giovedì 28 gennaio 2016

Sanchin - Tensho e Kiko



Il Seminario che si è tenuto presso il Tora Kan Dojo il 23 e 24 gennaio scorsi, ha esplorato le profondità della pratica energetica e meditativa del Goju-Ryu di Okinawa che trova le sue origini nel Qi Gong della Cina del Sud e, in particolare, nel Qigong della Gru Bianca.
Sensei Sydney Leijenhorst, Capo Istruttore d’Olanda IOGKF, ha praticato Arti Marziali, meditazione e arti yogiche per più di trent’anni. Ha praticato Qigong sotto la guida di vari insegnanti cinesi ed europei tra i quali: Zhang Yu, Lu GuanJun, Shen HongXun, Yang JwingMing, Chrissie Coburn Krzowska e altri.
E’ profondamente connesso ad una varietà di tradizioni orientali come il Buddhismo Tibetano, il Qigong e il Karate Goju-Ryu ed è implicato in ricerche che fanno incontrare le tradizioni spirituali antiche, la moderna psicologia e la cultura dei nostri giorni.
La sua preziosa ricerca ha approfondito e fatto luce su qualità fondamentali della pratica del Goju-Ryu di Okinawa completamente assenti in altri stili di Karate e dimenticati da molte scuole dello stesso Goju-Ryu.
In particolare il seminario ha affrontato in maniera profonda ed esaustiva, i molteplici aspetti della pratica legata ai kata Sanchin e Tensho, esplorandone diversi livelli di profondità: la corretta respirazione anatomica, la respirazione sottile e la visualizzazione del percorso dell’energia, la giusta postura e le molteplici tensioni e torsioni che si creano attraverso di essa, in un continuo processo di bilanciamento reciproco che pemette il corretto flusso di energia.

Nella sessione teorica del sabato inoltre ci è stata offerta la possibilità di chiarire diversi dubbi e di soddisfare le nostre curiosità con domande che spaziavano dalla storia del qiqong, alla gestione delle emozioni profonde nella pratica marziale.
Questo intenso lavoro sul corpo/mente ci ha lasciato, anche a distanza di giorni, una sensazione cristallina e tangibile, che testimonia dell’elevato livello dell’insegnamento offerto.  


A presto Sensei Sydney e grazie! 

martedì 26 gennaio 2016

Sensei Bakkies 9th Dan (ITA - ENG)



Sensei Bakkies Laubscher
Pubblichiamo l'interessante intervista a Sensei Bakkies apparsa sul numero di dicembre 2015 dell' IOGKF Magazine in occasione del conseguimento del 9° Dan.

Letteralmente migliaia di ore spese nel Dojo, viaggi che hanno macinato chilometri spalmati su 50 anni e passa di pratica, Sensei Bakkies Laubscher è stata una figura centrale del Goju Ryu e della IOGKF per più di mezzo secolo. Il Karate è l’arte della sfida continua con se stessi per diventare ogni giorno un uomo migliore. A 67 anni e con una carriera così intensa alle spalle non avremmo potuto immaginare un'altra montagna da scalare per Sensei Bakkies Lauscher. Eppure nell’ottobre del 2015 ha raggiunto un’altra pietra miliare quando è diventato il primo a ricevere il nono dan  dal Maestro di una vita Sensei Morio Higaonna. Un momento che finirà nei libri di storia. IOGKF Magazine ha incontrato Sensei Bakkies per raccogliere le sue sensazioni su questo incredibile risultato.

Come è cominciato il processo di graduazione? E’ stato qualcosa di preannunciato o è stata una sorpresa?

Domanda interessante, credo che il processo di graduazione non è realmente cominciato per
Sensei Bakkies (9° dan) e Sensei Spongia (7° dan) Roma 2003
me in nessun momento specifico, mi alleno quotidianamente e mi sforzo in ogni momento di mantenermi nello stato di forma migliore possibile, tenendo in conto chiaramente le malattie e gli infortuni. Ho conseguito il settimo dan nel 1993, sono passati 22 anni e un passaggio di dan da allora, e  sono sempre stato felice di continuare ad allenarmi e crescere. La mia convinzione è, e lo è stata per tutti  i 52 anni e passa che ho praticato karate, che la mia pratica, il mio budo, richiede un allenamento quotidiano disciplinato, un buon stato di forma e di concentrazione, per mantenersi al meglio, pronti, forti e preparati in ogni momento. Io credo che uno dovrebbe sentirsi pronto per la prossima graduazione in ogni istante! Comunque ebbi una sorta di preavviso circa tre mesi prima.
Molti ricorderanno uno dei miei detti preferiti, “che tu vali tanto quanto la tua ultima sessione d’allenamento”, intendendo con questo che uno deve essere sempre in un’eccellente condizione mentale e fisica e sempre pronto, per qualsiasi cosa!. Non ha senso allenarsi intensamente con il fine della classifica o del grado, questo atteggiamento tradisce il senso proprio dell’arte marziale, credo.

