Pubblichiamo l'estratto di un Insegnamento offerto da Taigô Kônin Sensei durante la Pratica Zen.
C'è
un detto Zen che recita:
È una splendida metafora dello
Zazen, della ricerca spirituale, ma forse la parola 'ricerca' non è adeguata...
"Scava la pozza senza aspettare la luna,
quando
la pozza sarà finita la luna verrà da se"
Dōgen
Zenji parla di: Pratica e Realizzazione, una cosa sola:
SHU
SHŌ ICHI NYŌ.(1)
Questo
è proprio il senso del Cammino, dell'azione della Pratica, che è quel camminare
verso un orizzonte che permette l'Incontro nell'imbattersi nel sacro; non è qualcosa che si può ricercare con una sforzo
mirato all'ottenere qualcosa, ma è il frutto di un incamminarsi fiduciosi e
disinteressati.
Quando
noi sediamo in Zazen scaviamo quella pozza nella quale si affaccia la luna
spontaneamente. Così come le nostre azioni quotidiane, che si conformano alla
Pratica e che sono la Pratica, non sono altro che continuare a muoversi verso
quell'orizzonte che permette il mutare del paesaggio, l'incontro... quel
paesaggio mutevole che siamo noi stessi, quel 'noi' che è composito e in
continua trasformazione.
C'è
un bellissimo cortometraggio che in maniera molto poetica, con una musica e
delle immagini molto toccanti, evoca proprio questo incamminarsi e l'incontro rappresentato prima con una chiocciola che quest'uomo raccoglie dall'erba
e che poggia su una spalla e la invita a guidarlo e ad indicargli la direzione, e
poi l'incontro con una volpe ferita che quest'uomo raccoglie, prende in braccio
e accompagna; l'immagine di un Bodhisattva che abbraccia quello che incontra
e se ne prende cura.
La
volpe e l'uomo si addormentano ai piedi di un albero e mentre l'uomo dorme la
volpe muore. Un filmato in timelapse, che dura probabilmente mesi, in cui la
volpe che è morta si decompone, il suo corpo si gonfia e a poco a poco si
scioglie e diventa terra mentre l'uomo continua serenamente a dormire alla base
dell'albero; apparentemente l'uomo non cambia, il tempo passa.
Una
bellissima e poetica immagine che vuole rappresentare l'Incontro con l'Impermanenza.
Non c'è incontro che non sia Incontro con l'Impermanenza...
È questo che dovremmo sempre e costantemente, come praticanti della Via del Buddha, riportare alla nostra memoria, in ogni istante, ad ogni incontro; è la cosa più importante della nostra vita, ad ogni incontro con qualsiasi cosa, dobbiamo ricordare costantemente che è l'incontro con l'impermanenza...
È questo che dovremmo sempre e costantemente, come praticanti della Via del Buddha, riportare alla nostra memoria, in ogni istante, ad ogni incontro; è la cosa più importante della nostra vita, ad ogni incontro con qualsiasi cosa, dobbiamo ricordare costantemente che è l'incontro con l'impermanenza...
L'incontro
con il movimento del mondo che si manifesta in quel momento in una persona, in
un oggetto, in un paesaggio; allora la vita diventa una vita d'incontri unici,
rari, preziosi, irripetibili ... in qualsiasi condizione, in qualsiasi momento
della nostra vita.
Forse è
l'Insegnamento più importante che ci ha lasciato Buddha: lo sguardo
sull'Impermanenza.
Riflettete su questo costantemente, ad ogni incontro
riportatelo alla vostra mente come un Mantra e ripetete a voi stessi che
quell'incontro è unico, raro, prezioso... irripetibile.(registrazione e trascrizione a cura di Monica Tainin)
Note:
(1)SHU SHŌ ICHI NYŌ, L’Esercizio (shu) e realizzazione (shō) sono unità (ichinyō).
(1)SHU SHŌ ICHI NYŌ, L’Esercizio (shu) e realizzazione (shō) sono unità (ichinyō).
"Shu si riferisce al comportamento, all'esercizio, all'azione. Ha due
significati: ‘studiare, apprendere’ e ‘ritornare all'origine’. Shō:
risvegliarsi, comprendere, prendere coscienza. A partire da pensieri buoni o
cattivi, limpido sgorga il Risveglio. Attenti alla postura - la bocca, le mani,
la coscienza... - shu è anche shō ed attiene a tutte le azioni della giornata -
i due non sono mai separati".
"Se abbandoniamo ogni cosa e non ci aspettiamo niente, il vero Risveglio originale ci riempie le mani...Attraverso il corpo si realizza la vera pratica - saggezza piena, perfetta".
(Dai
commenti di Taisen Deshimaru Roshi allo Shōbōgenzō e all'Eihei Koroku di Dōgen Zenji)"Se abbandoniamo ogni cosa e non ci aspettiamo niente, il vero Risveglio originale ci riempie le mani...Attraverso il corpo si realizza la vera pratica - saggezza piena, perfetta".
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