English below
Un interessante post Facebook di un fratello Monaco Zen Americano che
esprime il risultato dell'educazione Zen sotto la guida di un Maestro.
Qualcosa che ho vissuto sulla mia pelle per 18 anni e
che ha plasmato le mie ossa e la mia carne.
Il mio Maestro era molto esigente sul modo in cui
esprimevamo la nostra 'presenza nel mondo' : postura, centro, concentrazione,
... era esigentissimo e dimostrava con la sua stessa presenza cosa intendesse
con le sue esortazioni.
Un giorno mentre lavoravamo nel parco del Tempio mi
esortò a camminare sulla ghiaia senza fare alcun rumore come si esercitava a
fare lui. Diventare tanto in armonia con le situazioni da diventare invisibili.
Niente che si possa imparare online... nè da un
Maestro che non abbia fatto esperienza diretta dell'autentica educazione Zen.
L'educazione Zen è stata per me la chiave di
interpretazione fondamentale per la mia comprensione della pratica dell'arte
marziale. Lo Zazen è stato ed è fondamentale ma l'educazione Zen è quella che
mi ha permesso di cogliere l'essenza (極意
Gokui) dell'Insegnamento dell'Arte Marziale.
Consiglio a tutti i praticanti di Arti Marziali di
fare una seria ed approfondita esperienza dell' 'educazione Zen' sotto la guida
di un vero Maestro Zen che la sappia trasmettere.
Ecco il post di Keido Toby Rider san tradotto in Italiano:
In mandarino, la parola per essenza è 本質,
e credo che essa si applichi a tutte le scuole di Zen, non solo al Rinzai-shū
(evitare di creare divisioni dualistiche che in realtà non esistono, evitare di
rimanere intrappolati nel pensiero concettuale). È il modo in cui i praticanti
affinano i loro movimenti e il loro portamento fisico. Questo può essere
sviluppato realmente solo di persona, con una pratica dedicata nel sangha, nel
corso di molti anni.
Ricordo che il mio maestro diceva qualcosa come:
"I tuoi movimenti diventano così fluidi, eleganti e felini che
semplicemente scompari".
Come si può osservare, correggere e affinare i
movimenti interamente attraverso Zoom? Non è possibile, e l'idea che l'essenza
sia una "superstizione orientale" superflua non fa altro che
evidenziare la mancanza di una realizzazione profonda tra alcuni
"insegnanti" occidentali. Questo è il motivo per cui la maggior parte
delle linee di trasmissione solide richiede decenni di pratica in presenza
prima che un praticante sia autorizzato a insegnare.
Lo Zen si comprende attraverso il corpo. Non ci sono
scorciatoie per questo.
"Le persone spesso pensano che ciò che rende
distintivo lo Zen Rinzai sia l'uso dell'addestramento con i kōan.
Ma, forse più accuratamente, la principale moneta di
scambio e il linguaggio del Rinzai è l'Essenza.
L'essenza (vicina al termine kiai in giapponese) è
difficile da descrivere, ma implica una particolare energia coltivata che si
avverte nella presenza di una persona. Si potrebbe dire che, man mano che la
pratica si approfondisce, il corpo di una persona diventa un canale
disciplinato per manifestare una sublime energia Dharmica.
Un Rōshi controlla costantemente l'essenza dei propri
studenti, che rivela il loro essere totale, lo stato della loro mente, ecc.
Essa può anche essere osservata in alcune caratteristiche fisiche e nelle
fotografie.
Il modo in cui un praticante porta se stesso, la sua
postura, come indossa le vesti e l'Okesa. Molti di noi sentono che questo
aspetto energetico incarnato non è ancora arrivato in Occidente, ad eccezione
di coloro che hanno avuto un'esposizione significativa ai praticanti asiatici,
e in qualche modo si è perso nella traduzione Occidentale.
Sentiamo che questo aspetto debba sbocciare affinché
lo Zen possa radicarsi profondamente in Occidente."
Paolo Taigō Spongia
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An interesting
post from a fellow Zen monk who expresses the result of Zen education under the
guidance of a Master.
Something I have
personally experienced for 18 years and that has shaped my bones and flesh.
My Master was very
demanding regarding how we expressed our "presence in the world":
posture, center, concentration... he was extremely strict and demonstrated
through his very presence what he meant with his exhortations.
One day, while we
were working in the Temple park, he urged me to walk on the gravel without
making any noise, as he practiced himself.
To become so
harmonious with situations as to become invisible.
This is not
something that can be learned online... nor from a Master who has not had
direct experience of authentic Zen education.
For me, Zen
education has been the fundamental key to interpreting my understanding of
martial arts practice.
Zazen has been and
continues to be essential, but Zen education is what has allowed me to grasp
the essence (極意 Gokui) of the Martial Arts Teaching.
I recommend all
martial arts practitioners to undergo a serious and profound experience of
"Zen education" under the guidance of a true Zen Master who knows how
to transmit it.
Here is the
original post by Keido Toby Rider san:
In Mandarin, the
word for essence is 本質, and I believe it applies to all schools of Zen, not
just Rinzai shu (avoid creating dualistic splits that don’t actually exist,
avoid getting stuck in conceptual thinking). It’s the way practitioners refine
their movements and physical bearing. This really can only be developed
in-person, with dedicated sangha practice, over the course of many years. I
recall my master saying something like “Your movements become so smooth,
elegant and cat-like that you just disappear.” How does one watch, correct, and
refine movement entirely through Zoom? It’s not possible, and the idea that
essense is an unnecessary “oriental superstition” just points to the lack of
deep realization among some western “teachers”, which is why most solid
lineages require decades of in-person training before a practitioner is
sanctioned to teach. Zen enters through the body. There’s no shortcut for that.
“People often
think that what makes Rinzai Zen distinctive is its use of koan training. But,
perhaps more accurately, the main currency and language of Rinzai is Essence.
Essence (close to the word kiai in Japanese) is difficult to describe, but it
involves a particular cultivated energy which one feels in a person's presence.
It could be described that as practice deepens, a person's body becomes a
disciplined vessel to bring forth sublime Dharmic energy. A Rinzai Roshi is
constantly checking their students' essence, which reveals their total being,
state of mind, etc. It can also be seen in certain physical characteristics,
and in photos. The way a practitioner carries themselves, their posture, how
they wear their robes and okesa. Many of us feel that this embodied energetic
aspect has not made the trip over to the West yet, except for those who have
had significant exposure to Asian practicioners, and is somehow lost in
translation. We feel this aspect needs to bloom in order for Zen to deeply root
in the West.”
Paolo Taigō Spongia
© Tora Kan Dōjō
www.iogkf.it
www.torakanzendojo.org
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