martedì 30 aprile 2013

Lo Studio non è rigoroso...è inutile




E chi non vuole intraprendere una lotta accanita di sforzi inutili, pericoli profondi, trappole, chi non è pronto a dare tutto per sentirsi vivere, non ha bisogno di diventare funambolo. Soprattutto, non lo potrebbe. A proposito di questo libro: lo studio del filo non è rigoroso, è inutile.

tratto da ' On the High Wire' (Trattato di Funanbolismo) di Philippe Petit

Lo studio di ogni Arte é rigoroso nella sua inutilitá.
Difficile da accettare, scandaloso per la mentalitá comune, lo sforzo senza scopo, mushotoku, senza spirito di profitto, che significa in realtá ricercare il massimo profitto quello che va al di lá del nostra piccola convenienza.
Semplicemente offrirsi con tutto quel che si ha e si é.
Essere capaci di rimettere in gioco tutto, ogni giorno, é puntare al massimo profitto ovvero il fallimento totale.
'fare un mucchio di tutte le nostre vincite e rimetterlo in gioco ad un giro di testa o croce e perdere e ricominciare da capo senza fiatar verbo sulla nostra perdita' recita Kipling.
Non c'é altra Via alla pienezza.

Paolo Taigō Kōnin Sensei


© Tora Kan Dōjō



sabato 27 aprile 2013

Una Pratica Inutile

 

 “Giocoliere, ballerino, acrobata, egli incarna nell’aria ciò che gli altri uomini si accontentano di rappresentare sulla terra. Il desiderio è al tempo stesso stravagante e perfettamente naturale, e in fin dei conti la sua attrattiva sta nel fatto che è una cosa del tutto superflua.”

'tratto da 'On the High Wire' 'Trattato di Funanbolismo' di Philippe Petit

Commento di Taig
ō Sensei:
L’arte è la cosa stessa, una vita nella sua più nuda evidenza. Se c’è bellezza, è la bellezza che sentiamo in noi.
L’Arte, quella vera, non ha niente a che vedere con il commercio, con la convenienza, non scaturisce dal bisogno ma da un’incontenibile abbondanza che reclama di essere condivisa.
La Pratica pervenuta ad alto livello è Arte, non può essere altrimenti, e come l’Arte attiene al superfluo.
Non si pratica l’Arte Marziale o si siede in Zazen per stare meglio, per divenire migliori, per imparare a difendersi… chi si ferma a questo stadio non si è nemmeno avvicinato alle profondità dell’esercizio.
Si pratica perché diventa espressione senza scopo della nostra vita, il nostro canto di gratitudine che si perde nel vuoto di un cielo infinito.

venerdì 19 aprile 2013

Un'orchidea profuma anche se nessuno l'annusa



Un pino cresce dritto fino al cielo, un’orchidea profuma anche se nessuno la annusa.
L’onestà di un uomo probo è la stessa cosa.
Dal momento che onesto, accurato e importante sono parole fondamentali ne Il Libro dei Mutamenti, nel lavorare per il tuo signore e per tuo padre, e  nell’affermarti nel mondo, fai in modo che l’onestà sia sempre il tuo valore portante.
Per conservare una mente pura è necessario non lasciarsi condizionare dalle opinioni altrui, non fare nulla che non sia giusto e umano, domando i quattro mari in tempo di crisi. (…)
Se un guerriero non sviluppa lo spirito e il fisico di un uomo valoroso vuol dire che ha la mentalità di un pigro studentello; come può sviluppare un’abilità fuori dal comune ?

Da: La Via del Samurai di Yamaga Soko 

© Tora Kan Dōjō




sabato 13 aprile 2013

A volte è per te, a volte per altri



" Suzuki Roshi diceva che se ti rimproverava davanti a tutti non dovevi prendertela troppo, perchè la cosa poteva essere rivolta ad un'altra persona che non era ancora pronta per sentirla. 'Se ti colpisco con il kyosaku è perchè ho fiducia in te, perchè sei un bravo allievo. A volte è per te, a volte è per la persona che ti siede accanto' . "

Tratto da 'Lo zen è Qui' ed. Astrolabio

Commento di Sensei Taigō:
Per essere un buon allievo è necessario mettere da parte il proprio orgoglio e accettare con riconoscenza anche un rimprovero che ci appare 'ingiusto'.
Un Maestro non è altro che lo specchio in cui veder riflessa la nostra vera immagine.
Così, per essere dei buoni insegnanti è necessario mettere da parte il proprio orgoglio e il desiderio di autoaffermazione e saper parlare al cuore dell'allievo a volte direttamente a volte esortando altri perchè lui non è ancora pronto a ricevere quelle parole direttamente.