Il silenzio ha molte qualità.
C’è il silenzio fra due rumori, il silenzio fra due
note e il silenzio che si allarga nell’intervallo fra due pensieri.
C’è il singolare, quieto, pervadente silenzio che
si diffonde in campagna alla sera; c’è il silenzio nel quale si ode il latrato
di un cane in lontananza o il fischio di un treno che arranca per una ripida
salita; il silenzio che regna in una casa quando tutti sono andati a letto, e
il suo particolare risalto quando ti svegli nel cuore della notte e ascolti un
gufo gridare nella valle; e c’è il silenzio che precede le risposte della
compagna del gufo. C’è il silenzio di una vecchia casa abbandonata, e il
silenzio di una montagna; il silenzio fra due esseri umani quando hanno visto
la stessa cosa, sentito la stessa cosa, e agito.
Quella notte, specialmente in quella valle remota
con le antichissime colline e i loro macigni di forma singolare, il silenzio
era reale come la parete che toccavi. E tu guardavi dalla finestra le stelle
luccicanti. Non era un silenzio autoprodottosi; non era perché la terra fosse
quieta e gli abitanti del villaggio fossero addormentati, ma veniva da ogni
dove, dalle stelle remote, da quelle colline scure e dalla tua mente, dal tuo
cuore. Questo silenzio sembrava coprire tutto, dal piu’ piccolo granello di
sabbia del greto del fiume – che conosceva acqua corrente solo quando pioveva –
all’alto, frondoso fico di Banian e una leggera brezza che cominciava a spirare.
C’è il silenzio della mente che non è mai toccata da alcun rumore, da alcun
pensiero o dall’effimero vento dell’esperienza. Questo è il silenzio innocente,
e pertanto infinito. Quando c’è questo silenzio della mente, da esso scaturisce
l’azione e questa azione non è causa di confusione o infelicità.
La meditazione di una mente che sia totalmente in
silenzio è la benedizione che l’uomo sempre cerca. In questo silenzio ogni
qualità del silenzio è. C’è quello strano silenzio che regna in un tempio o in
una chiesa vuota sperduta nella campagna, senza il rumore di turisti e fedeli;
e il pesante silenzio che regna nell’acqua è parte di quello che è fuori del
silenzio della mente.
La mente meditativa contiene tutte queste varietà,
tutti questi cambiamenti e movimenti del silenzio. Questo silenzio della mente
è la vera mente religiosa, e il silenzio degli dèi è il silenzio della terra.
La mente meditativa scorre in questo silenzio, e
l’amore è la via di questa mente. In questo silenzio c’è la beatitudine e il
riso.
Tratto da J. Krishnamurti, La sola rivoluzione,
Ubaldini Editore, Roma
© Tora Kan Dōjō
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