Ringraziamo
il Maestro Puricelli e il sito: http://www.mushotoku.it/ da cui l’articolo è stato tratto.
Continua
il suo combattimento in un’altra dimensione, su altri piani.
Il corpo è polvere si sa, ma l’energia, come un fuoco che arde perenne resta, il suo esempio ed il suo Ki sono qui e continuano a sostenere la nostra pratica.
Sono risuonate solenni le parole del M° H. Shirai alla cerimonia della cremazione:
Il corpo è polvere si sa, ma l’energia, come un fuoco che arde perenne resta, il suo esempio ed il suo Ki sono qui e continuano a sostenere la nostra pratica.
Sono risuonate solenni le parole del M° H. Shirai alla cerimonia della cremazione:
“… noi continueremo a praticare con lo stesso
spirito che ha saputo infonderci. Dormi tranquillo Kase Sensei”.
Kase Sensei era un uomo del Budo di grande valore, un Signore, un esempio spirituale di forza, umanità, efficacia e gentilezza.
Ma qual è stata la sua opera? Sono sempre le parole del M° H. Shirai alla cerimonia di commiato, voluta dalla famiglia una settimana più tardi, che spiegano:
“…
Ho conosciuto il M° Kase nel 1957. Un giorno ho assistito ad una sua
dimostrazione di kumite e immediatamente ho capito che quello era quello che
volevo fare nella vita. Dopo il corso istruttori all’Università di Komazawa, ci
riunivamo a casa del Maestro Kase, ( M° Kase, M°Shirai, M° Enoeda, M°kanazawa)
per prepararci sotto la sua guida alla nostra missione quella di diffondere il
Karate Shotokan nel mondo.”
Questa
la missione, riguardo al come, continua il M° Shirai:
“ Il sistema di allenamento del M° Kase era
molto semplice ma molto duro. Per esempio ogni giorno erano 3000 tzuki, 1000
geri, 1 ora di gohon kumite, 100 kata. Molto duro!”
In effetti sul piano tecnico Il M° Kase domandava sempre velocità, più velocità, kime, più kime! La sua parola chiave era atobaya. Per lui la tecnica O-Waza, tecnica grande rispondeva al concetto di una grande scelta e di una grande energia, la tecnica Ko-Waza, tecnica piccola equivaleva ad impegnarsi nelle piccole cose, nel quotidiano con la stessa qualità e lo stesso livello di efficacia di cui sopra. Senza sosta mostrava, ed invitava a collegare l’Hara, centro dell’energia dell’uomo, con la terra, collegare l’energia dell’uomo con la terra, e questa ripeteva è la condizione per connettersi con un’altra energia misteriosa: l’energia immensa del cielo, dell’universo. Il M° Kase chiamava questa la 4° Dimensione del Karate. Diceva che questo è al di là della logica, è misterioso, ma affascinante perché permette all’uomo di progredire infinitamente.
Per questo la sua era una: “Via del KI”, e per coltivare il Ki occorre che il cuore sia puro. I classici della filosofia orientale recitano: “Svuotare il cuore e riempire il ventre”. Svuota il cuore dal più piccolo impedimento, da ogni pensiero, da ogni attaccamento e allora la tua energia crescerà senza sosta. Per questo attorno a lui ci si sentiva bene, e dopo un allenamento eravamo tutti caricati di una grande forza. La sua era una “Via del Cuore”. La Via del Ki e la Via del cuore sono la stessa cosa.
Un amico, Maestro di Karate durante le esequie mi ha detto: In effetti sul piano tecnico Il M° Kase domandava sempre velocità, più velocità, kime, più kime! La sua parola chiave era atobaya. Per lui la tecnica O-Waza, tecnica grande rispondeva al concetto di una grande scelta e di una grande energia, la tecnica Ko-Waza, tecnica piccola equivaleva ad impegnarsi nelle piccole cose, nel quotidiano con la stessa qualità e lo stesso livello di efficacia di cui sopra. Senza sosta mostrava, ed invitava a collegare l’Hara, centro dell’energia dell’uomo, con la terra, collegare l’energia dell’uomo con la terra, e questa ripeteva è la condizione per connettersi con un’altra energia misteriosa: l’energia immensa del cielo, dell’universo. Il M° Kase chiamava questa la 4° Dimensione del Karate. Diceva che questo è al di là della logica, è misterioso, ma affascinante perché permette all’uomo di progredire infinitamente.
