senza un pensiero che
andasse più in là
dell’uscire di casa e del
tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto
essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per
uso ordinario.
Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori
uno così –
e a che gli servono tanti
dettagli in movimento.
Ero come un chiodo
piantato troppo in superficie nel muro
oppure
(e qui un paragone che mi
è mancato).
Uno dopo l’altro
avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito
ristretto d’un batter d’occhio.
Su un tavolo più giovane,
da una mano d’un giorno
più giovane,
il pane di ieri era
tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non
mai e la pioggia era
come non mai,
poiché dopotutto cadeva
con gocce diverse.
La Terra girava intorno
al proprio asse,
ma già in uno spazio
lasciato per sempre.
È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in
visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro
conto,
tuttavia esige qualcosa
da noi:
un po’ di attenzione,
qualche frase di Pascal
e una partecipazione
stupita a questo gioco
con regole ignote."
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