domenica 23 novembre 2025

Educazione Zen per Artisti Marziali

 



English below

Un interessante post Facebook di un fratello Monaco Zen Americano che esprime il risultato dell'educazione Zen sotto la guida di un Maestro.

Qualcosa che ho vissuto sulla mia pelle per 18 anni e che ha plasmato le mie ossa e la mia carne.

Il mio Maestro era molto esigente sul modo in cui esprimevamo la nostra 'presenza nel mondo' : postura, centro, concentrazione, ... era esigentissimo e dimostrava con la sua stessa presenza cosa intendesse con le sue esortazioni.

Un giorno mentre lavoravamo nel parco del Tempio mi esortò a camminare sulla ghiaia senza fare alcun rumore come si esercitava a fare lui. Diventare tanto in armonia con le situazioni da diventare invisibili.

Niente che si possa imparare online... nè da un Maestro che non abbia fatto esperienza diretta dell'autentica educazione Zen.

L'educazione Zen è stata per me la chiave di interpretazione fondamentale per la mia comprensione della pratica dell'arte marziale. Lo Zazen è stato ed è fondamentale ma l'educazione Zen è quella che mi ha permesso di cogliere l'essenza (極意 Gokui) dell'Insegnamento dell'Arte Marziale.

Consiglio a tutti i praticanti di Arti Marziali di fare una seria ed approfondita esperienza dell' 'educazione Zen' sotto la guida di un vero Maestro Zen che la sappia trasmettere.

Ecco il post di Keido Toby Rider san tradotto in Italiano:

In mandarino, la parola per essenza è 本質, e credo che essa si applichi a tutte le scuole di Zen, non solo al Rinzai-shū (evitare di creare divisioni dualistiche che in realtà non esistono, evitare di rimanere intrappolati nel pensiero concettuale). È il modo in cui i praticanti affinano i loro movimenti e il loro portamento fisico. Questo può essere sviluppato realmente solo di persona, con una pratica dedicata nel sangha, nel corso di molti anni.

Ricordo che il mio maestro diceva qualcosa come: "I tuoi movimenti diventano così fluidi, eleganti e felini che semplicemente scompari".

Come si può osservare, correggere e affinare i movimenti interamente attraverso Zoom? Non è possibile, e l'idea che l'essenza sia una "superstizione orientale" superflua non fa altro che evidenziare la mancanza di una realizzazione profonda tra alcuni "insegnanti" occidentali. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle linee di trasmissione solide richiede decenni di pratica in presenza prima che un praticante sia autorizzato a insegnare.

Lo Zen si comprende attraverso il corpo. Non ci sono scorciatoie per questo.

"Le persone spesso pensano che ciò che rende distintivo lo Zen Rinzai sia l'uso dell'addestramento con i kōan.

Ma, forse più accuratamente, la principale moneta di scambio e il linguaggio del Rinzai è l'Essenza.

L'essenza (vicina al termine kiai in giapponese) è difficile da descrivere, ma implica una particolare energia coltivata che si avverte nella presenza di una persona. Si potrebbe dire che, man mano che la pratica si approfondisce, il corpo di una persona diventa un canale disciplinato per manifestare una sublime energia Dharmica.

Un Rōshi controlla costantemente l'essenza dei propri studenti, che rivela il loro essere totale, lo stato della loro mente, ecc. Essa può anche essere osservata in alcune caratteristiche fisiche e nelle fotografie.

Il modo in cui un praticante porta se stesso, la sua postura, come indossa le vesti e l'Okesa. Molti di noi sentono che questo aspetto energetico incarnato non è ancora arrivato in Occidente, ad eccezione di coloro che hanno avuto un'esposizione significativa ai praticanti asiatici, e in qualche modo si è perso nella traduzione Occidentale.

Sentiamo che questo aspetto debba sbocciare affinché lo Zen possa radicarsi profondamente in Occidente."

Paolo Taigō Spongia

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An interesting post from a fellow Zen monk who expresses the result of Zen education under the guidance of a Master.

Something I have personally experienced for 18 years and that has shaped my bones and flesh.

My Master was very demanding regarding how we expressed our "presence in the world": posture, center, concentration... he was extremely strict and demonstrated through his very presence what he meant with his exhortations.

One day, while we were working in the Temple park, he urged me to walk on the gravel without making any noise, as he practiced himself.

To become so harmonious with situations as to become invisible.

This is not something that can be learned online... nor from a Master who has not had direct experience of authentic Zen education.

For me, Zen education has been the fundamental key to interpreting my understanding of martial arts practice.

Zazen has been and continues to be essential, but Zen education is what has allowed me to grasp the essence (極意 Gokui) of the Martial Arts Teaching.

I recommend all martial arts practitioners to undergo a serious and profound experience of "Zen education" under the guidance of a true Zen Master who knows how to transmit it.

Here is the original post by Keido Toby Rider san:

In Mandarin, the word for essence is 本質, and I believe it applies to all schools of Zen, not just Rinzai shu (avoid creating dualistic splits that don’t actually exist, avoid getting stuck in conceptual thinking). It’s the way practitioners refine their movements and physical bearing. This really can only be developed in-person, with dedicated sangha practice, over the course of many years. I recall my master saying something like “Your movements become so smooth, elegant and cat-like that you just disappear.” How does one watch, correct, and refine movement entirely through Zoom? It’s not possible, and the idea that essense is an unnecessary “oriental superstition” just points to the lack of deep realization among some western “teachers”, which is why most solid lineages require decades of in-person training before a practitioner is sanctioned to teach. Zen enters through the body. There’s no shortcut for that.

“People often think that what makes Rinzai Zen distinctive is its use of koan training. But, perhaps more accurately, the main currency and language of Rinzai is Essence. Essence (close to the word kiai in Japanese) is difficult to describe, but it involves a particular cultivated energy which one feels in a person's presence. It could be described that as practice deepens, a person's body becomes a disciplined vessel to bring forth sublime Dharmic energy. A Rinzai Roshi is constantly checking their students' essence, which reveals their total being, state of mind, etc. It can also be seen in certain physical characteristics, and in photos. The way a practitioner carries themselves, their posture, how they wear their robes and okesa. Many of us feel that this embodied energetic aspect has not made the trip over to the West yet, except for those who have had significant exposure to Asian practicioners, and is somehow lost in translation. We feel this aspect needs to bloom in order for Zen to deeply root in the West.”

Paolo Taigō Spongia

© Tora Kan Dōjō
www.iogkf.it
www.torakanzendojo.org















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