venerdì 11 agosto 2017

Leggere L'aria 空気を読む



Pubblichiamo un estratto dall'articolo tratto dall'interessantissimo blog di Laura Imai Messina: 'Giappone Mon Amour' che vi invitiamo caldamente a seguire e che ringraziamo.

Questo il link diretto all'articolo:


 "I giapponesi leggono l’aria. Sembra un gioco di parole ma è solo una traduzione letterale.
  I giapponesi crescono in un ambiente che li incoraggia a farlo.「空気を読む」, kuuki wo yomu, si dice in questa lingua complicata, ovvero letteralmente “leggere l’aria”. Nel senso di capire quando è bene parlare e quando no, quando un discorso rischia di ferire qualcuno o di insultare qualcun altro, quando è il caso di esprimersi su un argomento e quando è bene piuttosto ritirarsi. Quando la sincerità è troppa ed è giusto sorvolare.

  Sull’io prevale il tu e a dirlo così sembra persino un credo religioso. Non tutti sanno leggere l’aria, molti sbagliano, ma la capacità di farlo resta in questo paese un valore.
  I giapponesi parlano di sè quando viene chiesto di farlo, non parlano a sproposito. Se nella nostra società occidentale è bene mostraredissipare ombre evidenziando il proprio valore, stringere forte la mano per comunicare sicurezza, guardare dritto negli occhi per trasmettere attenzione, i giapponesi vengono invece educati a non vantarsi, a non parlare per parlare, a non guardare fisso, a non riempire spazi con domande o battute che cercano risate.
 Sono più tolleranti nei confronti del silenzio. Lo accettano e aspettano il proprio turno per parlare. E se la situazione non lo suggerisce, preferiscono tacere.<...>

<...>Legger l’aria significa pertanto anche far domande quando si vede l’altro silenzioso e saper aspettare che formuli la sua risposta. Anticipare un giapponeseparlargli sopra – magari solo per enfatizzare un segmento di ciò che ha detto – significa mettergli un dito sulle labbra.
Non è il paese del “tutto e subito”. Ci vuole tempo.
Ma chi sa aspettare e si sa guardare intorno riuscirà un giorno, persino, a leggere l’aria."



© Tora Kan Dōjō






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