tag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post282162251378750918..comments2023-07-22T09:41:52.445+02:00Comments on Ken Zen Ichinyo: La Sospensione della DistrazioneBlog IOGKF Italiahttp://www.blogger.com/profile/09969894992598004165noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-56371018192228340052011-12-21T10:42:09.618+01:002011-12-21T10:42:09.618+01:00Caro Enrico,
io inizio da me è tutto quello che po...Caro Enrico,<br />io inizio da me è tutto quello che posso fare e ti assicuro che non è poco.Taigōhttps://www.blogger.com/profile/08959781768244035003noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7679620442564739483.post-67662105339952239062011-12-21T10:40:01.432+01:002011-12-21T10:40:01.432+01:00Enrico Salvi scrive:
Sembra inconfutabile come il...Enrico Salvi scrive:<br /><br />Sembra inconfutabile come il rimedio alla distrazione, «dove ogni cosa gareggia con ogni altra per ottenere la nostra attenzione, assaltandoci i sensi e la mente», sia la catastrofe, dal greco katà, giù, sotto, e strèpho, volgo. La catastrofe è un capovolgimento, un rovescio. Sembra che per tornare a noi stessi, per ricordare «chi siamo e che cosa stiamo facendo», sia necessaria una catastrofe: una guerra, un terremoto, insomma qualcosa che abbia la forza di sconvolgere la nostra abitudine alla distrazione, la nostra pretesa di vivere “in santa pace” per poter fare il proprio comodo. Ora, a parte il giudizio di Gorge Bernard Show secondo il quale «i pacifisti sono i peggiori guerrafondai», c’è da chiedersi, prima che la distrazione abbia di nuovo il sopravvento, se c’è e qual è l’alternativa alla catastrofe, soprattutto riguardo alla guerra. Certamente si tratta di un problema grande come una montagna di cui non si vede la cima, posto che da che mondo e mondo le guerra c’è sempre stata, a riprova che l’uomo il bellum ce l’ha nel cuore, e che, beninteso, la guerra non è soltanto quella che si fa con le armi propriamente intese: basti pensare, per esempio, alla cinica lotta che si svolge dietro le quinte dello “spread”. E non aiutano – tutt’altro! - neanche certe sentenze come il ciceroniano “se vogliamo godere della pace bisogna fare la guerra”, o come quella di George Washington, padre del più democratico e più pacifico (?!) paese del mondo: “preparare la guerra è l’unico modo per mantenere la pace”, fermo restando che la “preparazione”, lungi dal “mantenere” la pace, prima o poi sfocia (deve sfociare) nella guerra. «Forse è tempo di adottare la sospensione della distrazione come stile di vita»: come non essere d’accordo? Però: come attuare ciò a livello, per così dire, internazionale? Il mondo così com’è organizzato, “questo mondo” direbbe Qualcuno, può permetterlo?Anonymousnoreply@blogger.com