Essere il primo tra gli occidentali a raggiungere il 9 dan nella Iogkf, il pensiero di arrivare dove nessuno era mai arrivato prima è stato pesante? E come ti sei preparato per questo?

Non ho nessun certificato di graduazione appeso al muro nel mio dojo, la mia abilità sul tatami dovrebbe ancora confermare il livello al quale appartengo. Per essere sinceri io sono molto critico riguardo alle mia abilità e standard e quindi mi impegno sempre duramente per limare i miei difetti. Sinceramente l’idea di "arrivare dove nessuno prima è mai stato", non mi
Sensei Bakkies e Sensei Spongia - XXVII Gasshuku Europeo 2011 Portogallo
aveva mai sfiorato, fino a quando alcuni compagni di pratica e carissimi amici non me lo hanno fatto notare dopo l'ultimo Gasshuku dei Capo Istruttori. Semplicemente
da quando ho cominciato a praticare karate mi è sempre piaciuto allenarmi tanto che i traguardi non sono mai stati realmente i miei fini o obiettivi.
Forse quando ero più giovane, avevo bisogno di vincere medaglie nei tornei ma ho realizzato presto, prima dei miei 30 anni e dopo aver combattuto in due WUKO World Championships (nel 1972 a Parigi, dove sono arrivato 5° nel kumite individuale e nel 1975 a Long Beach, dove facevo parte della squadra sudafricana che perse di poco contro quella inglese), che questa fosse una falsa strada, così ho smesso quando ho realizzato che stavo giusto rincorrendo il vento e che stavo allontanandomi dal karate tradizionale. Devo anche ammettere che la mediocrità non è mai stata un’opzione per me! Cerco di praticare karate al meglio delle mie capacità, apprezzo e rispetto la gerarchia del karate, ma la vedo anche non come un semplice ottenimento, piuttosto come un “devi guadagnarti la tua posizione e il rispetto”, non sono cose che ottieni una volta per tutte, questa è la via più dura e vera!

Dopo tutto quello che hai raggiunto e fatto nel karate tradizionale, cosa significa per te il conseguimento di  questo grado?

Sensei Morio Higaonna, al centro, alla sua destra Sensei Bakkies e alla sua sinistra Sensei Nakamura
Personalmente significa che ho una responsabilità enorme nei confronti del mio Maestro Morio Higaonna, e verso tutti quelli che sono venuti prima di me, di riconoscere e giustificare il loro sacrificio, la loro passione e i loro sforzi pioneristici: sono stati loro che hanno raggiunto per primi una terra di nessuno. Ci sono poi anche altre persone che consapevolmente o inconsapevolmente mi hanno influenzato e guidato attraverso gli anni, inclusi alcuni capi con i quali ho lavorato durante la mia carriera militare. Sento anche una grande responsabilità verso tutti i miei colleghi , molti dei quali non ci sono più. Senza il cameratismo dei membri anziani della IOGKF, senza i paesi che mi invitano regolarmente per i Gasshuku e che credono in me, e senza gli amici e i colleghi di altri stili e organizzazioni, sarebbe stato in realtà un viaggio ben solitario: spero un giorno di poter contraccambiare. Poi, certamente, anche verso i miei studenti, nel mio Dojo, specialmente gli anziani, e verso gli studenti seri in giro per il mondo che ora possono vedere come sia possibile arrivare più in alto con uno sforzo adeguato e con l’impegno. Ultima ma non ultima la mia famiglia che mi ha sostenuto nel perseguire i miei sogni!

Raggiunta questa pietra miliare, cosa riserva il 2016 per Sensei Bakkies?

Alla mia età, uno deve guardare seriamente al proprio TR=Tempo Rimanente, e alla sua gestione. Ovviamente continuerò ad allenarmi per migliorare, allenarmi più duramente (e credetemi, diventare vecchi significa veramente allenarsi più duramente), ma soprattutto trovare la via migliore per preparare e guidare le prossime generazioni. Sfortunatamente molto di quello che io conosco e faccio non è replicabile: ognuno segue il proprio istinto e la propria direzione, così si deve sperimentare la via migliore e il metodo migliore per assicurarsi che il trasferimento delle conoscenze e delle informazioni accumulate attraverso mezzo secolo di duro lavoro, di ascolto e di osservazione, di sacrifici, di delusioni, facendosi strada  in una giungla di disinformazione e di deviazioni lungo la via; sia pianificato ed eseguito nella maniera più efficace per preservare l’essenza di ciò che io ho sperimentato nella mia breve carriera.

Congratulazioni Sensei Bakkies!