Per questo la sua era una: “Via del KI”, e per coltivare il Ki occorre che il cuore sia puro. I classici della filosofia orientale recitano: “Svuotare il cuore e riempire il ventre”. Svuota il cuore dal più piccolo impedimento, da ogni pensiero, da ogni attaccamento e allora la tua energia crescerà senza sosta. Per questo attorno a lui ci si sentiva bene, e dopo un allenamento eravamo tutti caricati di una grande forza. La sua era una “Via del Cuore”. La Via del Ki e la Via del cuore sono la stessa cosa.
“Con
lui, (il M° Kase), non ho rimpianti, l’ho amato veramente col cuore”.
Se
seguendo l’insegnamento dei tuoi maestri puoi fare questo, se puoi svuotare te
stesso, allora puoi anche amare veramente i tuoi allievi e veramente aiutarli
attraverso il karate a raggiungere la loro vera realizzazione.
Alla cerimonia di saluto abbiamo tutti deposto simbolicamente una rosa bianca dinnanzi alla sua foto. Poi c’è stato un rito Shintoista per la propiziazione delle divinità dei quatto angoli dell’universo seguita da una esibizione Kyudo. Scoccare una freccia segna il trapasso da una vita ad un’altra e in questo caso sono state scoccate due frecce, senza arco né freccia nell’immensità pura, senza forma. Scoccate come un raggio di luce che squarcia le tenebre dell’umana sofferenza, come un messaggio, una speranza che non muore mai.
Quelle frecce che Kase Sensei ha lanciato nel cuore di tutti quelli che gli hanno creduto e che con umiltà hanno praticato con lui. Una volta compiuta l’opera il Saggio, o il Santo si ritira in silenzio, discretamente, senza nulla pretendere, così il M° Kase è partito!
Chiudiamo questo breve abbraccio a Kase Sensei con le parole pronunciate dalla Signora Kase. Quando il medico ha confermato il decesso, la Signora Kase ai piedi del letto si è profondamente inchinata e ha detto: “Ti ringrazio marito mio per tutti gli attimi che abbiamo vissuto assieme e per la felicità e la gioia profonda che mi hai saputo dare durante tutta la vita”.
Alla cerimonia di saluto abbiamo tutti deposto simbolicamente una rosa bianca dinnanzi alla sua foto. Poi c’è stato un rito Shintoista per la propiziazione delle divinità dei quatto angoli dell’universo seguita da una esibizione Kyudo. Scoccare una freccia segna il trapasso da una vita ad un’altra e in questo caso sono state scoccate due frecce, senza arco né freccia nell’immensità pura, senza forma. Scoccate come un raggio di luce che squarcia le tenebre dell’umana sofferenza, come un messaggio, una speranza che non muore mai.
Quelle frecce che Kase Sensei ha lanciato nel cuore di tutti quelli che gli hanno creduto e che con umiltà hanno praticato con lui. Una volta compiuta l’opera il Saggio, o il Santo si ritira in silenzio, discretamente, senza nulla pretendere, così il M° Kase è partito!
Chiudiamo questo breve abbraccio a Kase Sensei con le parole pronunciate dalla Signora Kase. Quando il medico ha confermato il decesso, la Signora Kase ai piedi del letto si è profondamente inchinata e ha detto: “Ti ringrazio marito mio per tutti gli attimi che abbiamo vissuto assieme e per la felicità e la gioia profonda che mi hai saputo dare durante tutta la vita”.
© Tora Kan Dōjō
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