domenica 7 luglio 2019

Le mani di Higaonna Sensei, il Karate incarnato .


Prendiamo spunto da una discussione avvenuta su di un social network in cui qualcuno, di fronte alla foto delle mani di Morio Higaonna Sensei, aveva obiettato che ‘si era rovinato le mani’.
Questa è stata la risposta (estrapolata dalla breve discussione) di Sensei Taigō e a seguire riportiamo anche un articolo a firma Mike Clarke Sensei sullo stesso tema di cui, e ci scusiamo, non siamo riusciti a trovare la fonte da cui è stato estratto.
Ci è sembrata un'interessante discussione sulla Pratica in generale e ve la proponiamo come spunto di riflessione.



Higaonna Sensei ha 80 anni e Pratica quotidianamente da più di 65 anni.
Questa è la sua vita e questi sono i segni della sua grandiosa Pratica quotidiana, intensa come pochi hanno saputo esprimere, come per tuo nonno i suoi calli erano il segno della sua fatica.
Quando giocavo a tennis da ragazzino a livello agonistico e giocavo molte ore tutti i giorni avevo il palmo della mano destra piena di calli causati dall’impugnatura della racchetta… e ho giocato a tennis solo per una decina d’anni, puoi immaginare la pratica quotidiana del Makiwara per 65 anni?

A volte la Pratica intensa lascia segni ( basta guardare i piedi di una ballerina) ma sono un ben piccolo costo da pagare per il prezioso tesoro ottenuto con la Pratica.

Ti assicuro che al di là del fattore estetico le mani di Higaonna Sensei, anche oggi ad 80 anni, sono sensibili e sanissime basta vederlo tenere il pennello in mano mentre traccia con eleganza e grazia caratteri sulla carta di riso.
Stiamo parlando inoltre di un uomo che ha saputo praticare con una dedizione ed una intensità a volte considerate sovrumane.

Comunque, se può rassicurarti, nessuno di noi, anche volendo, avrà mai le mani di Higaonna Sensei perché la sua Pratica è inarrivabile.

Taigō Sensei

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Sfide personali qual è la tua ?

Non ho dubbi che alcuni di voi guardando a questa foto disapproveranno questo livello di condizionamento e passeranno oltre rassicurati dalla loro supponenza e dalla convinzione che non sia più necessario condizionare e mani in tal modo perché non ci sono più samurai da combattere a mani nude…. Inoltre, fa male!
Ok sono d’accordo sul fatto che Higaonna Sensei sia andato ben oltre il punto dove la maggior parte degli altri si fermano nel forgiare le proprie mani in straordinarie armi, ma non credo che la sua finalità fosse stata mai quella di trasformare le sue mani in martelli di carne.
Dalla conversazione che ho avuto con Lui in quella particolare visita al suo Dōjō nel 2008, ne sono uscito, più di ogni altra cosa, con la consapevolezza della sfida alla quale ha sottoposto sé stesso quotidianamente da quando lo conosco… trent’anni.
Come tutti gli autentici Karateka, Morio Higaonna non si allena per combattere e vincere qualcun altro, si allena per combattere gli aspetti negativi, le debolezze, del suo stesso carattere e per non perdere. E poiché il suo avversario è lui stesso si tratta di un combattimento quotidiano, ed il giorno successivo la sfida non è meno dura del giorno precedente.
Che tu sia d’accordo o meno con il condizionare le tue mani ed il tuo corpo allo stesso grado di Higaonna Sensei, faresti bene a domandarti questo: “ Io affronto le mie personali sfide nel Karate con la stessa determinazione e dedizione con cui Morio Higaonna Sensei affronta le sue?” Potresti realizzare che non ti sei mai posto una personale sfida nella tua pratica del Karate (voler arrivare alla prossima promozione di grado non conta), allora forse è tempo che tu inizi. E quando lo farai, e quando quella sfida comincerà a fiaccare la tua resistenza e  determinazione ad affrontarla, allora, forse, guarderai nuovamente le mani di Higaonna Sensei e le vedrai in una nuova luce.

Mike Clarke Sensei

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English Version



We take a cue from a discussion on a social network in which someone, in front of the photo of the hands of Morio Higaonna Sensei, had objected that "he had ruined his hands". This was the answer (extrapolated from the brief discussion) of Sensei Taigō and then we also report an article signed by Mike Clarke Sensei on the same theme and we apologize, we could not find the source from which the article was extracted.





Higaonna Sensei is 80 years old and He practices Okinawan Goju-Ryu daily for more then 65 years.
This is His life and these are the signs of His Practice amazing daily Practice, intense as few people has been able to express as for your grandfather the calluses on his hands were the signs of his hard job in the fields.
When I played tennis as a child at a competitive level and played many hours every day I had the palm of my right hand full of calluses caused by the grip of the racket ... and I played tennis just for ten years, you can imagine the daily practice of Makiwara for 65 years?

Intense practice leaves marks (just look at the feet of a dancer) but they are a very small cost to pay for the great treasure obtained with the Practice.

I assure you that beyond the aesthetic factor the hands of Higaonna Sensei, even today at 80, are sensitive and healthy enough to see him hold the brush in his hand while tracing with grace characters on the rice paper.
We are also talking about a man who knew how to practice with a dedication and intensity sometimes considered superhuman.

However, I assure you,  none of us, even if we wanted to, will ever have the hands of Higaonna Sensei because his practice is unattainable.

Taigō Sensei


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Personal Challenges which is your? 

 By Mike Clarke

 I have no doubt that some of you looking at this photo will dismiss this level of conditioning, and move on, safe in your own smugness that it's no longer necessary to condition your hands in this way, because you don't have to fight armed samurai anymore...and besides, it would hurt! Ok, I agree, Higaonna sensei does appear to have gone past the point where most others stop when it comes to forging the hands into formidable weapons, but I'm not sure turning his hands into flesh and blood sledgehammers was ever the point. From my conversation with him on that particular visit to his dojo in 2008, I came away, more than anything, with a sense of the challenge he has been setting him self on an almost daily basis for as long as I've known him....thirty years. Like all authentic karateka, Morio Higaonna is not training so he can fight someone else and win, he's training so he can fight the negative aspects of his own character and not loose. As his character is a part of who he is the fight is a daily one, and is therefore no less challenging than it was the day before. Whether you agree with conditioning your hands and body to the same degree Higaonna sensei has or not, you might do well to ask yourself this: "Do I face my personal challenges in karate with as much conviction as Morio Higaonna faces his?" If you have suddenly realized you've never identified a personal challenge in your karate (wanting your next promotion doesn't count), then maybe it's time you did; and when you do, and when that challenge begins to break your will to continue, then perhaps you'll look at Higaonna sensei's hands again, and see them in a new light.

© Tora Kan Dōjō





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