ENGLISH VERSION

Literally thousands of hours in the Dojo, journeying countless miles and spread out over 50 years, Sensei Bakkies Laubscher has been a powerhouse figure of Goju-ryu Karate and IOGKF International for over half a century. Karate is the art of constantly challenging ones self to become Better each day. At 67 years of age and with such and an extensive career it would be hard to believe that there would be any more Karate mountains left for Sensei Bakkies Laubscher to climb. Yet in October 2015, Sensei Bakkies achieved yet another milestone when he became the first ever person to achieve the rank of 9th Dan from his life long teacher and supreme master Sensei Morio Higaonna. A moment that will go down in the history books, IOGKF Magazine caught up with Sensei Bakkies to get his feeling on this incredible achievement.
How did the whole process of your grading test start? Is it something you were informed of prior or was it a surprise?
Sensei Bakkies e Sensei Spongia - XXVII Gasshuku Europeo 2011 in Portogallo
Interesting question – I guess the grading process did not really ‘start’ for me at any time or point specifically as I train daily and attempt all the time to stay in the best possible shape, taking illness and injuries in consideration, of course. I tested for Nanadan in 1993 – 22 years and one grading since then, so I have always been content to just continue to train and grow. My philosophy is, and has been for the 52 plus years that I have been practicing Karate, that I practice a Martial Art or Budo, which implies disciplined daily training, shaping and concentrating to keep oneself as alert, conditioned and prepared as can be at all times. I believe you should be ready for your next grading at any time! I was kind of pre-warned about three months prior though. Many members will recall one of my favorite sayings that ‘you are as good as your last training session’ - with this implying that one always has to be in excellent condition, mentally and physically and always ready for, whatever! There is no purpose to train intensely solely for a next rank or grade, that kind of defeats the point of practicing a Martial Art, I guess.
Being the first ever western 9th Dan in IOGKF, was the thought of trying to go 'where no man has gone before' overwhelming to you? And how did you prepare yourself for this?
I do not have any grading certificates in my Dojo on the walls - my ability on the floor should confirm what level I am. To be honest, I am very critical of my own ability and standard and therefore try as hard as I can daily to iron out the flaws in my make-up. I have sincerely never given the ‘going where no man has gone before’ idea any thought, until some of fellow practitioners and close friends pointed it out to me following the result at the Chief Instructor Gasshuku in Okinawa. I have simply enjoyed training so much ever since starting Karate, that achievements have never really been my goals or objectives. Maybe when I was younger, I needed to win medals in tournaments but I soon realized, before I was 30 years old and having fought in two WUKO World Championships (in 1972 in Paris, I came joined 5th in the individual Kumite and in 1975 in Long Beach, I was in the South African team that narrowly lost to England who won), that this was a ‘false’ road, so I gave it up when I realized it was just chasing wind and deviating from traditional Karate. I must also admit that mediocrity has never been an option for me! I try to do Karate to the best of my ability and appreciate and respect the Karate hierarchy, but also see it as not just a given – you need to earn your position and respect, you don’t just get it – this is the hardest and true way!
After all you have accomplished and done in traditional karate, what does achieving this grade mean to you personally? 
Sensei Morio Higaonna, al centro, alla sua destra Sensei Bakkies e alla sua sinistra Sensei Nakamura
Personally, it means that I have a tremendous responsibility to my Teacher, Higaonna Morio Sensei, and all those who ‘went before me’ to acknowledge and justify their sacrifices, passion and pioneering efforts – they were the ones hacking into ‘no man’s land’. There were also a few prominent people knowingly and unknowingly influencing me and guiding me along the way through the years, including some remarkable leaders I worked alongside during my military career. I also see a big responsibility to all my colleagues, some of who are not around anymore. Without the camaraderie of the IOGKF seniors, the countries that regularly invite me and believe in me, as well as some close acquaintances, friends and colleagues from other styles and organizations, it would have been a truly lonely journey – I hope I can someday reciprocate! Then of course, my own students in my Dojo, especially the seniors, and also all serious students around the world that now can see that it is possible to go higher with the necessary effort and commitment. Last, but not least, my family, who supported me to pursue my dreams!
Now that you have achieved this milestone. What is next for Sensei Bakkies in 2016 and beyond? 
At the age I am now, one has to look seriously at your possible TR = Time Remaining, and the management thereof. I obviously am going to keep on trying to get better, train harder (and believe me, getting older definitely means training harder!) but most important, find the best way to prepare and guide the next generation(s). Unfortunately a lot of what I know and do is not duplicable – one followed one’s own instinct and self-direction, so one has to experiment the best way and method to ensure that the transfer of knowledge and advice accumulated through half a century of hard training, listening and observations, sacrifice, disappointments, hacking through a ‘jungle’ of misinformation and deviations along the way, is planned and executed in the most efficient way to ensure the preservation of the essence of what I have experienced in my short career.
Congratulations Sensei Bakkies Laubscher!

Sensei Bakkies (9° dan) e Sensei Spongia (7° dan) Roma 2003



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Qu© Tora Kan Dōjō



















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