martedì 7 aprile 2015

Occhi per vedere - Eyes to see (ITA-ENG)



Il Maestro di scuola elementare che si cela sotto lo pseudonimo di McMurphy sul blog https://glioplitidiaristotele.wordpress.com/ ci mostra un gioco condotto in classe. McMurphy vanta un curriculum di tutto rispetto, nutrito come è di lettere di richiamo e ammonizioni. Ma come gli opliti che descrive Aristotele negli Analitici Secondi i quali "davanti alla disfatta e al dilagare dell’esercito nemico, decidono di cessare la fuga e di voltarsi per continuare a combattere,  e con tale comportamento, che si diffonde per contagio, a volte ribaltano le sorti dello scontro e trasformano la sicura disfatta in una insperata vittoria", McMurphy porta avanti una battaglia di resistenza contro le assurdità del mondo scolastico, e non solo.


Ho fatto un gioco con i bambini. A turno, bendati, dovevano rispondere alle mie domande su come fosse la classe e raccontarmi nei particolari quello che c’era, poi dovevano passare a descrivere i compagni. Com’erano fatti, com’erano vestiti. Alla fine ho messo da parte la benda e ho fatto un altro gioco. Bisognava indovinare chi si nascondesse dietro un telo dal quale usciva solo una mano.  Riconoscerlo potendo osservare solo quel dettaglio.
I bambini si sono divertiti moltissimo. E quello che abbiamo capito ha lasciato tutti di stucco. Perché abbiamo compreso di avere avuto in dono quella cosa meravigliosa che è la vista, ma di usarla poco e male. Abbiamo gli occhi ma, distratti come siamo, non sappiamo guardare.
Questo abbiamo scoperto e forse anche che dovremmo guardare le cose con l’idea di trattenerle per sempre, come se poi ci dovesse capitare di non vederle più.
Succede anche a noi adulti. Lo scrive Rabindranath Tagore. Viaggiamo per giorni e notti attraverso paesi lontani, andiamo a vedere gli oceani, e poi non vediamo a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
p.s.
Gli occhi in copertina sono usciti dal genio autobiografico di Gipi, all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti.


ENGLISH VERSION

Gipi, alias Gian Alfonso Pacinotti
from the blog https://glioplitidiaristotele.wordpress.com/  an interessant article written by a primary school teacher.
I did a play with the children. In turn, blindfolded, they had to answer to my questions about how it was the class and they had to tell me in detail what was there, then they had to move on on describing their teammates. How they were, how they were dressed. At the end I put aside the blindfold and I made another game. They had to guess who was behind a length of cloth from which  came out just an hand. They had to recognize him or her, only observing that little detail.

The kids had a great time. And what we understand has left everyone stunned. Because we understood that we have had the gift of that wonderful thing that is the view, but we use it a little and badly. We have eyes but, distracted as we are, we don't know how to watch.

We discovered this, and perhaps also that we should look at things with the idea to hold them forever, as if we couldn't see them anymore.

It also happens to us adults. Writes Rabindranath Tagore. We travel for days and nights through distant countries, we look at the oceans, and then we don't see at two steps from home the drop of the dew on the ear of the corn.


© Tora Kan Dōjō






 

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