Pubblichiamo un estratto
dall'articolo tratto dall'interessantissimo blog di Laura Imai Messina:
'Giappone Mon Amour' che vi invitiamo caldamente a seguire e che ringraziamo.
Questo il link diretto
all'articolo:
“Sei felice in Giappone?”
“Sì, da morire”
E’ un dono ma anche una maledizione perchè sai
che non potrai più vivere altrove. Quindi, tanto vale
capire a fondo il paese che ti vedrà morire.
E’ forse questa la motivazione profonda
per la quale non mi accontento del sentito dire, dell’iniziale percepito che
conserva in sè le difficoltà delle prime volte, la solitudine abbacinante che
comporta il trasferirsi soli in un estero tanto remoto. Per questo, perchè so che
qui io ci morirò, lo stereotipo del “dicono che i giapponesi…”, del “mi è
sembrato che questo paese…” non mi serve a niente.
E’ come chi vuole convincerti che il mondo
fa schifo, che la gente tutta vuole solo prenderti in giro, che l’uomo è
capace solamente di bassezze.<...>
<...>Ho la sensazione, da sempre, che il desiderio di condividere la bruttezza sia un tentativo malriuscito di liberarsene. Un desiderio destinato miseramente a fallire, perchè a ripetere il negativo lo si aumenta. E allora tentano almeno di contagiare chi hanno intorno in modo da non avvertire il continuo fallimento del non essere stati capaci di vederla, la bellezza.<...>
<...>Ho la sensazione, da sempre, che il desiderio di condividere la bruttezza sia un tentativo malriuscito di liberarsene. Un desiderio destinato miseramente a fallire, perchè a ripetere il negativo lo si aumenta. E allora tentano almeno di contagiare chi hanno intorno in modo da non avvertire il continuo fallimento del non essere stati capaci di vederla, la bellezza.<...>
<...>Pensare male è tanto più facile.<...>
Ebbene preferisco confezionarne di nuovi, scegliere io il colore dei miei abiti e la loro misura.<...>
<...>Eppure in un mondo tanto differente come quello giapponese non solo è sbagliato giudicare secondo la scala di valori del proprio ecosistema (l’antropologia culturale lo insegna) ma è come bruciarsi un’occasione. Un’Occasione. Quella di essere diversi, di scegliersi ed educarsi, di comportarsi con più misericordia e maggiore garbo. Per me, almeno, e’ stato cosi’. E solo di me posso parlare.
E allora mi dico che è valsa la pena sbattere
la testa contro l’incomprensione, la solitudine, farmi male, soffrire a fasi
alterne per tre anni perchè non ero sicura che questo fosse il posto adatto a
me.
Ne e’ valsa la pena. Perchè adesso alla domanda: “Sei felice?” io rispondo sempre “sì”.<...>
Ne e’ valsa la pena. Perchè adesso alla domanda: “Sei felice?” io rispondo sempre “sì”.<...>
© Tora Kan Dōjō
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