martedì 2 giugno 2020

Il mondo degli spiriti



Il tempo evolve e arriva in un luogo dove si rinnova. C’è prima un tempo per la purificazione poi il tempo per il rinnovo. Siamo molto vicini a questo tempo. Ci dissero che avremmo visto l’America venire e andare, nel senso che l’America sta morendo, dall’interno, perché si sono dimenticati le istruzioni su come vivere sul pianeta. 
Siamo arrivati nel tempo dell’incapacità dell’uomo di vivere sulla Terra. 
Gli Hopi credono che se non si è spiritualmente collegati alla Terra e non si capisce questa cosa, la realtà spirituale di come vivere sulla Terra, è probabile che non ce la si farà. 
Quando arrivò Colombo iniziò quella che noi chiamiamo la prima guerra mondiale. 
Perché con lui arrivarono tutti dall’Europa. Alla fine della seconda guerra mondiale eravamo in America 800 mila. Da 60 milioni a 800 mila. Siamo stati quindi quasi sterminati qua in America. Tutto è spirituale, tutto ha uno spirito. Tutto ci è stato portato dal Creatore. 
Alcuni lo chiamano Dio, altri Buddha, altri Allah, altri con altri nomi. Noi lo chiamiamo Konkachila. Noi siamo sulla terra solo per alcuni inverni poi andiamo al mondo degli spiriti. Il mondo degli spiriti è molto più reale di quanto molti di noi credono. Il mondo degli spiriti è tutto. Oltre il 95% del nostro corpo è acqua. Per rimanere sani bisogna bere dell’acqua buona. Quando gli europei arrivarono con Colombo, potevamo bere da qualunque fiume. 
Se gli europei avessero vissuto nel mondo indiano potremmo ancora bere tutta l’acqua. L’acqua è sacra, l’aria è sacra. Il nostro DNA è fatto dello stesso DNA degli alberi. 

L’albero respira quello che noi respiriamo, noi abbiamo bisogno di quello che l’albero espira. Abbiamo quindi un destino comune con gli alberi. 
Quando la terra, l’acqua e l’atmosfera sarà compromessa, sarà la Terra a creare la propria reazione. La Madre sta reagendo. Le profezie Hopi dicono che le tempeste e le alluvioni saranno sempre più grandi. Per me non è una cattiva notizia il fatto che ci saranno grandi cambiamenti. Non è negativo, è l’evoluzione. 
Quando si guarda all’evoluzione nel tempo nulla rimane uguale. Bisogna imparare a piantare qualcosa. Questa è la prima connessione. 
Bisogna trattare tutte le cose come spirito. Realizzare che siamo tutti una famiglia. 
E’ come la vita, non c’è una fine della vita.

Oren Lyons


© Tora Kan Dōjō

















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