tag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post4519474745794184701..comments2023-07-22T09:41:52.445+02:00Comments on Ken Zen Ichinyo: Ieri Ho Incontrato Bill EvansBlog IOGKF Italiahttp://www.blogger.com/profile/09969894992598004165noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-29080301980354954762011-03-21T17:08:43.222+01:002011-03-21T17:08:43.222+01:00Dear Emilio,
I just heard about the English versi...Dear Emilio,<br /><br />I just heard about the English version of your report on our qigong seminar in Rome, from Sensei Paolo. I just read it and feel deeply honored, humbled and inspired by it. At the end I was breathless for a moment....a tear that couldn't find his way out...thank you so much....also for pointing at the deep universality of life and the arts we share...<br /><br />Sydney Leijenhorst <br /><br />traduzione:<br />Caro Emilio,<br />ho appena avuto notizia del tuo articolo, tradotto in inglese,sul nostro seminario di Qi Gong da Sensei Paolo.<br />L'ho appena letto e mi sentito profondamente onorato e ispirato.<br />Alla fine della lettura sono rimasto per un momento senza fiato...una lacrima che non trovava la strada per uscire...grazie moltissimo...anche per aver evidenziato alla profonda universalità della vita e delle arti che condividiamo....<br /><br />Sydney LeijenhorstBlog Ken Zen Ichinyohttps://www.blogger.com/profile/05104117016624669322noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-62680804052648714512011-03-20T07:34:07.808+01:002011-03-20T07:34:07.808+01:00Grazie Bruno per i tuoi sempre preziosi contributi...Grazie Bruno per i tuoi sempre preziosi contributi.Taigōhttps://www.blogger.com/profile/08959781768244035003noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-49646272324169006132011-03-20T02:28:37.833+01:002011-03-20T02:28:37.833+01:00Mi è piaciuto molto questo contributo. Karate e mu...Mi è piaciuto molto questo contributo. Karate e musica hanno molto in comune, a cominciare dal fatto che sono due arti. L'arte non ha nulla a che fare con lo stereotipo comune che piace tanto alla gente: quel mondo magico in cui si può "esprimere" narcisisticamente tutto quello che ci gira per la testa godendo di una libertà comportamentale che non è concessa alla gente comune ma solo a quei privilegiati che vengono definiti "artisti". O ancora peggio, come accade oggi, l'arte viene vista come una comoda e piacevole via per ottenere il successo, essere sempre al centro dell'attenzione di tutti e guadagnare soldi divertendosi. Curioso come nel nostro paese, che pure ha dato i natali a tanti artisti, l'arte venga vista ancora e spesso in questo modo. Sembra un mondo ideale dove tutto è concesso, ma quel mondo esiste solo nell'immaginario di persone che non sono libere, abituate a restare schiave e a non sentire la necessità di affrancarsi nemmeno da se stesse con un lavoro di autocoscienza. Invece purtroppo l'arte è una delle cose più dure e difficili da raggiungere che esistano. Tanto per cominciare, si dice che "senza disciplina non ci può essere arte", con buona pace di quelli che credevano che basta avere un po' di "talento" per essere degli artisti. Occorre invece un durissimo lavoro di disciplina, un lavoro di costante perfezionamento di se stessi, una battaglia che va avanti giorno dopo giorno tutta la vita. Questo aspetto non dovrebbe essere del tutto ignoto a chi pratica karate… Il karate è "arte" proprio in questo senso. Avendo studiato musica, anch'io la uso spesso come metafora. La pratica del karate assomiglia alla ripetizione delle scale quando si studia uno strumento. I kata assomigliano alle sonate classiche composte da diversi autori, ciascuna con la sua peculiarità. Infine, il combattimento assomiglia all'improvvisazione jazz. C'è un filosofo a me molto caro, Ludwig Wittgenstein che paragona il metodo di apprendimento di qualunque disciplina ad una scala su cui si sale. E dice che quando si arriva in cima ci si deve dimenticare della scala. Questo non significa affatto smettere di usarla, ma continuare a praticare come se non ci fosse. È lo stadio dell'improvvisazione, cioè dell'arte matura, che in musica coincide con l'esecuzione di una sonata senza spartito, avendola interiorizzata completamente, oppure all'improvvisazione jazz in cui io non so assolutamente quale nota suonerò fra un attimo ma quando arriverà quella frazione di secondo in cui dovrò suonarla uscirà spontaneamente, inconsapevolmente, e sarà la nota giusta per quell'armonia, e sarà in armonia con me e con l'altro strumentista con cui sto duettando. Io sarò quella nota. Anzi, non ci sarà nemmeno un io a suonarla. L'arte è quando si riesce a ottenere quella condizione.Bruno Ballardinihttps://www.blogger.com/profile/14454805824417219241noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-55991389088276250782011-03-19T19:52:21.777+01:002011-03-19T19:52:21.777+01:00L'ho letto subito, mi sono ritrovata nella ste...L'ho letto subito, mi sono ritrovata nella stessa situazione e sensazione descritta da Emilio. E' vero, come si dice Sensei al plurale? Vorrei ringraziare però, semplicemente anche gli uomini e non solo il loro ruolo. <br />Da cuore a cuore.<br />Gassho<br /><br /><br />RobertaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-6826766385489726582011-03-19T17:02:01.021+01:002011-03-19T17:02:01.021+01:00Sensei non è mai plurale...Sensei non è mai plurale...Taigōhttps://www.blogger.com/profile/08959781768244035003noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-62761755018515595362011-03-19T16:30:03.520+01:002011-03-19T16:30:03.520+01:00Grazie a te Emilio,
Sensei Sydney ha lasciato, com...Grazie a te Emilio,<br />Sensei Sydney ha lasciato, come sempre, un caldo sentimento di serenità e stabilità.<br />Comprendo bene le tue sensazioni e il desiderio di 'trattenere' o forse sarebbe meglio dire: 'conservare' il prezioso tesoro.<br />Ma, come tu stesso hai constatato, si tratta di semi, delicati, poco appariscenti, ma che contengono la memoria dell'Universo e,la Saggezza, non può essere insegnata che per accenni, dei piccoli semi, appunto, che si depositano nel terreno fertile della natura di Buddha di ognuno.<br />Sta a noi lasciarli fiorire...Taigōhttps://www.blogger.com/profile/08959781768244035003noreply@blogger.com