Che
cos’è la preghiera? Di solito per preghiera s’intende domandare qualcosa,
chiedere, lamentarsi: hai dei desideri e chiedi a dio di aiutarti a
soddisfarli. Vai da dio a chiedere qualcosa, a mendicare. Per te pregare è
mendicare, ma la preghiera non può essere mendicare: può essere solo
ringraziamento, un’espressione di gratitudine.
Sono due atteggiamenti
completamente diversi: quando vai a mendicare, la tua preghiera non è il fine,
è soltanto il mezzo. Ciò che importa per te non è la preghiera, stai pregando
per ottenere qualcosa, e quello è ciò che conta. Molte volte il tuo desiderio
non è soddisfatto, allora smetti di pregare e dici: “Tanto è inutile!”, perché
per te la preghiera è soltanto un mezzo.
La preghiera non può mai essere un
mezzo, proprio come l’amore non può mai essere un mezzo. L’amore è fine a se
stesso: ami, ma non per ottenere qualcosa. L’amore ha un valore intrinseco: ami
perché è così bello amare! Non stai cercando di ottenere un risultato; l’amore
non è un mezzo per raggiungere un fine –è il fine!
E la preghiera è amore: va’,
prega con gioia, senza chiedere niente, senza mendicare. Pregare è talmente
bello, ti senti così in estasi e così felice che ringrazi il divino per averti
permesso di esistere, di respirare, di vedere –e che colori! Il divino ti ha
permesso di ascoltare, di essere consapevole; queste cose non le hai
guadagnate, sono un dono.
Va’ al tempio con profonda gratitudine, unicamente
per dire grazie: “Quello che mi hai dato è fin troppo e io non lo merito!”.
Credi forse di meritare qualcosa? Puoi forse dire di meritare qualcosa? Se non
fossi venuto al mondo, potresti dire di essere vittima di un’ingiustizia? No!
Tutto ciò che hai è soltanto un dono dell’amore divino –non l’hai meritato. Dio
trabocca d’amore. Quando lo comprendi, nasce in te la qualità della
gratitudine. A quel punto ti rivolgi al divino semplicemente per ringraziarlo,
perché ti senti pieno di gratitudine.
La gratitudine è preghiera e non c’è
niente di più bello che sentirsi grati, niente è paragonabile alla gratitudine.
La preghiera è il culmine della tua felicità e non può diventare un mezzo per
raggiungere un fine. Gesù dice: “Se pregate, sarete condannati”, perché la tua
preghiera è falsa, sbagliata. Gesù sa bene che quando vai al tempio, vai a
chiedere qualcosa, a mendicare: usi la preghiera come un mezzo, e questo è
peccato.
Che cos’è il tuo amore? Se comprendi cos’è l’amore, puoi comprendere
cosa avviene nella preghiera. Ami veramente una persona? Forse non è amore ma
qualcos’altro, una gratificazione reciproca… Quando ami una persona, l’ami
veramente? Le apri davvero il cuore? Oppure sfrutti l’altro in nome dell’amore?
Tu usi l’altro in nome dell’amore; lo usi per il sesso o per altri scopi, ma lo
usi. Se l’altro si rifiutasse di essere usato, continueresti ad amarlo? No,
penseresti che non serve più a niente. Se l’altro ti stima, se piaci a una
bella donna, il tuo ego è soddisfatto. Quando una bella donna ti guarda, per la
prima volta ti senti un vero uomo; ma se non ti stima, se non ti guarda con
ammirazione, allora non l’ami più. Se un bell’uomo, dall’aspetto virile, ti
guarda come si guardano le belle donne, ti fa la corte, ti senti gratificata e
il tuo ego è soddisfatto. Questo è sfruttamento reciproco –ma voi lo chiamate
amore. E non c’è da stupirsi se i vostri rapporti sono un inferno: non possono
essere altro, perché l’amore è solo una parola e dietro alla parola amore si
nasconde qualcosa di ben diverso. Il vero amore non crea mai un inferno, perché
l’amore ha la stessa qualità del paradiso.
Se ami, sei felice –e la tua
felicità rivela il tuo amore. Ma guarda gli amanti: gli amanti non sono felici.
Certo, erano felici all’inizio, quando facevano progetti e, ignari di tutto,
gettavano le reti per catturarsi l’un l’altro. E questo perché la poesia, l’idillio
e tutte le altre sciocchezze servono unicamente a catturarsi a vicenda: una
volta che il pesce cade nella rete, non sono più felici, si sentono
imprigionati. L’ego dell’altro diventa una prigione, ed entrambi cercano di
dominarsi e di possedersi a vicenda. Questo tipo d’amore diventa una condanna.
Se il tuo amore è falso, la tua preghiera non può essere autentica, perché la
preghiera significa amore per il Tutto –e se non hai saputo amare un essere
umano, come puoi amare il divino? L’amore è solo un gradino verso la preghiera.
Devi imparare ad amare.
Se riesci ad amare un essere umano, ti viene rivelato
un segreto, ti viene data una chiave; la medesima chiave dischiuderà il divino
–naturalmente in una dimensione milioni di volte più grande. La dimensione è
infinitamente più grande, ma la chiave è la stessa. L’amore è fine a se stesso,
e nell’amore non c’è più ego. Quando sei senza ego, c’è amore. Allora puoi dare
senza chiedere niente in cambio, dai perché dare è bellissimo, condividi perché
condividere è stupendo –non c’è più contrattazione. Quando non c’è
contrattazione, non c’è ego, l’amore fluisce; allora ti apri, ciò che è
bloccato in te si scioglie.
Devi imparare a scioglierti –solo allora puoi
pregare. Gesù dice ai suoi discepoli: “Se pregate…” –se voi pregate, e l’enfasi
è tutta sul voi –, “sarete condannati”. Questo detto non fa parte della
versione dei vangeli autorizzata, i cristiani non l’hanno voluto includere.
Chiunque potrebbe fraintenderlo, ma Gesù non è contrario alla preghiera o al
digiuno; non è contro il dare agli altri o il condividere quello che si ha
–Gesù è contro le tue maschere. Ciò che in te è vero deve emergere dal tuo
essere. Ma prima devi cambiare, deve avvenire una trasformazione, solo allora
tutto ciò che farai sarà giusto!
Un uomo chiese una volta a Sant’Agostino:
“Cosa debbo fare? Non sono un uomo molto istruito, quindi dimmelo in breve,
senza usare troppe parole”. Agostino rispose: “Posso dirti solo una cosa: ama!
E se amerai, tutto quello che farai sarà giusto”.
Se ami, tutto è giusto; ma se
non ami, tutto è sbagliato. Amore vuol dire buttare via l’ego. Amore vuol dire
essere centrato. Amore vuol dire vivere in beatitudine. Amore vuol dire
sentirsi pieno di gratitudine. Il significato dell’amore è: fonda la tua vita
sull’essere e non sull’agire. Le azioni sono soltanto in superficie, mentre
l’essere è in profondità. Lascia che tutto fluisca dal tuo essere. Non
predisporre nulla, smettila di controllare le tue azioni, trasforma il tuo
essere! Perché alla fine non importa quello che fai: importa ciò che sei.
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