mercoledì 26 aprile 2023

Lettura del Mumonkan - (da Lo Zen e l'arte di aprire una porta aperta di Bruno Ballardini )

In occasione della pubblicazione del nuovo lavoro del Maestro Bruno Ballardini - Lo Zen e l'arte di aprire una porta aperta Piemme editore - condividiamo la lettura di alcuni commenti al Momunkan contenuti nel III Capitolo.
 
 
Non sempre chiedere significa voler sapere. Un monaco chiese a Jōshū: «Un cane ha la Natura di Buddha?». Jōshū rispose: «Mu».
Quante opportunità di conoscere, di crescere, di evolverci, ci precludiamo da soli senza saperlo? È il pensiero convenzionale – non quello degli altri, ma il nostro – a ostacolarci. Cioè l’abitudine a vedere le cose sempre nello stesso modo per non correre il rischio di scoprire che sono diverse da come le vediamo, o per non fare la fatica di ricominciare daccapo ogni volta a cercare il “modo giusto” di vederle. Mumon spiega che «Per padroneggiare lo Zen, si deve oltrepassare la barriera dei patriarchi». Ma qui cosa significa precisamente “oltrepassare”? Significa cambiare modo di vedere, cioè di pensare. Quindi, perfino di farsi delle domande. Un giorno, John Cage, il famoso compositore d’avanguardia americano, grande studioso di Zen, rispose così alla domanda di un giornalista: «È una bellissima domanda. Non vorrei rovinarla con una risposta». Prima di fare una domanda, bisogna pensarci bene: è una grossa responsabilità. Bisogna chiedersi prima di tutto a chi giovi quella domanda e per quale motivo debba essere formulata. Impariamo a fare un bel respiro e a prenderci una pausa prima di sprecare parole e farne sprecare anche agli altri inutilmente. Perché, il più delle volte, facciamo domande solo per avere conferma delle nostre opinioni, oppure per rafforzarle, ma non siamo mai veramente disposti a cambiarle. E allora perché facciamo domande inutili quando sappiamo già qual è la risposta che ci attendiamo? Continuando a pensare nello stesso modo non si va da nessuna parte, tutto resta uguale. Non si varca nessuna soglia. Viceversa, dopo averla varcata non occorre più classificare ciò che si vede, nemmeno con le parole. Non occorre definire più niente. La forma è vuoto, la conoscenza è vuoto. Mumon commenta: «se non si oltrepassa la barriera e non si elimina il vecchio modo di pensare, allora si sarà come fantasmi che si aggrappano ai cespugli e alle erbacce. Ora, io vi chiedo: qual è la barriera dei patriarchi? È soltanto questa parola: Mu. Perché è questa la porta per entrare nello Zen». Dunque, il vuoto è una porta. E, se ci fate bene caso, una porta è fatta di vuoto. Avendo realizzato il vuoto, si può abbracciare tutto. Ecco perché Jōshū rispose in quel modo.


 
 










#karatedo #okinawagojuryu #artimarziali #torakandojo #torakan #taigospongia #iogkf  #karateantico #karatetradizionale #zen #zazen #zensoto #karate #artimarziali #budo #kenzenichinyo #bushido #dojo #taigosensei #gojuryu #karatedo #meditazione #buddhismo #kenzenichinyo #kenzenichinyoblog #taigokoninsensei #zenelartediaprireunaportaaperta #brunoballardini

Nessun commento:

Posta un commento